Adesso Italia !

Oggi parliamo di Brunetta ( e di cretini ovviamente ...)


Sembrerebbe davvero il caso di rivedere la legge elettorale quanto prima, e soprattutto di far capire bene al corpo elettorale e agli stessi parlamentari eletti che nessun politico italiano può vantarsi oggi di avere una certa misura di consenso popolare, perché le preferenze non esistono più, e all'elettore di oggi rimane solo la facoltà di scegliere se sbarrare o meno un "vuoto" simbolo di partito.Eppure, tale considerazione, che sembrerebbe per certi versi ovvia se non addirittura banale, risente di una eccezione: Renato Brunetta.Un economista a tutto tondo, il Nostro. Un professorone che i numeri li conosce bene, e che non si fa certo problemi a darli. Non a caso, come si legge dal sito istituzionale del Governo Italiano, nel 2000 ha vinto anche il Premio Internazionale Rodolfo Valentino per l'economia, la finanza e la comunicazione....L’altra sera a Viterbo, pensate, ci ha svelato che sarebbero con lui addirittura 60 milioni di Italiani. E lì sta il genio matematico: il Paese ha 48 milioni di elettori.Tutto questo, peraltro, ci aiuta a fare finalmente giustizia delle misere illazioni di qualche precario fannullone: il competente cattedratico, in occasione delle sue nozze, è stato letteralmente costretto a sposarsi il giorno prima della data prevista, perchè il paese di Ravello era troppo piccolo per contenere l’invasione di orde di ammiratori ed ammiratrici scalmanati, pronti a tutto pur di toccare con mano il loro idolo. Quando si dice la Funzione Pubblica... Sempre a Viterbo il buon Renato, nonostante fosse sottoposto al fuoco di fila di domande imbarazzanti da parte un giornalista notoriamente scomodo come Mario Sechi, ha trovato anche il tempo di rispondere con fiero cipiglio alle critiche di qualche isolatissimo contestatore al grido di: "posso tollerare qualche cretino. Voi non lavorate, poveretti, andate avanti così. Non vedete quanto siete disperati e disgraziati".Una vera e propria crociata contro gli sciocchi che a quanto pare rappresenta una sorta di ossessione dei membri di questo governo. Ossessione che ci induce a porci un quesito: se a Viterbo fosse stato presente anche Tremonti, avrebbe classificato l'intervento Brunettiano come “suicida” ? Avrebbe forse il titolare dell'Economia sussurrato amorevolmente ad un vicino, che chi stava parlando di “cretini” rivolgendosi al pubblico, non era certamente da meno? A voi la risposta all'angoscioso interrogativo... a noi la sensazione che, sul punto, i consensi a Tremonti sarebbero stati di gran lunga superiori a quei famosi 60 milioni di Brunetta-boys.Antonio Barbato