A volte, tipo d'inverno, si è stufi dello stesso cibo: magari buono, alla lunga, lo stesso sapore stanca. E anche lo stesso paesaggio, per noi barbari, abituati a muoverci di continuo, col tempo ci stanca.Noi barbari si ha spesso bisogno di novità.Ma, personalmente, una delle cose che mal sopporto è il doversi sempre lamentare, per cose che non possono cambiare, o non possono farlo "in fretta": il negare la realtà, non la fa né mutare, né migliorare d'aspetto.Anzi, la non accettazione, della realtà scomoda, non fa che avvelenare tutti i momenti belli che la vita ci può proporre e non ce ne fa cogliere le positività.Da noi, gente semplice, c'è un detto: "Se penso sempre e solo a ciò che non ho, non riuscirò ad apprezzare ciò che ho."Questo è perché il nostro spirito libero, ci rende indipendenti dalle aspettative, mentre i civilizzati, invece, ne sono schiavi. Costoro arrivano a negare ogni evidenza, attaccandosi a presunzioni, a preconcetti, a (come dicono loro) illazioni, per avvalorare il proprio lamentìo: sono liberi di farlo, ma così minano la propria gioia e la gioia di chi sta loro vicino.Se si è in grado di apprezzare un tramonto, il sapore di un buon cibo, il profumo dell'erba bagnata, si dovrebbe essere in grado di apprezzare anche un qualcosa d'intangibile, ma che sai che c'è.Poi, se si avrà pazienza, forse avremo anche di più...