La riva dei pensieri

Fare una scelta


Numero rilevante di libri che non riuscirò a leggere. Troppe le melodie che non ascolterò.Innumerevoli i siti che non potrò navigare. Molti i paesi che non potrò visitare. Infinite le fonti da consultare. Illimitati i desideri. Troppi i dischi compatti che possiedo.Sarebbe utile ( e anche opportuno) selezionare, ma non lo faccio mai. Passione ipertrofica? Completismo per vincere le insicurezze? Tensione all’assoluto? Illusione prometeica di onniscienza?E’ una sorta di capitalismo delle passioni. Accumulare oltre la misura utilizzabile e, quindi, inutilmente. Dovrei appliccarmi nell’arte dello scegliere. La selezione rende le cose preziose. Bisognerebbe coltivare questa disciplina che la nostra società opulenta ha dimenticato. Siamo troppo presi dal modello globale che viviamo: l’unico obiettivo è la crescita economica… “la previsione di crescita quest’anno è…”. Ma la crescita vuol dire più produzione e quindi più consumo. Più libri, più informatica da acqustare (spesso senza necessità), vestiti, casa più grande, auto più veloce, banda adsl più performante. Sempre di più. Non aumentare il proprio possesso diventa frustrazione.Tutto di più e meglio… E il tempo?Troppo poco.La proposta musicale è architettata da una composizione strumentale elaborata in due alternanze su spaziose misure, che definiscono l' espressività del brano in allegro e rondò posti all' inizio il primo e alla fine il secondo. L' intera letizia notistica dell' allegro svolta in fa maggiore è un pentagramma che il compositore nella sua opera maestosa sporadicamente ha realizzato. Egli è maggiormente adatto a sviluppare il rondò che gli permette uno schema più classico, più attinente alla sua sensibilità.Devo ammettere, però, che il primo movimento nel finale eccheggia mirabilmente la possibilità acuta del pianoforte con una variazione a re minore che dona al suo epilogo lucentezza e trionfo. Buon ascolto.