Senza serpente

STREGHE


          Non mi ero nemmeno accorto che il brusio degli uffici accanto si era gradualmente affievolito fino a scomparire, era stato il mio lavoro a isolarmi per diverse ore. Mancavano pochi dati ancora, ma mi presi una pausa. Non optai per il caffè che mi avrebbe poi obbligato a memorizzare le ombre del soffitto della camera da letto, decisi piuttosto di lasciare la presa del mouse per una passeggiata fra i corridoi ormai abbandonati degli uffici soprastanti.          Mentre salivo le scale, ebbi l’impressione di sentire l’eco dei miei passi, e pensai distrattamente a cosa dire se in quell’ala deserta avessi incontrato qualcuno della sorveglianza. Proseguii nella penombra soprannaturale del lungo corridoio senza più pensare finché l’eco dei passi si sdoppiò distintamente.           Una figura si stava delineando dal fondo e procedeva con passi calmi verso di me. Trovai in un attimo la corrispondenza di quei profili con quelli della persona che la mia anima da tempo si era rassegnata a cercare nella semioscurità dei forse e dei se. In silenzio prese dolcemente la mia mano, prima di un leggerissimo bacio, poi se ne andò senza dire una sola parola, svanendo da quel luogo in un modo che non ero più in grado di intendere.          Avrei voluto pensare con tutte le mie forze che era stata un inspiegabile allucinazione, ma il suo profumo d’estate sulla guancia non mi permise di lenire il ricordo di lei, ricordo che non mi avrebbe più abbandonato.Come poteva sapere che io sarei salito proprio in quel momento ?           Era ella una strega, senza dubbio, non v’era altra possibilità.         Capii che l'orrore rappresentato da queste creature, dipinto per secoli nel ritratto delle loro fattezze, altro non era che la rappresentazione di quello che sarebbe diventato tutto il resto del mondo dopo averle così meravigliosamente incontrate.