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Post n°1 pubblicato il 04 Dicembre 2011 da progetto.acerra
Accordo di Programma: Non così! (analisi e proposte dell'associazione "Centro Studi - Progetto Acerra". pubblicata da Andrea Piatto il giorno domenica 20 novembre 2011 alle ore 8.22 Accordo di Programma (ex art. 34 del TUEL 267/2000 s.m.i.) sottoscritto da Regione Campania, Provincia di Napoli ed i Comuni di Acerra, Caivano, Casalnuovo di Napoli, Casoria, Crispano, Frattaminore, Pomigliano D’Arco, Volla. Valutazioni dell’Associazione “CENTRO STUDI – PROGETTO ACERRA” ,c.so Garibaldi n. 6 – 80011 - Acerra, Codice Fiscale n. 93048410638 attribuito il 17/1/2011.
AdP: Non così. (analisi e proposte)
L’Accordo di Programma (AdP), in seguito ad una serie di incontri tenutisi presso la sede della Provincia di Napoli con i Sindaci dei Comuni interessati, ha l’obiettivo di coinvolgere gli Enti locali sottoscrittori nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti, rendendo, progressivamente, il comprensorio medesimo autonomo non solo nelle fasi di raccolta e trasporto rifiuti, ma anche nelle fasi di recupero e smaltimento, prevedendo azioni ed interventi condivisi tesi alla realizzazione della necessaria impiantistica (in particolare a servizio della raccolta differenziata). In via preliminare va sottolineato che in nessuna sede, né politica, né istituzionale, si è avuta notizia di incontri tenutisi presso la Provincia di Napoli da parte di rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, guidata dall’ex Sindaco dr. Tommaso Esposito, sulla problematica oggetto dell’AdP di cui si discute. Qualora gli incontri richiamati nella premessa del citato AdP fossero iniziati prima delle dimissioni dell’ex Sindaco, si ribadisce che in nessuna occasione le forze politiche ed associative, per quanto a nostra conoscenza, sono state chiamate a confrontarsi sulle proposte contenute nell’AdP. Tutto ciò premesso, dopo un attento esame della documentazione, allo stato, in nostro possesso, si esprimono le seguenti valutazioni:
10. L’accordo mette in conto l’attivazione di processi per la riduzione dei rifiuti “a monte” e per il miglioramento della raccolta differenziata. Anche in questo caso si potrebbero fare cose concrete e sensate come: obbligare/favorire il compostaggio domestico con forti sconti TARSU, favorire (e non regalare) l’uso di pannolini lavabili (non compostabili), incentivare la riduzione volumetrica “domestica” dei rifiuti plastici incentivando l’utilizzo di attrezzature dedicate. Favorire la raccolta differenziata significa, soprattutto, passare a tariffa, o almeno ad un sistema TARSU con rilevamento con rfid o barcode dei rifiuti prodotti dall’utente. In tal senso l’AdP traccia già un orizzonte condiviso dallo stesso soggetto titolare della competenza: la Provincia di Napoli; 11. all’art.5 comma 15 l’AdP parla di società di scopo di tutti i Comuni e della Provincia per realizzare e gestire gli impianti. Tale previsione andrebbe subito rimossA, in quanto esiste già la SAPNA che, per legge e per statuto, ha già tali competenze. Avere tante differenti società per la gestisce dell’inceneritore, degli impianti per la raccolta differenziata, della raccolta e dello smaltimento degli RSU, dal nostro punto di vista, è illogico e antieconomico, nonché in contrasto con le norme nazionali ed europee. La moltiplicazione dei costi graverebbe esclusivamente sulle bollette delle utenze TARSU a fronte di un peggioramento del servizio dovuto alla difficoltà di coordinamento dei tanti attori in gioco. CI SEMBRA SOLO UN MODO PER CREARE ALTRI CARROZZONI E ALTRI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE CON COSTI A CARICO DEI CITTADINI; 12. all’art.5 comma 13 si dice che l’elenco degli impianti è non esaustivo. A parere nostro, manca, tra gli impianti previsti, un impianto per il trattamento dei rifiuti (terre) da spazzamento stradale. Attualmente gli impianti privati di questo tipo hanno tariffe inaccessibili che praticamente obbligano quasi tutti i gestori del servizio di igiene urbana ad adottare la scorretta prassi di mischiare i rifiuti da spazzamento con quelli diretti agli STIR, aumentando così il rifiuto “tal quale” conferito, abbassando le percentuali di raccolta differenziata e rendendo poco conveniente persino lo spazzamento stradale meccanizzato. L’AdP DEVE PREVEDERE, DA SUBITO, LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO CON LE CITATE CARATTERISTICHE MA A GESTIONE PUBBLICA; 13. l’art.5 comma 19 prevede l’istituzione di una Commissione di Controllo della quale dovranno fare parte anche n. 2 rappresentanti designati delle associazioni ambientaliste, da comitati legalmente costituiti e dalle parti sociali operanti nell’Area Acerrana. SI PROPONE LA MODIFICA DI TALE PREVISIONE, DOVENDOSI SPECIFICARE CHE TALI RAPPRESENTANTI DEVONO ESSERE, PER OGNI SINGOLO IMPIANTO CONTROLLATO, RESIDENTI NEL COMUNE OSPITANTE L’IMPIANTO. Tale commissione di controllo, a nostro parere, deve avere la facoltà di fare controlli casuali a campione attraverso analisi effettuate in contraddittorio con gli organi di controllo ufficiali preposti, utilizzando contemporaneamente n.2 laboratori differenti, scelti di volta in volta nell’elenco di quelli aventi i requisiti idonei in tal senso; 14. l’art.6 “Principi di solidarietà” prevede che, qualora non fosse possibile realizzare gli impianti per motivi di natura geologica, geomorfologica ed idrogeologica, gli stessi “dovranno essere realizzati nelle Aree Omogenee contigue”. In questo contesto si fa presente che l’Area Omogenea Acerrana è “contigua” proprio a quella Metropolitana di Napoli che, con quasi un milione di utenti e grande carenza di aree idonee, potrebbe rappresentare per il nostro territorio un problema di enorme rilevanza di cui farci carico. A nostro parere, pertanto, l’AdP va integrato specificando che tali impianti potranno essere realizzati nelle aree contigue solo in seguito ad esplicita approvazione dei comuni ospitanti. A seguito di tali valutazioni, si chiede al Commissario Prefettizio di non ratificare tale AdP e di richiedere le modifiche/integrazioni da noi proposte così come sopra riportate. Si propone a tutte le forze politiche di inserire le modifiche/integrazioni qui avanzate nei rispettivi programmi elettorali, impegnandosi a modificare l’AdP con le modalità previste dal Testo Unico (D.Lgs. 267/2000) e dallo stesso AdP. |