Adagiocoldisagio

se possiedi non puoi desiderare.

la felicità e l'attimo brevissimo che intercorre fra l'aver desiderato intensamente qualcosa e il possederlo. un'istante

Si. Io sono d'accordo. Anche quando sai (perchè lo sai) che quel che hai non ti appartiene, ma sosta solo per un breve tempo, giusto il tempo per capire se sei idiota e cerchi di arraffare, oppure se sei consapevole, e cerchi di guardare. Tutto se ne va, tutte le cose se ne vanno, è inesorabile: le persone, gli eventi, gli amori, gli occhi che hai amato tanto... Ma come sarebbe se non avessimo mai avuto il privilegio d'averle ? Come sarebbe ? Che orrore sarebbe conservare le cose nel museo, tra le mummie ?

desiderare significa voler ottenere, voler possedere, fisicamente o spiritualmente, qualcuno o qualcosa. si può desiderare di essere felici. ma una volta raggiunta la felicità il rischio è quello di smettere di desiderare, penso.

Elimina il concetto e la locuzione attinente il "possesso". Poi tutto va per il suo verso. Stiamo abusando di uno spazio: grazie al "proprietario". Se vuoi puoi trovarmi nel "mio" spazio.

tipo: un cervello, capacità di amare, curiosità, passioni.

un pò come quando hai gli occhiali sul naso e li cerchi sulla scrivania senza trovarli :S

credo che felicità e avere non siano concetti interdipendenti....

allora, mi sembra chiaro che il concetto della frase (che non e' mia) NON si riferisca al possesso, potete leggerla anche come "la felicita' e' desiderare cio che si e' " quanto al desiderare sempre e solo cio' che non fa parte della nostra vita. La ricerca della felicita' nell'altrove corrisponde alla tendenza dell'uomo al cambiamento e allo spostare sempre un po' piu' in su l'asticella; questo ci fa crescere ma rende la felicita' una chimera, proprio perche' il raggiungimento dell'obbiettivo vanifica e dissolve la felicita' attesa nel raggiungerlo. In questo caso la felicita' non esiste se non in fugaci attimi, mentre il raggiungimento di un equilibrio in cui la nostra vita ci corrisponde forse rappresenterebbe qualcosa di piu' concreto di una perenne rincorsa che per definizione non raggiunge mai cio' che insegue. Non so se sia davvero cosi', la mia vita non mi e' mai corrisposta pienamente, e' un'ipotesi.. come altre

certo che la tua vita ti corrisponde...l'hai creata tu, pensala diversamente e vedrai che cambia...

la sai lunga tu.. ma allora tu di chi sei l'ombra?

sssssttttt! Sono l'Ombra....fidati...:)

pare che cosi sia..nn lo vediamo..ma gia' cè tutto..ciao vio

Felicità è non avere desideri.

vio: confermi per vissuto o per sentito dire? opal: e' una parola, io c'ho certi desideri che fanno provincia.. gerico, quattroa0: parole pregne, grazie, ricambiero' ;)

E adesso m'incuriosiscono proprio i tuoi "desideri che fanno provincia". Chissà perché l'immagine che vedo è Laura Antonelli in "Malizia". ;D

Concordo. Volere quello che ancora non si ha è molto più (troppo) facile e continuare ad amare quello che già si ha è una delle cose più ardue. E più belle. :) (il che non esclude volerne anche di nuove e poi una volta ottenute amarle fino alla consunzione) :)

cosa si ha?....quando hai in genere hai perso il desiderio.... quando desideri non hai....quando hai non desideri

Chi non desidera più niente è morto...

io amo la destrutturazone, la perdita, l'inevitabile, vedermi dopo l'impatto... su tutto il perdere... è la cosa più bella perdere ti da la possibilità di avere senza trattenere, ti fa gustare tutto infinitamente, ti fa amare sostanzialmente tutto quello che ti accade, diviene una sensazione felice, hai una sorta di curiosità al mattino quando ti svegli... la minaccia? che ciò che prima desideravi inizi ad avverarsi, che degli impegni, dei progetti ti spingano alla loro realizzazione e alla tua coerenza, a sentirti in dovere di essere un riferimento... difficile fare ed essere felici insieme... occorre un grande immenso sconfinato vuoto di se... :)

Sunny: cosa vai a pensare, che fai proietti? il mio desiderio che fa provincia era una frittura di paranza (?). C'e' una certa tendenza alla bulimia, anche rispetto ai nostri desideri, quasi una ricerca fine a se' stessa, perdendo di vista cio' che si ha intorno Gelsomina: ci deve essere un punto di equilibrio tra la ricerca della felicita' come percorso e il vissuto quotidiano oooz: parole sante, e' sempre stata la mia ambizione, solo che mi basta leggerlo che gia' mi cago sotto, sono un po' pavido

No, non proietto. Ti giuro, leggendo la tua frase ho visto lei. Io sono molto "visiva", le cose me le vedo in technicolor e in sensurround. :) La bulimia fa parte del cercare conferme "all'esterno". Tutto, al giorno d'oggi, deve venire dall'esterno. Dentro cerchiamo ben poco, mentre invece quello che conta è tutto lì.