Adenia

Post N° 20


ACCORDO FIAT-FORDOrmai è certo: Fiat e Ford mettono insieme le forze per realizzare una nuova generazione di utilitarie. Sul piatto vi è infatti la costruzione di due automobili basate sul medesimo pianale (quello della Panda): la nuova Fiat 500 e la futura Ka. Nello stabilimento polacco di Bilesko Biala si assemblerà la vettura dell’«operazione nostalgia» della Fiat ovvero la «nuova 500» e la sostituta della fortunata piccola Ford che ha troppe primavere sulle spalle.L’obiettivo per entrambi i gruppi è dunque competere sulle utilitarie del segmento A e del segmento B inferiore, area commerciale in fase di rilancio anche attraverso alleanze tra gruppi concorrenti come quella tra Toyota e Psa. Le Case stanno proponendo modelli economici che vanno incontro alle esigenze di chi vuole un’auto minimale per muoversi in città, mentre nel segmento B (quello di Fiat Punto, Ford Fiesta, Renault Clio e Vw Polo per esempio) si assiste a una corsa verso l’aumento delle dimensioni, mentre il mercato comunque richiede vetturette spartane ed economiche. L’aspetto riprende in chiave moderna le forme del modello storico. In pratica sta alla 500 di dante Giacosa del 1957 come la Mini «Made in Bmw» che circola adesso sta alla macchina inglese disegnata da Alec Issigonis, o come la New Beatle al maggiolino Volkswagen, prima macchina del popolo ideata durante il regime hitleriano. A livello meccanico, come si era visto nei primi prototipi noti come “trepiùuno”, si tratta di una vettura di concezione moderna e standard. Anche Ford ha necessità di coprire il segmento A in modo adeguato. La sua Ka è adesso troppo “anziana. Ka, nata nel 1996, ha subito solo modifiche dettaglio in quasi 10 anni di carriera e a dispetto della linea, molto moderna e di frontiera al momento della presentazione (stile new edge) è una macchina dalla tecnologia piuttosto conservatrice, per non dire obsoleta. Il patto industriale tra Fiat e Ford non deve stupire: fa parte della «logica delle cose» in atto nell’industria dell’auto. I costruttori da anni tendono a condividere i costi di progettazione e di produzione per abbattere i rischi e cercare qualche possibilità in più di ritorno degli investimenti. L’obiettivo è costruire insieme, differenziare i prodotti con leggeri face-lifting o con diversità nella composizione della gamma di motorizzazioni e di allestimenti.