Adagiocoldisagio

V.C. Stazione numero VII


sono come quella sagoma indefinita sull'asfalto tremolante che ad ogni passaggio di un'auto che l'investe cambia forma e si capisce sempre meno cosa fosse in origine, se un pezzo di stoffa, un sacchetto, qualcosa.. sono debole, una tua parola, una nota, mi investono e mi stravolgono e in un secondo mi cacciano in un angolo buio e freddo, non importa da dove parta la mia caduta. Ci vogliono giorni per rialzarmi e non so nemmeno dare un nome a cio' che mi ha sbattuto laggiu', rimorso, tristezza, rabbia, amore, colpa, paura, rimpianto. Stupisce che una cosa marcita possa avere ancora tanta forza e tanta vita dentro di se' da essere ancora letale.