Adagiocoldisagio

Celeste 


Verso la vasca numero 36, mentre facevo al solito i conti con la mia scarsa acquaticita', altra faccia della mia scarsa terrestrita', resistendo all'attrazione verso il sempre piu' basso, ho percepito la sua presenza. E' stato quando attraverso le vetrate il sole e' penetrato, accendendo di riflessi i miei spruzzi e colorando di un celeste intenso il fondo sotto di me; le mie ore hanno il gusto del salato di lacrime pudiche e dell'amaro di sperma inutile, ma so, prendo atto, che la', tra la linea blu del fondo della piscina e il sole radente, ho intravisto cio' che fa andare avanti la baracca, che da' luce ai giorni che prima o poi saranno anche i miei.