Nei momenti topici..

# 12


[avrei tanto da dirti, ma anche "nulla": c'è il mio tutto, che ti vorrei raccontare, eppure...ultimamente non so più chi sei, né cosa sono io. Una volta sentii queste parole: "il problema non è ciò che sei, ma cosa sei diventato". Oggi queste parole le traspongo a NOI, perché cosa siamo è forse anche troppo chiaro, se ridotto in minimi termini: due persone che si amano a distanza, sempre più virtualmente, che non hanno mai potuto/voluto andar oltre. Ma cosa siamo diventati? Incomprensioni, accuse e in buona-fede, picche e ripicche, rotture più che riunioni, ritagli di tempo per sopravvivere nel reale, frantumi di sogni più o meno accantonati...In questi giorni, d'infelicità e di formalità coniugale, il nostro stato mi pesa. Mi sento solo come non mai, più del dormire nella stanzetta, più del masturbarmi di ruotine e senza vero piacere, più del sentirmi solo un'immagine senz'alcuno spessore... Accetto le lusinghe, lascio che su me si costruiscano castelli e che mi pensino pronto a relazioni di cui, egoisticamente, non mi frega niente. Anzi, forse le sollecito, per provare a non sentire il vuoto che mi rode dentro: le attenzioni altrui, mi danno respiro...Mi sento uno schifo: io che sognavo di fare l'amore con te, oggi mi riduco a...lasciarmi scegliere per scopare, con chi capita, con chi non chide nulla ed è pronta a dare tutto, con chi ha il mio stesso male di vivere, con chi non ha sogni per il domani. Ho tante colpe. Sicuramente ne ho tantissime. Ma non riesco più ad uscire dalle "sabbie mobili" in cui mi trovo, per comportarmi diversamente. E non trovo risposta al perché, pur se la mia logica ha vagliato tutte le ipotesi. Cerco di chiudermi a tutto, di relegarmi (al minimo) nel virtuale, perché in realtà non voglio più nessuno, non voglio più nulla. Oggi, se penso al sesso, assurdamente mi viene di accostarlo ad un'evirazione, quasi che l'uscita del mio seme servisse a prosciugarmi definitivamente le palle, magari privandomi definitivamente di nuovi desideri e della voglia di accostarmi ancora ad una donna. E, per questo, voglio usare tutta la mia foga, la mia forza, anche se...in fondo m'interessa solo di svuotarmi col coito... Ma, se col corpo qualcosa potrei, è nell'anima che non trovo soluzioni.Tu dici che io non amo veramente e dici che l'amore che intendi tu, è ben altra cosa. Questo, scusami se te lo dico, da principio mi ha fatto anche sorridere, perché quando è cominciata, ti dicevi persino scettica sull'esistenza reale dell'amore... Poi, è subentrato un forte dolore, come una lama nella carne ed ho accostato l'auto, per piangere in pace. Al rientro, ho fatto di tutto per darmi dolore, anche aumentando quello che già provavo (...), anche costringendomi a cose che detesto, che odio: ho capito che volevo auto punirmi, ma non ero in grado di evitarlo. Oggi, mi sento un contenitore vuoto, in tutti i sensi. Vivo perché devo e perché non sono così vigliacco, da scaricare su altri, certe scelte drastiche e istintive. Non ho più il coraggio di cercarti, perché non mi sento più l'uomo che conosci e che, forse, ami.Vorrei potermi annullare, potermi dissolvere, come se non fossi mai esistito: forse così riuscirei anche a non sentire più quel dolore che non vuole passare...]