La riva dei pensieri

Solo una parola!


Gentile lettore, presto, donami una frase o, almeno, una parola, me ne basta una, una sola. Ne ho veramente urgenza. Tu inventa, esterna pure una qualunque bugia: m'occorre per ridurre la distanza che ci separa e tamponare quella falla ch'abbiamo aperto con la lontananza. Non ti chiedo che un lemma, un'espressione, un motto, una menzione, un frizzo scelto dalla tua illustre gamma. Tu tenta, che ti costa? Non è che una parola! La voglio dedicata, magari traslata in una lingua estinta o del tutto inventata, incredula o convinta, dolce ma non mielata, inedita o piuttosto strabusata, spiazzante ma non indelicata, saggia o sconclusionata. Seriosa e insieme ludica, veloce ma non frenetica, verginale o impudica, tenera ma non burrosa purché, mi raccomando, non suoni dolorosa. Servimela, te ne prego, intrisa di sentimento, impreziosita da un accento o virgolettata, possibilmente alleggerita da uno schizzo di vento che l'aiuti a tenersi sollevata, semplicemente nuda o tutta impennacchiata. Offrimela declamata, scandita o balbettata, dilla come ti viene: sceglila impegnativa ma non alternativa, spiritosa o pallosa, libera o vincolata a regola molesta. La gradisco anche doppiosensata, cincischiata, irriguardosa o, sia mai ti piacesse, onesta. Ne ho necessità per redigere una nuova pagina in questo spazio.Il brano musicale che propongo è una lieta creazione melodica per la spontaneità dell' afflato, il considerevole pregio compositivo degli abbellimenti pentagrammatici, la singolarità dei concenti, e presenta, incancellabile, il sigillo di un genio. Il sogno, l' enigma, l' astrattezza mutevole d'un amore adolescenziale mai si sono reperite, sul pianoforte, con una cosi istantanea trasposizione notistica. In esso si percepiscono le prefigurazioni ed atmosfere dei futuri "Notturni".