Adenia

Post N° 106


Essere romantici in amore è stato sempre considerato una virtù, credo in realtà che sia un autentico punto di debolezza. Una testa fiorita di troppe romanticherie invariabilmente va a chiudersi in strade senza uscita. Fa un senso di struggente tenerezza e anche di pena vedere una ragazza che cresce con l'idea fissa del "principe azzurro" senza preoccuparsi di crescere davvero come persona. Nella testa di troppe persone l'amore è una cosa magica che sfugge alle regole terrene del dare e dell'avere. Si ha troppo bisogno di amare e di essere amati, per cui si ha il fiato corto e la resistenza limitata. Ci si butta alla prima occasione e non si sta tanto a valutare dove si andrà a cadere. E' vero, le regole dell'attrazione ci sono sconosciute, ma è anche vero che si resta sordi e ciechi di fronte a tanti segnali che hanno lo stigma dell'evidenza. Si ha il vizio mentale di dare tutto quello che si possiede a colui che si è eletto come "unico" con la formula dell'irreversibilità, e magari questo "unico" è un giocatore delle tre carte, un allestitore di ingannevoli scenari se non un vero e proprio lestofante.Bisogna ammettere che c'è tanta pigrizia mentale attorno ai fenomeni da cui discende la costituzione delle coppie. Le società non hanno mai fatto nulla per evitare gli errori in tal senso. Il problema è che si ha voglia di acquisire una volta per tutte e chiudere definitivamente la questione. Come se il ritornarci su potesse compromettere le basi stesse della nostra vita. Ci si accoppia con scarsa consapevolezza e si cammina per decenni senza mai voltarsi indietro, con gesti e parole logorati dall'abitudine. Nonostante i cambiamenti esterni ed interni, la coppia come un simulacro antico resta intatta e immutata nella testa disillusa dei contraenti di quel lontano contratto. C'è una diffusa distorsione nella lettura delle cose dell'amore. Facilmente si scambia il proprio desiderio con l'oggettività del reale. Dovendo continuare a credere che abbiamo voluto quello che abbiamo siamo costretti a ritoccare ogni cosa in senso migliorativo, come un pessimo fotografo che supplisce con i segni di matita alla sua imperizia professionale. Ma l'amore in fondo non può discostarsi dalle regole che sono alla base di una qualunque transazione commerciale. Così, tolto l'essenziale, esso è povera cosa al di sotto dei pomposi drappeggi della compensazione. Certamente non bisogna fare l'errore di generalizzare: c'è amore e amore. Ma non ci può essere nessun amore che giustifichi la mancanza di rispetto verso se stessi e la mitizzazione del partner. Nessuno deve essere enormemente importante con il corrispettivo dell'azzeramento completo dell'importanza degli altri. Amare una donna deve voler dire amare le donne. Amare un uomo deve voler dire amare gli uomini. Amare la propria situazione deve voler dire amare anche le situazioni altrui.Spesso si crede che l'amore sia immutabile o debba esserlo. Si ignora che tutto quello che giace sotto al cielo muta continuamente e oggi non può essere mai come ieri. Si rimprovera al partner di non fare le stesse "follie" delle origini. E il partner per non cadere in fallo fa le stesse "follie" delle origini, ma fingendo. La sincerità è una scelta.