Spremi-acume di film

LA REALTà è QUELLA CHE SI VEDE?


Uccise la nonna di 82 anni a sprangate perchè voleva fare del cinema. Ridotta la pena, ora gira un cortometraggioMercoledí 19.09.2007 05:58Tra 10 anni e 8 mesi Corrado Rigamonti uscirà dal carcere. Dietro le sbarre doveva scontarne 14, ma un patteggiamento in appello gli ha ridotto la pena. Il suo nome non è più agli onori delle cronache, oggi che ha 25 anni. Due anni fa, invece, nel giugno 2005, il suo caso scandalizzò l'Italia. Perchè Corrado aveva un unico grande amore, il cinema. E un'unica grande nemica: la nonna 82enne, Annetta Tentori. Lei glielo ripeteva sempre, al suo nipotino, di trovarsi un'occupazione stabile. Di fare qualcosa di serio. E lui l'aveva fatto, ammazzandola a sprangate nel suo appartamento a due passi dal centro di Lecco dopo l'ennesima reprimenda. Corrado aveva deciso che sarebbe riuscito - costi quel costi - a realizzare il proprio sogno. Per questo, quel sabato pomeriggio, si era recato nella stanza dove teneva gli attrezzi ginnici, aveva preso una sbarra di ferro e poi si era rivolto con una violenza inaudita contro la vecchietta. Le aveva spappolato il cranio. Poi, afferrato un coltello, aveva fatto scempio del corpo dell'anziana signora, accoltellandola in più parti. Infine, afferrata una sega, aveva anche iniziato a tranciarle la gamba. Ma aveva subito desistito, provando a ripulire la scena del delitto e inscenando una rapina. Poi, con lucidità, Rigamonti aveva cambiato gli abiti, li aveva lavati, aveva nascosto le armi del delitto. Aveva preso il treno per Bergamo, aveva frequentato delle persone, forse per crearsi un alibi. A scoprire il cadavere della nonnina era stato il padre di Corrado, Mario, divorziato da tempo, che viveva insieme al figlio con l'anziana donna. I carabinieri avevano interrogato Corrado. L'avevano messo sotto torchio e lui aveva confessato tutto. "Mi dispiace", aveva semplicemente detto, alla fine. Poi il processo di primo grado, con la condanna a 14 anni. E infine il patteggiamento in appello e la vita che ricomincia a sorridere. Tra poco più di 10 anni sarà fuori. E potrà fare del cinema. Anzi. Lo sta già facendo. Presso la comunità di recupero "Il Montello" di Serravalle, in provincia di Alessandria, ha cominciato a realizzare le sue aspirazioni girando un cortometraggio scritto e sceneggiato da lui insieme ad un altro giovane detenuto. Il Tribunale è stato clemente: il nullaosta ai quattro giorni di riprese è stato concesso dal Presidente della Corte d'Assise d'Appello di Milano. Ma non è finita. Perchè Corrado Rigamonti potrebbe partecipare addirittura ad un concorso nazionale di cinematografia che si svolgerà a Roma nel prossimo autunno. Rigamonti, in questo suo debutto, non si è limitato ad assistere dietro alla macchina da presa nelle vesti d'autore, ma ha fatto lo sceneggiatore e interpretato uno dei ruoli principali della storia intitolata 'A-more' e che ruota intorno a due ragazzi innamorati della stessa ragazza.