Adenia

Post N° 27


Pandora fu una donna mortale, creata da Efesto (Vulcano) per ordine di Giove, che voleva punire l'umanità per il dono del fuoco fattole da Prometeo. A lei tutte le divinità dell'Olimpo donarono ogni sorta di pregi e virtù; da qui il nome: Pandora, tutta un dono. Dal maligno Mercurio, però, le fu donata anche la curiosità, quell'invincibile forza che la spinse ad aprire lo scrigno (il vaso di Pandora) che le aveva donato Giove, e dal quale scaturirono poi sulla Terra tutti i mali da cui venne afflitto il genere umano.Ma concludiamo con la nostra Pandora. Sapete cosa diciamo noi uomini di fronte a un divieto? “Lo faccio perché è proibito”. E' più forte di noi: se in un ufficio pubblico scrivessero che è permesso fumare, saremmo capaci di smettere; (poi, adesso che hanno messo quegli annunci mortuari sui pacchetti di sigarette, fumiamo ancora di più). E anche Pandora si comportò nello stesso modo, nemmeno lei seppe resistere alla tentazione di trasgredire per sapere cosa ci fosse dentro quel vaso. E, per dirla con gli Americani, fu come mettere dello sterco nel ventilatore. In quel vaso c’erano tutti i mali del mondo, che come un turbine nero si sprigionarono in un baleno e - fu la punizione del domeneddìo dell’epoca -  invasero la terra e la vita degli uomini.Non si salvò nemmeno un angolo sperduto nel deserto o su un picco di montagna; regge e stamberghe ne furono ammorbati in uguale misura. Nel mondo era arrivato il dolore.Sul fondo del vaso ormai svuotato era rimasta, però, ancora qualcosa: forse un rimorso o un ripensamento di Giove che, nell'intimo, sapeva anche essere misericordioso. Un qualcosa che il dio lasciava agli uomini affinché, pur fra i travagli, riuscissero a sopportare la vita. Era la speranza.