La riva dei pensieri

Un passo in più


Sovente  mi interrogo dove il viaggio conduce e il perchè. Anche in questi attimi in cui l'  incertezza tenta di sovrastarmi, in cui la passione si è affievolita e la tenacia sembra diminuire, mi domando perchè insisto a proseguire il cammino, a rivolgere uno sguardo al mondo che appare in grado di fluire quietamente anche senza la mia presenza. In questa circostanza mentre cerco disperatamente di alzare le vele verso un nuovo approdo che però non riesco a programmare, dalla parte più profonda del mio essere sento risalire un mormorio per tutto il corpo, la vista si fa più vivida, le labbra che si agguantano e una voce, che sembra la mia, esplodere in una fragorosa risata. Allora credo di aver compreso che il mio veleggiare porta proprio a vivere e niente di più, senza una meta, se non quella di conoscere le cose del mondo e proporre il mio sorriso, il più grande tesoro cui posso aspirare. Non importa quanto le rotte siano difficili, quanto fredda sia l'aria o insopportabile il calore del sole, finchè avrò l' espressione gioiosa e serena sarò vivo..e dopo... dopo non mi importa poi molto.Il brano che contorna l' intervento è un omaggio intimistico del compositore verso il pianoforte. Il pentagramma è eseguito con un tema assai orecchiabile e con morbidezza lineare nelle note. Il solista svolge la partitura esprimendo romanticamente un sottile velo di malinconia, accompagnato da un virtuosismo che ben si allontana da un' estrosa e mera esibizione concertistica. Il finale è caratterizzato da una appassionato inebriamento ritmico, rarità nell' opera del compositore. Buon ascolto