Non sono 1 scrittore

FATTI ATTORNO AD UN ASCENSORE - OTTAVO: Quadrare i conti - ignorare è meglio che dissimulare.


Quella mezza bottiglia, differentemente dal solito, mi aveva steso. Uscii barcollando dall'appartemento, ne uscii in moto circolare come solo un cervello ebbro può farti credere. Il male che sentivo dentro non era dato tanto dall'alcool, anche se si deve ammettere che certamente esso giocava bene il suo ruolo. Ruolo che avrebbe giocato perfettamente se fossi un novellino della gran bevuta, ma non era il mio caso. Il suo ruolo era coadiuvato quella sera dal disagio, dalla repulsione, dal disgusto, dal ribrezzo. Il tutto ben agevolato dall'indignazione, dallo sprezzo, dallo schifo. Ad ulteriore supporto, lo sdegno, l'irritazione, la rabbia verso me stesso, perché avevo ceduto e ancora la rabbia e il risentimento per essere stato ingannato, gabbato, turlupinato. Impossibile m'era capacitarmi di come avessi potuto cedere. Non avrei potuto, una volta colto sul fatto, figurarmi una scusa? Rifiutare con una banalissima giustificazione anche poco credibile, chissenefrega? Lo sapevi, no?, che sarebbe andata così. Pensavi che l'esperienza sarebbe stata illuminante, profonda, una rivelazione? Puah!Il corridoio che mi si poneva di fronte era tutto fuor che dritto. Le lampade a parete poste l'una alla stessa distanza dall'altra erano sparse ovunque, dal soffitto, al pavimento; le assi a terra erano sulle finestre, le finestre erano curve, le curve erano dritte, il dritto era sottosopra ed io ero a testa in giù seduto sul soffitto a gambe all'aria. Aria, mi manca l'aria, mi sento avvampare, getto da qualche parte la giacca, mi si incrociano gli occhi, sudo e tremo. Ed è pura rabbia, ira. Come aveva potuto mostrarmi quel siparietto di pseudo teatro iperrealista. Come solo aveva potuto definirlo tale?? Lui che chiama moglie e figli e parte con un'invettiva, recitata con la merda in bocca, simulando un litigio familiare, lo sfogo insensato di un padre, il deliro di un capo famiglia, ma che roba era? Che lurido pezzo di merda. Con la scusa di un drink mi pone innanzi agli occhi, di forza e senza preavviso, quello spettacolino. Ma cosa pensava di ottenere, un ingaggio? Idiota!Ero a metà corridoio, cercando di rientrare nel mio appartamento e tornai indietro. Arrivai di fronte alla porta del pezzo di merda e con sforzo liberatorio vomitai tutto sul tappettino. La mezza bottiglia bevuta spinta fuori dallo stomaco, su per l'esofago, fuori dalla bocca, assieme ai resti di un pranzo mal digerito. Suono il campanello. Ed un attimo dopo si apre la porta. Ecco qua cosa ne penso della tua performance del cazzo idiota del cazzo, e non invitarmi mai più nel tuo appartamento del cazzo con la tua famiglia del cazzo e la tua merdosa faccia da cazzo. Fai schifo! Tu, tua moglie amorfa, i tuoi fottuti aborti, la tua aura di vomito, che ti ho appena fisicamente rappresentato sul tuo tappettino "welcome" del cazzo, le tue smanie da attore di teatro della merda. Fottiti. Non cercarmi mai più, non guardarmi neanche in faccia e pulisci questo schifo. Fai schifo. Merda!Il giorno seguente stavo ottimamente. Ero addirittura sceso al bar a consumare una colazione all'italiana. Il bar del condominio. Mentre stavo li a sorseggiare il mio caffè mi si era approcciato il ciccione del sedicesimo piano (beh l'ex ciccione - e chissà perché lo chiamavo "del sedicesimo piano" dato che quel piano era anche il mio... boh)."Tu sei lo scrittore, vero?" mi fa, arrivandomi alle spalle "Ho sentito le tue urla scagliate contro il tipo dell'appartamento in fondo al corridoio. Posso chiederti, se non è troppo, cos'è accaduto?"L'ex ciccione mi stava simpatico, era un cazzone di prima categoria, se penso che aveva vinto quella lotteria del supermarket e, nonostante ciò, rimaneva ancora qua in questo posto del cazzo. Incidente, riabilitazione, forma fisica ripresa, soldi e, niente, ancora qua sta. Che cazzone! Doveva essere dotato di una saggezza che mi sfuggiva.Allora gli racconto di come quell'idiota, dopo vari tentativi, fosse riuscito ad invitarmi a casa propria per offrirmi qualcosa da bere eccetera e che alla fine voleva solo mostrarmi le sue orribili doti di attore."Ma ieri sera dopo che gli hai sboccato sul tappeto dove sei stato?""A letto in semi coma a smaltire la sbornia, mi sono alzato poco fa. Comunque gli avevo sboccatto sul tappettino d'ingresso...""Sul tappetto!... Lo sai che molesta i figli e picchia la moglie?"Lo guardo incredulo."Che?? Ma non era una messa in scena improvvisata sperando di ottenere da me un qualche ingaggio?""Amico, sei fuori di testa, ahahah. Ti ricordi quella volta che m'incontrasti mentre cercavo di uscire dal mio appartamento, quando ancora ero un mega ciccione? Ricordi quello che ti dissi?""Certo che sì, mi dissi: Prima è una difficoltà mentale, poi diventa fisica, e quando è fisica, amico mio, levarsi dall'incastro è molto più difficile di quanto ti fossi immaginato nonostante lo studio. Alla fine serve solo un colpo di fortuna. Ma quasi mai capita agli audaci.""Te lo ricordi bene, eppure non sei riuscito a levarti dall'incastro.""Non ho avuto il colpo di fortuna...""Esattamente. Infatti non hai smaltito la sbornia a casa tua, nel tuo appartamento.""Sono... sono ancora là vero? Sono ancora incastrato in quella situazione...""Esattamente, il teatrino non è finito. Svagliati!"Mi aveva preso per i capelli e sbattuto faccia a terra. "Svegliati!" L'attore pazzo era sopra di me in piedi, mi aveva scaraventato al suolo vicino al corpo straziato della moglie. La figlia era nuda e piangente a pochi passi da me. Il figlio non riuscivo a vederlo, era fuori campo. Avvertivo il puzzo del mio vomito sul tappetto, sotto al tavolo dov'ero seduto poco prima."Allora ti è piaciuto il drink? Scrittore del cazzo?? Me la darai o no quella parte?" e mi sferra un calcio sulle costole. Sputo sangue e sento ancora alcool venirmi su per la gola. Ma un calcio in faccia me lo fa ingoiare assieme al sangue e ad un dente. Era pazzo."Ti piace la mia bambina, eh? So che la guardi quando non sono in casa." Non era vero, non era vero..."Non è vero, che cazzo stai dicendo fottuto schizzato!!" altro calcio, piango lacrime e tutto brucia."Guarda cosa mi hai fatto fare!! Scrittore di merda, guarda" mi tira un pugno violentissimo in testa. Piango lacrime arse, tutto brucia, tutto gira. La moglie è lì, ha la testa rivolta verso di me ed è spaccata e il suo volto ghigna. Ecco intravedo ora il figlio, è al di là del corpo della madre. Non si muove, non emette suono alcuno. Immagino e basta.Ecco ora l'attore mi prende per il collo e mi solleva, mi rigira e mi sbatte di nuovo al suolo a pancia in su. Mi spacca i testicoli con un altro calcio. Piango fortissimo. Prende la figlia nuda e me lancia sopra."Ti piace eh? Ti piace eh, adesso, ora, adesso, ti piace!!? Ehehe, ahaha, eheheh aha ahaha aaaaahh"Ho il viso della bambina di fronte al mio ed ora mi rendo conto che non aveva emesso mai alcun suono. Aveva la lingua strappata. Saliva, lacrime e sangue colavano dalla sua bocca sul mio viso.Il mio cuore batte, sempre più veloce, sempre più rumoroso, sovrasta il tutto, le risate dello scrittore, i miei vagiti, gli altri suoni, le luci, le ombre, le rifrazioni, sovrasta il tutto, non so cosa accadrà adesso, ora, il cuore è sempre più veloce, corre, scalpita, impazza, sussulta, rallenta un secondo, si ferma. Buio.THOalex 17/07/2016