La riva dei pensieri

Il diritto di essere se stessi


Ogni giorno ho la contezza di vivere un ciclo culturale rivoluzionario, di giusto riconoscimento del diritto di ognuno ad essere se stesso, anche diversamente da come è nato, senza che questo crei scandalo o emarginazione. Ma è anche un tempo appariscente e saccente di libertà individuali non sempre compatibili coi diritti della massa. La liberalizzazione dei generi sessuali strappa la corazza al maschio classico, costretto dal richiamo ad ataviche responsabilità cui lo inchioda un'onda potente che spinge l'universo femminile e le minoranze gay e altre a prendersi un ruolo finalmente di primo piano nella società. Non c'è film, libro o trasmissione televisiva dove non si senta il bisogno di esibire tutte queste componenti, quasi fosse irrinunciabile. In uno spot in onda sulle tv norvegesi persino Babbo Natale si innamora, naturalmente di un altro uomo, infliggendo un duro colpo a una favola lunga due secoli fatta di renne volanti e regali per i bambini buoni. Immolata sull'altare del politically correct. Per carità, c'è pure un senso: di giustizia, riscatto e solidarietà verso una fetta di umanità che finora ha vissuto nella sottovalutazione o in percorsi dominati dall'egemonia maschile. Però ci vedo un rischio: che le forzature non portino proprio alla parità e che, ad esempio, i posti assegnati in quote, soprattutto alle donne, siano come foglie di fico. Salveranno le apparenze, difficilmente cambieranno il mondo.La proposta del brano musicale occupa una posizione eccezionale tra le altre composizioni del primo periodo dell' Autore. In considerazione delle sfide musicali ed estetiche che quest'opera presenta, la partitura va oltre gli altri brani di questo periodo   (fine '800 inizio '900) che, in linea di massima, sono di natura didattica e progettati per scopi di studio. Le melodie sono una gioia da suonare, mentre forniscono una valida fonte di materiale di studio,e sono una parte essenziale del repertorio dei giovani pianisti. Buon ascolto.