La riva dei pensieri

Il mio cammino.


Ho preso coscienza che nel mio andare esistenziale quel che muta non è la visione esterna delle cose ma quella interiore, ogni giorno me ne convinco sempre più.In tutti questi anni ho navigato con dinamismo, ho sostato in anime sconosciute, ho veleggiato ascoltando il vento, ho perso la rotta singhiozzando per debolezza, ho rincorso farfalle rischiando di finire nel precipizio, ho sognato di procedere attraverso tempeste,  rimanendo invece cristalizzato, paralizzato dal timore di non riuscire, ho incontrato difficoltà per rialzarmi trovando mani amiche a sorreggermi, senza le quali forse non sarei riuscito a proseguire. I compagni di viaggio si sono alternati, alcuni sono stati con me giorni ed io con loro mesi, altri solo istanti ed io con loro per tutta la vita, alcuni hanno cercato di fermare il navigare aiutandomi a capire parte delle mie debolezze, mi hanno strappato i vestiti di dosso mettendo a nudo le mie paure, mi hanno ferito costringendomi a lottare e suggerendomi nuove rotte. Ho incrociato druidi gentili, curandere pittoresche, antiche lavandaie con i gomiti duri come il marmo che mi hanno osservato passare in silenzio, bambini che volevano mi fermassi a giocare per sempre con loro, gladiatori pronti al certame, borseggiatori impauriti. Ho incontrato donne amorevoli come pensavo non ne potessero esistere e sensuali femmine che avrebbero potuto farmi dimenticare il dolore ma anche me stesso...  I giorni sono trascorsi e ho accarezzato tanti mari, la pelle è certamente più solcata, la barba incolta, i capelli sempre più ricci leggermente spolverati di grigio, le spalle sono più ampie ma anche più stanche, ma gli occhi, oggi vedono in maniera diversa, arricchiti dai colori di tutti i porti visitati, anche da quelli più impervi e inaccessibili riempiti dagli sguardi che ho incrociato, dai costumi più variegati dei viandanti. E  oggi, a questo punto della navigazione che non so proprio che punto sia, i miei occhi sorridono, alle volte un po' umettati, alle volte stentando a rimanere aperti ma sorridono, perché di poche cose sono consapevole ma di essere ricco ne sono certo, ricco di vita, del mondo. Veleggerò ancora finchè ci sarà un faro che mi indicherà la rotta.La cornice musicale che propongo è una singolare strutturazione pianistica a quattro mani. La melodia tratteggia uno svolgimento notistico di verace naturalezza: come è dimostrato dalla sua prospettiva ideatrice, quella della minuteria di un universo fanciullesco fatto di sogni, di sincere emozioni, di gioie semplici, suggerite con grazia e semplicità che non cadono mai nella leziosità languida. Tema dipinto con una partitura virtuosistica incorniciata da particolare giocondità che sottolinea il motivo con una decisa impronta di chiara matrice popolare. Buon ascolto.