Spremi-acume di film

RACCONTINO IMMAGINARIO


E' successo finalmente. Dopo un mese circa...un mese di autoconvincimento in cui la mia misteriosa dirimpettaia che vedo ogni tanto una volta con lo zaino da palestra, una volta con un uomo diverso, un'altra volta specchiarsi dietro le tende esotiche, un'altra ancora leggere in una stanza, poi osservarmi mentre stiro nudo...dicevo un mese di convincimento in cui si ripeteva quant'era fico quel COSO che le avevano regalato. La sua vicina di sotto, una vecchina che accarezza sempre il gatto e guarda la strada e le auto che passano dalla sua finestra tutto il giorno e se mio fratello le si avvicina per parlarle lei si mette a piangere perché le ricorda suo figlio che le morì in un solo anno insieme al marito...glielo aveva sempre detto di non riuscire a capire anche lei come mai le affascinava quel COSO, lei che sta tutto il tempo a guardare nel vuoto. Ma la ragazza, la mia misteriosa dirimpettaia che mi guarda senza salutarmi, che ci conosciamo ma non so niente di lei, sanno tutti qui intorno di come era contenta d'esser riuscita con quel nuovo COSO a guardare come una cretina tre volte al giorno le previsioni del tempo, scaricare la posta che già scaricava sul computer, inviare foto per email non potendo farlo con gli mms, acquistare applicazioni assurde come crazy lighter, una cosa per cui si passa il dito sullo schermo ed è come strofinare un fiammifero, compare una fiammella e non ha nessun senso...perché comprare quel COSO era stato troppo fico e immaginarselo con la fiammella accesa tra l'altro ad un concerto pieno di COSI sollevati al cielo al posto degli accendini sarebbe stato mostruoso...era riuscita dunque a navigare senza averne bisogno e passava il tempo a caricare la batteria e a cercare disperatamente una tariffa che le permettesse di arrivare non dico alla fine del mese ma almeno alla terza settimana. Dopo un periodo alla Vasco insomma (voglio trovare un senso a questo COSO anche se questo un senso non ce l'ha)...finalmente è successo: è arrivato il segno, si è bloccato. Si è bloccato su una chiamata in arrivo: non si muoveva, non rispondeva, non si riusciva a spegnerlo, stava lì, illuminato, inservibile, odioso. Bisognava aspettare che si scaricasse da solo (avendo due ore di autonomia non era una grande attesa).Il suo COSO: l'iPhone!Nel frattempo però aveva ripreso in mano il vecchio cellulare: scrostato, superato, con la sabbia fra un tasto e l'altro, ma perfetto. Mms, biglietti da visita, inoltro messaggi, batteria che dura almeno per due giorni, veri tasti e non ditate. Fu per lei una rinascita. Ora non lo spegne più. Qui nei dintorni lo sanno tutti. Pur non sapendo niente di lei. Nemmeno di quell'unico rimpianto (ma era un'abitudine diseducativa): il rito serale di buonanotte alla bambina, quando guardava a letto il video dell'orso Baloo che balla nel Libro della Giungla, scaricato sull'iPhone da Youtube, tre minuti di incantamento. Lei le disse, ma anche questo non lo sa nessuno nel quartiere, che quel telefono si era rotto e non potevano più usarlo. La bambina rispose che era un telefono "proprio sciocchino". E si addormentò abbracciando il cane di pezza. Quella bambina non si vede mai.Se andasse in bicicletta ascolterebbe questa: