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Creato da riavviato il 06/11/2007
tra Scilla e Cariddi
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Bugiardino
Allora vuoi proprio venire anche tu? Veramente l'invito era per me solo.. Visto che sono settimane che mi rompi i coglioni e non mi lasci in pace e te ne stai qua piantato nel mio petto e premi e spingi e scavi e bruci non puoi lasciarmi in pace almeno una sera? Credevo fossi io la tua colazione, il tuo pranzo e la tua cena.. non ti basta mai eh?
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Mi capita in continuazione di sentire il dialogo tra persone che e' solo la somma di due monologhi, che la conversazione proceda fluida a lungo e che uno rida alle battute dell'altro sebbene i due intendano sistematicamente cose diverse e mi sembra di essere l'unico a rendersene conto. Mi capita di vedere persone che non ci provano nemmeno a capire se il loro interlocutore stia comprendendo o anche solo ascoltando e che quest'ultimo non si premuri minimamente di chiedere spiegazioni o di manifestare il proprio disinteresse. Mi capita di sentirmi ripetere le stesse cose come se non mi fossero gia' state dette in precedenza e di dover ripetere cose che ho gia' detto come se non le avessi mai pronunciate. Mi sembrate voi i matti, quasi quasi torno dentro.
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- "Mi scusi da che parte e' l'uscita?"
- "Quale uscita scusi?"
- "L'uscita, da che parte e'?"
- "Guardi che qui non c'e' nessuna uscita!"
- "In che senso scusi?"
- "Nel senso che finche' non avra' compiuto il suo ciclo vitale da qui non si esce."
- "Ma non e' possibile!?"
- "Beh, si puo' provare ad uscire in via forzosa, prematura e disdicevole ma quei gesti non sono ben visti dal top management.."
- "Ma non ci posso credere! uno viene cagato qua senza la propria volonta' e non ha neanche modo di uscire?"
- "No, infatti."
- "Senta mi dica allora dove si trova l'ufficio reclami"
- "Non c'e' "
- "Mi da' il numero del call center del customer care?"
- "Non esiste un call center"
- "Senta mi dica dove si trova l'ufficio informazioni, che avrei quelle due o tre domande di base cui nessuno ha mai saputo darmi una risposta"
- "Mi spiace.."
- "Senta, non mi sembra proprio giusto, uno viene qua senza chiederlo, per qualche anno ti fanno credere che tu sia il centro dell'universo e che ogni cosa ti e' dovuta.."
- "In effetti i ragazzi del marketing ci sanno fare.."
- "Poi invece vieni buttato dentro la realta' senza un inserimento, uno stage, un tirocinio, senza un tutoring, un cazzo di contratto di formazione, di periodo di prova.."
- "Ci sarebbe l'adolescenza per quello.."
- "..per poi scoprire che e' tutta una gran rottura di coglioni, che non c'e' nulla di gratis, che ogni cosa te la fanno sudare, che tutto cio che hai di buono lo paghi con qualcosa di meno buono e ti accorgi che il senso e' solo cercare di resistere.."
- "Ma perche' non prova a divertirsi come fanno tutti? Guardi laggiu' c'e' un centro commerciale.."
- ".. non e' che non ci abbia provato, per carita', il famigerato sorriso di un bambino, l'aurora boreale, il sesso orale, la nutella, il sassicaia dell' 84, roba di tutto rispetto ma in confronto allo spaccamento di marroni prima, intorno e dopo.."
- "Eppure qua la gente mediamente e' contenta, lei non ha tutto cio' che si puo' desiderare?"
- "Non dico di no, pure troppo se per quello, ma non so a me sembra una dimensione non mia, proverei volentieri qualcosa di diverso, tra l'altro mi sembra che le cose peggiorino.."
- "Senta per i casi tipo il suo di solito la prassi prescrive un lutto di un parente molto stretto o una malattia degenerativa..in questo caso il soggetto in crisi recupera rapidamente la retta via e si accontenta di cio' che ha.."
- "Ah ecco.. beh in effetti c'e' gente incontentabile al giorno d'oggi, incredibile! Hanno tutto e si lamentano, roba da matti.. adesso la devo salutare, mi scusi ma ho un appuntamento al centro benessere, mi saluti tutto lo staff e buona giornata!"
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La prima volta e' bastato sfogliare insieme un libro di Rodari in quella casa presa a prestito per trovarvi doppi sensi ed una malizia che stava solo nella nostra voglia di toccarci e non in quelle pagine. Troppo tesi, eccitati e contenti facemmo l'amore solo al mattino, dopo quel cabaret di chantilly. Tempo dopo ci scoprimmo a poter sfogliare insieme il Kamasutra come se guardassimo un catalogo di mobili, ne' tesi ne' contenti non facemmo l'amore come non lo facemmo al mattino quando non ci fu piu' nessun cabaret di paste, annegati anch'essi sotto la placida marea sterminatrice dell'abitudine.
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errare e' umano e come tale puo' diventare un'arte; se e' cosi' io sono Michelangelo, non quantita' ma qualita', spessore, stoffa dell'errore ma sopratutto eccelgo nella variabile tempo. Non e' da tutti scegliere il momento peggiore per commettere quell'errore o ideare gli errori a miccia lunga. Quelli che mentre commetti, la vocina numero 1 ti dice:"noooo!! ma che cazzo stai a fa'?" e la vocina numero 2 che indolentemente dice: "mma ssi' ddai, poi si vedra'" dopodiche' l'errore si ingrotta sotto il tappeto della vita senza manifestarsi ma quando riciccia fuori ti fa un culo a capanna e ti devasta la vita, spesso non solo la tua. Di solito provo a correggerli con un errore ancora piu' madornale, un florilegio di cazzate.
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sono come quella sagoma indefinita sull'asfalto tremolante che ad ogni passaggio di un'auto che l'investe cambia forma e si capisce sempre meno cosa fosse in origine, se un pezzo di stoffa, un sacchetto, qualcosa..
sono debole, una tua parola, una nota, mi investono e mi stravolgono e in un secondo mi cacciano in un angolo buio e freddo, non importa da dove parta la mia caduta. Ci vogliono giorni per rialzarmi e non so nemmeno dare un nome a cio' che mi ha sbattuto laggiu', rimorso, tristezza, rabbia, amore, colpa, paura, rimpianto. Stupisce che una cosa marcita possa avere ancora tanta forza e tanta vita dentro di se' da essere ancora letale.
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Di solito le case di vacanza hanno la cucina con la bombola. Di solito quando provi ad accendere il fornello non sai se la bombola e' finita o e' chiusa. Di solito se non si accende quando accosti il fiammifero, avvicini il naso o l'orecchio per sentire se esce gas; di solito quando fai questa operazione allontani il fiammifero acceso. Se non lo fai e scopri che la bombola non e' esaurita cio' che senti e' odore di pollo bruciato e le tue fluenti ciglia che si arricciano come se avessi fatto la permanente. Di solito se ti accade cio' ti interroghi su come sia possibile che tu ti guadagni da vivere grazie al tuo cervello. Di solito.
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Il caso e il natale mi riportano in questo borgo vacanziero dopo quanto? 26 anni? forse piu', cristo santo.. Io, Pietro il mio miglior amico dell'epoca e una splendida quindicenne conosciuta in spiaggia. "Allora ci hai pensato? Vuoi stare con me o con lui?". La povera crista che si chiamava Domenica, tra l'imbarazzo e la gioia ad occhi bassi disse: "lui". Sarebbe stata la prima volta, per tutti e tre; per me pero' fu solo la prima volta che assaggiai il pane amaro della sconfitta, limpida, senza appello, un mattoncino crepato nelle mie fondamenta. Come sempre, reagii meglio di quanto mi aspettassi, cio' nonostante la cosa lascio' un fondo di superiorita'in Pietro e un karma fasullo da perdente in me nonostante la vita avrebbe dimostrato a me e a lui che "non e' sempre domenica". Io odio la domenica, un giorno inutile, nocivo, indolente, accidioso.. causa? effetto? coincidenza?
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Sentilo un po', ..il mio collega d'ufficio seduto di fronte nascosto dallo schermo del pc che sgranocchia una mela; ma perche' non te ne vai a mangiare in mensa o al bar come tutti gli altri, asociale che non sei altro? perche' mi devi far subire questi rumori molesti? mi sembra di tenere in cattivita' un criceto di 70 chili.. Non ce l'hai un po' di pudore per il tuo essere umano con tutti i rumori nefasti a corredo? Non lo senti il tuo cronch, cronch ogni volta che azzanni quella mela fottuta? Passi che c'hai la stessa carica di umanita' di un'aracnide, ma questo mastichio e questo agitarsi di mascelle?.. Oddio adesso cos'e' questo?! Il grattare del cucchiaino al fondo del barattolino di plastica dello yogurt (oltretutto alla banana, dico ba na na), e pulisce pure con cura, l'avaro di merda e salutista di sta cippa. Quel rumore mi attraversa e mi si ferma tra il fondo delle vertebre lombari e lo sfintere; se non la smette vado li' e lo strozzo con il cavetto del mouse, glielo dicevo al capo che mi serviva un mouse wirelesssss, poi non vengano a lamentarsi.
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Apro l'armadietto del bagno a casa di mio padre e vedo la scatola del rasoio elettrico, un oggetto da poche migliaia di lire dell'epoca; mi viene in mente che una decina di anni fa aveva provato a regalarmelo. Io gli avevo chiesto: "papa' dimmi la verità, perche' me lo regali? non funziona?" e lui: "ma come no? prova, dai" ed infatti a dispetto del nome, quell'oggetto non radeva affatto. "Papa' ma mi stai a pigghia' p'o' culo?" Questa era la natura dei suoi regali, capi di abbigliamento comprati per se' ma della taglia sbagliata, cose malfunzionanti, oggetti che si rivelavano inutili. In questo modo credeva ingenuamente di assolversi per l'incauto acquisto e di fare bella figura provando a rifilarlo a qualcuno in forma di regalo. D'altra parte i regali fatti a lui li appoggiava da qualche parte senza nemmeno scartarli, o i momenti in cui qualcuno veniva in visita a casa nostra e lui si rifugiava a dormire in camera da letto che neanche l'orso marsicano. E la sua avarizia di parole, di riconoscimenti, di consolazioni e di gesti premurosi verso i suoi figli e verso sua moglie, mentre poi faceva capolino sulle sue guance il lacrimone e tirava su con il naso, se in TV vedeva il bambino con il pancione del Burundi con annesse mosche sugli occhi anche se naturalmente non ha mai dato una lira a qualunque tipo di iniziativa benefica, .. ma dimmi te che pirla?!... In ogni caso non un pessimo padre, certamente non un buon marito e di sicuro un uomo indecifrabile. Mentre sto a pulirgli il culo con la spugna rifletto e mi rifletto nella sua immagine chiedendomi quali tessere del suo mosaico al negativo mi siano rimaste appiccicate sulla pelle, se la sua risibile doppiezza, o l'avarizia sentimentale e materiale cui facevano da contraltare episodi di generosita' o improvvise aperture cosiddette "alla cazzo di cane", oppure la sua accidia domestica, o ancora la tenuta stagna dei sentimenti e dei pensieri che rimanendo compressi, fermentando e marcendo, pur senza fuoriuscire riuscivano ad emanare un alone sprezzante che avvolgeva gli altri, facendoli patire o tenendoli a distanza.
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Dovevo decidere in pochi secondi, sapevo il rischio che correvo ma e' in questi momenti che un uomo deve dimostrare a se' stesso di che pasta e' fatto. Ho stretto i denti e l'ho fatto: accortomi solo alla cassa di aver dimenticato un pezzo, ho deciso di percorrere a ritroso tutta l'Ikea in contromano pedonale in piena ora di punta e in periodo natalizio. Il momento piu' brutto e' stato quando una intera famiglia calabrese posizionata a testuggine mi veniva incontro compatta con nel carrello un'enorme ASPERLÜND; ho temuto il peggio ma per fortuna sono qui a poterlo riferire.
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Stasera butta cosi', va in onda lo spettacolo del nichilismo compiaciuto e autocelebrativo. Si apre l'imponente teca delle occasioni perdute e dei rimpianti; accompagnato da una bottiglia di vino prenderò ogni pezzo della collezione, dalla piu' insignificante medaglietta al trofeo piu' ingombrante e li spolvererò con cura. Non mi aspettare, faccio tardi.
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Esco in strada e rimango abbagliato da una luce strepitosa, un'aria cristallina e tersa che mi fa percepire il tutto attraverso i dettagli, la vita in alta definizione, la stessa cosa che avevo scorso in piscina. E' un bel po' di roba ed e' troppo solo per me, ma sono solo, provo a fermare qualche macchina ma schizzano via; all'incrocio c'e' un venditore cingalese di rose, gli vado incontro: "amico ascolta!" e lui: "due euro". "Si', aspetta hai visto che roba? Guarda il cielo e le nuvole lassu'!", lui mi fissa per un attimo e rilancia: "un euro e mezzo", gli dico:"ma non capisci! non senti un'atmosfera inebriante oggi?", lui si guarda intorno attonito finche' non trova lo sguardo complice di un automobilista fermo al semaforo che scuote la testa. Al che mi molla una rosa in mano e si rigetta tra le file di macchine ferme al rosso. Rimango di nuovo da solo con un ingombrante surplus di bellezza di cui non so che fare.
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Sto qua, senza pubblicita', senza prezzo, oggi in saldo, in attesa di essere di moda, a guardare i passanti che credono che sia io, ad essere in vetrina. Felice di far felice qualunque avventore, dal piu' compulsivo e superficiale a quello consapevole; vengo via con tutti, con chi mi interessa e con chi no, con chi e' interessato a me e con chi mi regalera' o mi lascera' in un cassetto. Mi nutro di vacua vanita'; attendo il vero estimatore, colui che riconosca appieno il mio valore, lo puniro' per questo, lo deludero' e lo tradiro' ancora una volta e tornaro' qua, di nuovo.
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Inviato da: riavviato
il 06/12/2011 alle 16:36
Inviato da: leraglaciale
il 06/10/2011 alle 20:52
Inviato da: Odette292
il 06/10/2011 alle 20:49
Inviato da: PiEra_AngeIa
il 08/01/2011 alle 12:40
Inviato da: Odette292
il 23/01/2009 alle 16:44