La riva dei pensieri

Volti


Ogni giorno incontro persone, così tante che per quanti volti riuscirò a ricordare, non saranno mai tutti quelli che lo sguardo ha incrociato. Alcune rimangono evidenti in superficie, e  lasciano un effluvio sull' anima, tanto che riescono ad evocare un sapore anche se un colore non lo posso degustare; altre diventano parte della mia struttura, architettando un tassello essenziale che tiene unita e salda l' intelaiatura sentimentale. A volte non sono in grado di comprendere quale rimarrà appena sopra la pelle e chi, invece, riuscirà ad intagliarla come fosse legno soffice: i segni li potrò decifrare soltanto a distanza di tempo, quando il loro alternante apparire prenderà una direzione diversa da quella che starò percorrendo mentre cerco di dare una definizione alla loro presenza.Ora che cammino un passo avanti, mentre l' altro piede resta indietro, le immagini si accalcano e rivedo gli atteggiamenti che furono le mie caratteristiche di un tempo: la scena che appare rimane polverosa, ma in realtà non è mai esistita. Sulla mia pelle, infatti, nessun segno.L' aria melodica di esile fascino che fa da cornice all' articolo di questa settimana, è sottolineata da accordi omogenei sempre eseguiti dallo strumentista in modo geniale e assai personale. Le variazioni sono tenue e ben contenute in uno sviluppo diafono delle note, leggere, quasi impercettibili. Il pentagramma suscita in chi ascolta con attenzione attimi di lieve melanconia unita alla mestizia che pare trasportare dalla entità materiale ad una dimensione in una successione continua di tensione e pace. Buon ascolto.