La riva dei pensieri

Al di là


Dalla prua della barca ammiro l' orizzonte senza fine che impone un pensiero inconsueto che nel mio navigare in solitudine agevola la costruzione mentale. "L ’infinito non esiste". Non può per definizione, non riesco a concepirlo. Non può esistere l’infinito, perché il definito è l’unica cosa che non mi fa andare fuori di testa. Quindi?Ok, fatemi ragionare.Stelle morte da anni luce, supernove, meteore, costellazioni emanano ancora lo splendore nonostante la loro dissoluzione.  Non può esistere l’infinito, perché anche se esistesse non potrei vederlo.L’unica spiegazione è che il definito che posso conoscere si espande continuamente, portandomi all’infinito senza mai terminare, ma sempre essendo una realtà. E allora cosa c’è al di là?Al di là. Penso che la parola infinito dovrebbe essere sostituita da “al di là”.Al di là di ogni barriera, difficoltà, differenza, volontà. La verità e i sentimenti si espandono come l’universo, cambiano, mutando natura e modificando direzione.Ecco perchè mai dirò più ti amerò per sempre.Dirò solo, ti amerò "al di là" dei miei confini.Il brano che contorna lo scritto delinea la dura stagione del sole inizialmente descritta con una partitura alquanto impegnativa, nella quale il compositore prova a raffigurare il senso della canicola proprio della calda stagione cancellata improvvisamente da tuoni e lampi. Armonia intenerita da pochissime misure notistiche. Il tempo orchestrale ma soprattutto del violinista rimane impetuoso tanto da condurre chi ascolta ad un acme di impressioni assolutamente affascinanti ed appassionanti, riprodotte dall' intera strumentazione orchestrale con esiti quasi visibili. Buon ascolto.