Acriam solomon

Io sono la luce e Salvezza del mondo**


Io sono la luce del mondo”: Omelia della III Domenica di Pasqua, rito ambrosiano 10/04/2016DonAle 10 aprile 2016 Bibbia, Liturgia, Omelie, Pasqua, Prete, Spiritualità III DOMENICA DI PASQUA            Le prime due letture pongono al centro della scena l’Apostolo Paolo.Negli Atti degli Apostoli è descritto il suo arrivo a Roma e la sua opera di predicazione che suscita negli uditori divisione: pur accogliendolo come uomo accusato ingiustamente, di fronte alla sua testimonianza su Gesù riconosciuto Messia e compimento delle promesse d’Israele chi lo ascolta si divide tra chi crede nella bontà della sia visione della fede e chi, invece, si allontana mostrando di non condividerla. Paolo riconosce in questo atteggiamento ambivalente le parole profetiche di Isaia: la “colpa” più grossa del popolo è riconosciuta nell’insensibilità di cuore. La stessa insensibilità di cuore che affigge il mondo contemporaneo e molti dei credenti, tra i quali alcuni di noi. Che ne è del cuore come sintesi della persona, secondo l’insegnamento della Bibbia? E che ne è del contenuto del nostro cuore in questo momento? Perché la tentazione dell’uomo di ogni tempo è sempre la stessa, riferita dal libro della Genesi  (4, 6-7):  “Il Signore disse allora a Caino: “Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? 7Se agisci bene, non dovresti forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, e tu lo dominerai”.                Nel prologo alla lettera ai Romani Paolo dà lode a Dio per la fede che li accomuna ed esprime il desiderio di passare un po’ di tempo con loro per comunicare “qualche dono spirituale”: la vita credente, in fondo è così, un rinfrancarsi vicendevole nella fede, un ritrovarsi per lodare il Signore e, insieme, scambiarsi quei doni spirituali che arricchiscono la vita di ognuno e fanno bene all’esistenza perché sottolineano l’opera incessante di Dio per mezzo dello Spirito santo. La definizione del Vangelo che l’Apostolo dà è molto interessante: esso è definito come “potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede”. Chissà se in verità anche noi consideriamo il Vangelo, la parola di Gesù che ascoltiamo (e dovremmo meditare ogni giorno!) ogni domenica, come potenza di Dio per la nostra vita e salvezza di noi stessi se crediamo in essa?                Infine, in Vangelo. Gesù definisce se stesso come la luce del mondo e luce della vita, due definizioni chiare e precise che si mettono nella linea di demarcazione di figli della luce e non figli delle tenebre. Questo discorso non è accettato dai farisei che faticano a riconoscere in Gesù il Figlio di Dio e Messia venuto a portare la luce della fede sulla terra e la salvezza ad ogni creatura. Anche noi molto spesso assomigliami ai farisei, più attenti a rispettare formalmente le regole che ci dicono di fronte al mondo che noi siamo cristiani, appartenenti alla Chiesa, ma nel cuore non abbiamo ancora fatto il passo della fede in Gesù come luce per la mia vita e Messia e Salvatore per la mia esistenza. A volte ci fermiamo a giudicare “secondo la carne” senza fare quel passo necessario che si chiama Spirito e che ci permetterebbe di aprire gli occhi e il cuore al giudizio di Gesù che giudica secondo verità e per il bene dell’uomo, di ogni uomo.