Senza serpente

LA SIGARETTA.


          Ed ora, quanto vorrei che tu non accendessi quella dannatissima sigaretta di cui pretendi la compagnia per il transito dall''intensità d'estasi del prima, verso il vuoto di realtà del dopo, attraverso una specie di anticamera dell'oblio. Un luogo dove si vede e si pensa diversamente, non più spinti a comportamenti bizzarri da ormoni irrazionali e non ancora ritornati del tutto nel mondo del "dover pensare".           Credo che una definizione adatta di questo stato sia la sublime condizione del Voler pensare, una situazione privilegiata in cui l'assenza di rumori di fondo, di vincoli e di obblighi riesce a far ascoltare te stessa nei tuoi veri bisogni.           E' per questo che odierò sempre l'istante in cui sembri riporre di lato tutto quanto ti circonda, per lasciar spazio a quella dannatissima sigaretta.