Adagiocoldisagio

Traguardo


Apro gli occhi: 8:33, non faccio in tempo a stropicciarmeli che sento che il sonno ha lasciato aperta una fessura, dalla quale, approfittando della mia coscienza ancora intorpidita, comincia a filtrare il gas tossico del malessere. Non riesco a chiudere in tempo, si sta gia' espandendo e mi sta saturando, questa pressione insostenibile si traduce in lacrime che spingono da dietro gli occhi. Non sono solo, non posso concedermi il lusso di piangere, le lacrime rimbalzano dentro nuovamente, le introietto. Gocce salate e gas tossici formano una marea maligna che sbuffa come lava.. cristo santo sono solo le 8 e 40 e sono gia' ridotto cosi'..!? Mettiamola in positivo, sono gia' le 8 e 40, 7 minuti in meno mi separano dalla fine di questa giornata. Ore 23:08: facciamo che basta! stop! chi l'avrebbe detto alle 8 e 40 di stamattina che sarei arrivato in fondo? E invece eccoci qua, la notizia buona che e' anche quella cattiva e' che non si muore di sta roba qua, di vuoto, di inquietudine, di mancanza, di assenza; siamo scarafaggi, ci vuole ben altro, si alza l'asticella della capacita' di sopportazione e si va avanti, potrei andare avanti all'infinito. La notizia non e' uno scoop, era vecchia, scontata come un oroscopo (ariete: sembra incredibile ma anche oggi sopravviverete a voi stessi). E lo si fa conducendo una vita normale, sociale, non alienata, solido per i familiari ma con tutto l'ambaradan molesto occultato sotto la superficie come un iceberg; ci vuole un occhio esperto per notarlo. Adesso vado, sono davvero a pezzi, doppio lavoro: oneri quotidiani piu' ritenzione del disagio, ho proprio bisogno di riposarmi da me stesso, mi rifugio in un sonno spero almeno lui benevolo e preparo l'armamentario per domattina, elmetto, sacchi di sabbia etc etc.