La riva dei pensieri

La navigazione prosegue


Sussistono istanti in cui tutto sembra opaco come una pellicola fotografica ancora non sensibilizzata dallo sviluppo, in cui appare difficile rintracciare soluzioni idonee agli accadimenti che sto vivendo e, purtroppo, la stessa società con le sue specifiche istituzioni non è in grado di favorire spiragli di chiarezza. E' allora che come navigante di mare e di vita devo gettare l' ancora e trovare una rada sicura dove sostare e rivedere le priorità, di rilassare la psiche e le membra esauste. E' lealmente corretto, o meglio, è dignitoso aver timore ma senza mostrare incertezze o titubanze anche se un navigante non deve mai scordare di essere una persona fallibile. Questo atteggiamento lo rintraccio quando nel veleggiare avverto la difficoltà di oltrepassare il pericolo. Non gradisco l' incoscienza, ma privilegio sempre la responsabilità: nell' esistenza è sempre necessario ascoltare il demone e l' angelo per proseguire con costanza la rotta che indica la giusta direzione, o nel tentare di afferrare una mano amica per uscire dalla tempesta temporanea.A volte veleggio soffrendo e piangendo, altre sorridendo, per questo penso di essere un viaggiatore che nella sua umanità, nella sua interiorità custodisce quella Luce che riporta agli albori dell' universo. Quella Luce mi è sempre accanto con il suo insegnamento e sempre suggerisce di non interrompere la navigazione. Il brano che cinge l' intervento di questa settimana è una trascrizione originale della prima metà dell' ottocento ma controversa perchè di complessa divulgazione, di complicato intendimento. La partitura pianistica s' impegna a ridare attraverso la tecnica dell' esecutore, la difficoltà del plot notistico. In questo modo l' espansione emotiva rimane invariata dando maggior vivacità al timbro sonoro dello strumento che conduce l' interprete ad architettare tocchi da eccellente virtuoso. Buon ascolto.