Creato da gianor1 il 07/01/2005
Da qualche parte una farfalla batte le ali e mette in moto un meccanismo irreversibile dalle conseguenze imprevedibili.
 

Messaggi di Giugno 2017

Airone bianco

Post n°769 pubblicato il 27 Giugno 2017 da gianor1
 

 
Ho visto un airone bianco librarsi maestosamente nell'azzurro. Era là in attesa nel cielo mentre il caldo astro si nascondeva dietro i tetti delle case del Poetto.
Era in una incredibile quiete e ho pensato che la sua staticità altro non poteva essere che l'inizio di una peregrinazione solitaria, che difficilmente  comprendevo, nemmeno lui, forse. L'airone continuava a stare immobile, ma il vento, nonostante non librasse le ali, lo trasportava con chissà quale forza, probabilmente si faceva accarezzare dal suo alito.
Ora il cielo del tramonto è diventato azzurro cupo alternandosi con toni di un magnifico rosa acceso.
In quell'attimo l'airone, m'ha fatto pensare che non sempre percepiamo le azioni che mettiamo in atto. Quelle del nostro prossimo ci appaiono ferme nel loro divenire,ma anche il loro movimento, quasi celato, ha una ragione.
Probabilmente non lo è per noi.
Quell'airone si librava solitario nel cielo, ma superbo e sereno. Altre volte l'ho visto capace di ogni volteggio simile a una danza classica.
Ma in questa sera, e forse solo per oggi rimane in stallo nel cielo tendente al rosa acceso azzurro cupo!

 
 
 

In barca a vela (2)

Post n°768 pubblicato il 20 Giugno 2017 da gianor1

E' Domenica mattina, poco dopo l'alba. Con Cris ancora assonnata togliamo l'ancora e ci avviamo verso la marina di Villasimius con le sue bianchissime spiagge. Decidiamo di visitare l'antico borgo, crogiolo estivo della costa, con le sue vie adornate da caratteristici banchetti di artigianato locale, gelaterie artigianali e ristoranti in cui si possono gustare deliziosi piatti tipici. Di pomeriggio abbiamo puntato la prua verso Capo Carbonara, che si protende verso sud cercando di ricongiungerci con l’Isola dei Cavoli, un paradiso da esplorare e scoprire sia sopra che sott'acqua, con le sue formazioni rocciose che rendono insidioso, e al contempo affascinante, il passaggio nello stretto. Un nuovo scenario si prospetta ai nostri occhi, mai sazi di tanta bellezza, pronti ad essere stupiti e deliziati da luoghi sempre pių suggestivi: con la prua rivolta verso la stella polare abbiamo risalito una costa incontaminata, fatta di paesaggi montuosi adornati di macchia mediterranea e graniti antropomorfi che si precipitano in mare, in un alternarsi di insenature, spiagge e scogliere.
Abbiamo accarezzato Porto Giunco, la Spiaggia dei due mari e poco pių in la' la caratteristica isola di Serpentara. La nostra piccola vacanza č terminata
ed č giunta l'ora di tornare in rotta verso Cagliari, concedendoci ancora una sosta in qualche bellissima rada che ci era sfuggita durante il tragitto di andata, prima dell'ultimo bagno che preannuncia il rientro a Cagliari, ma col pensiero rivolto alla prossima veleggiata sulla mia barca per scoprire nuovi orizzonti.




 
 
 

In barca a vela

Post n°767 pubblicato il 19 Giugno 2017 da gianor1

In questa fine di settimana, libero da impegni scolastici, ho deciso di navigare con la mia barca a vela. Insieme a Cris ci siamo immersi nella natura incontaminata della costa sud orientale di Cagliari. Immediatamente siamo entrati in simbiosi con il mare ed il vento, in assoluto rispetto verso il creato, regalandoci un viaggio da sogno, con un susseguirsi di emozioni che ci  ha proiettato in un' altra dimensione.
Un mare limpido ci ha accompagnato, con le sue sfumature dall'indaco allo smeraldo intenso, scogliere a picco, come sculture immerse nella macchia mediterranea, che si aprono per accogliere letti di sabbia bianchissima. Una volta mollati gli ormeggi, abbiamo goduto del panorama della Cagliari vecchia dal mare, con le sue torri, le chiese ed i palazzi ottocenteschi che ci hanno portato ad apprezzare ancora di più la nostra città. Iniziamo a risalire il promontorio di Capo S. Elia, caratterizzato da formazioni di bianco calcare a picco sul mare, prima di ammirare la scogliera che anticipa la sella del Diavolo, preludio del lunghissimo litorale del Poetto, la nostra adorata spiaggia.
Ho bordeggiato per attraversare il Golfo degli Angeli, su di un mare blu profondo che si sposa con il celeste del cielo, fino ad arrivare alla Torre di Cala Regina, in una piccola rada di un turchese mai visto, che muta fino alle tonalità dello smeraldo, nel verde riflesso di Mari Pintau (in italiano “mare dipinto”). Avanti per le lunghe spiagge, abbiamo trovato riparo nella caratteristica Torre delle Stelle, circondati da ville lussuose che si affacciano sul mare, poi a Solanas, con la sua bellissima spiaggia ambrata, fino a Capo Boi e allo splendido scenario di Cala Macchinetta, accessibile solo via mare, dove le rocce fanno capolino da un'acqua limpida e diafana. Qui abbiamo sostato per trascorrere la notte e concederci una buona cena a base di pesce....(continua).


 

 
 
 

Faio, daio, vaio...

Post n°766 pubblicato il 07 Giugno 2017 da gianor1
 

Quando eri piccina ero convinto che l'imparare a parlare fosse un fatto di pura  e semplice imitazione. Invece mi dimostrasti che una parte era imitazione, ma il resto era frutto di elaborazione mentale, anche abbastanza profonda, ma di cui i bimbi sono capaci anche in età che non immaginavo. Per esempio, avevi da poco incominciato a parlare ma dimostravi di aver capito che a situazioni diverse corrispondevano voci verbali differenti, e cercavi di adattare il verbo alla situazione. Naturalmente sbagliavi tutti gli irregolari ( non potevi avere l'idea della tortuosità del pensiero e del linguaggio di papà e mamma), ma proprio per questo capivo che il tutto era frutto di un tuo ragionamento autonomo. Dicevi spesso frasi del tipo: " Ninna con mamma faio" (invece di "faccio"), "Un bacio a mamma daio", "Nel letto di mamma e papà vaio". Una volta ti sei spinta fino a "Tutto a posto mettato". Il fatto che mai  avessi sentito dire faio, vaio, daio e mettato m'indusse a credere che cercavi di "costruire" una  grammatica, applicando a modo tuo le regole che avevi intuito sentendo parlare i grandi. Le stagioni sono trascorse e da qualche mese parli bene e poni attenzione al congiuntivo. Il tuo vocabolario è ricco: dici "arrampicarsi" e non "salire", "raggiungere" e non solo "venire". Ti compiaci, e si vede,  quando usi  "proprio" e  "addiritura". Li metti all'inizio o alla fine delle frasi: hai ragione fanno più effetto. A volte basta una vocale fuori posto per farti spalancare  gli occhi color del mare. "Il massaggino si fa sul pancino, il messaggino si manda sul telefonino". Quando pensiamo alla Mamma lo ripetiamo tante volte, come una filastrocca. Caro Amore cambia la vocale. Di parole o di mani,sempre di carezze si tratta. Così, cercando di fermare la commozione, mi aspetto: " Papà ti do un bacio". Ma quanta malinconia per quel: " Un bacio a mamma  daio".
                                       ( L'immagine è di Michelle Repici - Momento sospeso nel tempo).

 
 
 

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L'educazione è una cosa ammirevole,ma è bene ricordare,
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si può insegnare.
Oscar Wilde



PROVERBIO SARDO
Nen bella senza peccu,nen fea senza tractu.
Non c'è una bella senza difetto,nè una brutta senza grazia.


"Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e nell'indifferenza. Per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli, occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose ed emozionanti.Bisogna tener conto in concreto delle contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in noi. Può educare solo chi sa cosa significa amare".

 

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