Creato da gianor1 il 07/01/2005
Da qualche parte una farfalla batte le ali e mette in moto un meccanismo irreversibile dalle conseguenze imprevedibili.
 

Messaggi del 18/05/2020

Similitudine

Post n°931 pubblicato il 18 Maggio 2020 da gianor1
 

Ho la consapevolezza che l' esistenza si realizzi attraverso un'analisi dell'etica educatica e comportamentale agendo nei riguardi dei diritti altrui, nella percezione della giustizia complessiva e particolare. Concetto che in me si appalesa in maniera evidente ma semplice quando navigo in solitario. Infatti ottengo le sensazioni di questo dinamico impegno di ricerca nel silenzio profondo della coscienza, senza le interferenze delle problematiche negative che la società globalizzata costruisce artefacendo i princìpi e i valori di solidarietà e di integrità morale.
Le rotte individuate che disegno sulla mappa, anche se indirettamente, contengono le coordinate similari al valore della vita, che trascendono gli obblighi del mio impegno lavorativo e dell'esercizio sociale per il sopravvivere.
Una sola cosa mi rammarica: queste deduzioni difficilmente vengono esaudite nella speculazione filosofica e politica contemporanea (quei pochi che fanno esercizio di verità vengono tacitati dal predominio della comunicazione e dall'egemonia distorta del capitalismo), poichè ritenute esclusivamente pretensioni troppo dispendiose o peggio superflue.
La conseguenza di questa disanima teorica è che mi trovo sommerso da indicazioni sul dove, ma poco o nulla circa il come e perchè del mio procedere.
Eppure i complessi elementi della navigazione pongono innumerevoli interrogativi niente affatto elementari e insignificanti, e la ricerca conseguenziale della soluzione potrebbe  dare un contributo alla raccolta di indizi comprensivi a quello che l'epistemologia degli antichi greci indicavano come eudainomia, vale a dire: il bene nella felicità.

Il sussurro musicale di questo intervento s'insinua fra li lemmi con la dolcezza che anticipa le composizioni di Ravel e il tema pianistico riproduce immagini sonore fantasiose e naturalistiche
che l'artista nell' esecuzione sa ben calibrare. Delizioso l'effetto iniziale, un fruscio gentile di note, al modo di stormir di fronde, inseguito dal moto concentrico di un arpeggio perpetuo con qualche variante superficiale di fioritura  interpretativa che provoca l'inizio di un breve passo elaborativo che muta lo scenario tonale di riferimento.

                                            
Appendice post virale

Oramai so abbastanza di come sarà la mia esistenza dopo l'epidemia virale. Conservo nella mente e memorizzati mello smartphone  i dettami che mi vengono imposti. Alcuni amici non rivedranno più le postazioni di lavoro e nei vari uffici,senza obblighi d'orario, svolgeranno il lavoro da casa, grazie a computer e internet. Lo chiamano lavoro agile (non uso il termine inglese, in italiano è molto più significativo), come se prima fosse un lavoro stupido. Utilizzerò i mezzi pubblici attraverso il numero chiuso (anche se non capisco chi sarà il delegato alla conta), in treno potrò salire solo con la prenotazione nominale e il mio telefonino conterrà un'app che segnalerà un potenziale untore nei paraggi. Dei ristoranti poi ne vogliamo parlare? Tavoli distanziati e barriere in plexiglass. Presto diranno anche come frequentare le spiagge. App, ombrelloni a distanze siderali, bagni contingentati, tintarella a numero chiuso. Potremo entrare nel nostro bar preferito e sorbire un buon caffè o un capuccino con brioche, ma sarà obbligatorio una mascherina con la cerniera lampo per poter sorseggiare i liquidi. Insomma, la mia vita è stata pianificata per chissà quanti mesi. Ma esperti, virologi, epidemiologi, politici, psicologi e commentatori vari non hanno ancora risposto a una semplice domanda. Tra mascherine e distanziamento sociale ma soprattutto personale, come faranno le persone a innamorarsi? Si instaurerà una nuova "carboneria" per poter limonare?

                                             Appendice post virale 2

Cari cittadini-sudditi apriamo tutto, ma senza esagerare: teniamo sempre ben accostate le serrande. Non si sa mai! Gli euro ci sono, sono tanti e questa volta ve li diamo davvero, non come a marzo quando giocavamo ancora a Monopoli. Grazie signor Conte, ma non si atteggi a benefattore: quei 55 miliardi non sono suoi, sono nostri e graveranno su noi e le generazioni future. Temo a dirlo a mia figlia, forse chiederebbe di cambiare cognome ed identità. Li amministri con accortezza altrimenti l'annunciata "azione poderosa" si tramuterà in un bluff poderoso. Non assuma atteggiamenti spavaldi, che non le si addicono; non mi ripeta per l'ennesima volta "mi attaccano ma rifarei tutto", come se finora non avesse commesso disastri. Non insista con la sfida "vado avanti, non posso inseguire l'opinione pubblica": corre il rischio che l'opinione pubblica insegua lei. Faccia bene i conti col presente e con il futuro. Non basta immettere liquidità: il carburante non serve se la macchina non funziona. La porti da un buon meccanico, non ci metta le mani lei, non ce le faccia mettere da quelli del suo strampalato gabinetto. Smentisca, se può, i suoi supporter grillini, che sul quotidiano “La notizia”, loro organo ufficiale di stampa, per elogiare il decreto-poker “Rilancio”, hanno intitolato a tutta pagina: "Una manovra bestiale". È vero che per alcuni di loro l'italiano è una lingua straniera, però senza volerlo questa volta l'hanno azzeccata.

                                                 Appendice umanitaria ed esemplare


Ho letto nei quotidiani nazionali di un certo Luigi Cavanna. Mi sono chiesto chi è? Attraverso Google ho appreso che è un medico, un sessantenne, primario di Oncoematologia all'ospedale di Piacenza, che usando la sua esperienza e il buonsenso ha fatto quello che comitati scientifici, pool di esperti, presidenti del Consiglio, governatori e sindaci hanno capito con giorni e giorni di ritardo: ha prestato assistenza ai malati di coronavirus a casa loro, cercando di evitare il congestionamento degli ospedali e la fatale diffusione del virus. Si chiama medicina sul territorio, quella che la politica ha smantellato pezzo per pezzo, riforma dopo riforma. Invece è proprio da questo tipo di assistenza che si deve ripartire, dalla professionalità di medici e infermieri sulla porta di casa, per fornire aiuto ma anche umanità. Il Time ha dedicato al dottor Cavanna un ampio servizio, adducendolo a esempio di come dovrebbe essere la sanità. Ora, questo medico tornerà in corsia a cercare di salvare qualche vita senza nessun clamore. Nel frattempo Parenzo e Sallusti litigano in tv, Renzi minaccia la crisi di governo e Conte pensa di candidarsi con il M5S, e i grandi gruppi economici (FCA, Benetton ecc..) chiedono sussidi per miliardi di euro!!!


                                              Appendice inconsulta

Quando fu scelto un superman anti Covid di Palazzo Chigi, pochi sapevano chi era Vittorio Colao. Con ironia evocai la Banda Arbore, quella del cacao, e feci la rima: Colao meravigliao. Da lui, supermanager delle telecomunicazioni, dovevano venire soluzioni geniali per annichilire il coronavirus. Invece, dopo un lungo silenzio, che ingenuamente credetti profondamente meditativo, la sua mente partorì soltanto un triciclo: "Non perdiamo l'occasione di questa crisi, andiamo in bicicletta". Lo disse serio calando la sua riflessione come una scala reale a poker. Una genialata da fare invidia ai tanti pendolari lavoratori che fanno giornalmente assai chilometri chiusi in un vagone ferroviario o in una macchina oramai vecchia e scassata. Il premier ha confidato di essere deluso: persino lui, il Conte dell'ovvio, ritiene banali i report del suo consulente. Qualcuno gli ha fatto notare che la task-force non è stata feconda perché composta solo di uomini. Da lì l'idea di fare copulare i cervelli dei rambo anti Covid con quelli di cinque “quote rosa”. Ma non c'è stata reazione chimica: accoppiamenti sterili, zero idee. Non si scoraggi Presidente: gli insuccessi sono il suo mestiere. Si ricordi piuttosto dell'aforisma, oggi attuale, di Aldous Huxley: "La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano". Nemmeno di mente, parlamentari compresi.

 
 
 

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L'educazione è una cosa ammirevole,ma è bene ricordare,
di tanto in tanto,che nulla che valga la pena di conoscere
si può insegnare.
Oscar Wilde



PROVERBIO SARDO
Nen bella senza peccu,nen fea senza tractu.
Non c'è una bella senza difetto,nè una brutta senza grazia.


"Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e nell'indifferenza. Per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli, occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose ed emozionanti.Bisogna tener conto in concreto delle contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in noi. Può educare solo chi sa cosa significa amare".

 

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