Creato da adessoitalia il 10/07/2011

Adesso Italia !

laboratorio di idee per il presente

 

 

Ecco perchè Bersani dovrebbe dimettersi da segretario del pd ...

Post n°18 pubblicato il 08 Settembre 2011 da adessoitalia
 

Più si stringe la  morsa delle indagini intorno a Penati, più è chiaro che il suo non può essere il caso isolato di una mela marcia finita per caso nel cesto pulito e odoroso del Pd. Le inchieste fanno riferimento a veri e propri sistemi del malaffare che coinvolgono inevitabilmente una estesa corrente di partito che fa parte dell'area post ds : un'area che è molto vicina all'attuale segretario del pd Bersani che  sarà anche un sant'uomo di certo non poteva, avendo scelto Penati come capo della sua segreteria, non sapere cosa gli accadesse intorno. Nessuno potrebbe crederci neanche sotto ripetuti giuramenti : tantopiù che, se, periodo ipotetico di terzo tipo, davvero il segretario Pd fosse riuscito a vivere  per tanti anni in un mondo felice parallelo, all'oscuro di tutto, beato e sereno, sarebbe davvero da riportare immediatamente con unsa terapeutica macchina del tempo ai tempi gioiosi dell'asilo a contatto con giostre, trenini  e pupazzi vari. Bersani in questo momento non può efficacemente rappresentare l'anima migliore e trasparente del riformismo democratico italiano di ispirazione socialista, la parte politica da cui proviene ha preferito  la cinica real politik alla costruzione di un'alternativa a Berlusconi. Non si capisce , quindi, domenica, a conclusione della festa del pd, cosa si sforzi di dire, quale messaggio provi a lanciare, su quale base di cambiamento, visto l'entourage da cui proviene. La credibilità non è una tassa che si può imporre, Bersani dovrebbe dimettersi, non può essere lui il leader di un partito o di una coalizione, la storia è andata avanti nel frattempo, non la si può fermare a piacimento. 

 
 
 

Riprendiamoci l' Italia ! Riprendiamocela adesso !!!

Post n°17 pubblicato il 08 Agosto 2011 da adessoitalia
 
Foto di adessoitalia

Ci stiamo allontanando dalla nazione in cui siamo nati, gradualmente ed insesorabilmente. Ogni giorno che passa aumenta l'insofferenza, la mancanza di orgoglio nazionale in tantissimi di noi. E' una brutta strada, la strada che conduce alla fuga, all'esilio o quantomeno ad una stanca e avvilita rassegnazione, quella di sentirsi fuori luogo, stranieri in casa propria. Eppure l'Italia con tutti i suoi annosi problemi, con tutti i suoi mille perchè mai risolti , continua ad essere uno splendido Paese che il mondo ci invidia, ricco di talenti, di creatività, di ogni bellezza artistica e naturale possibile. Qualcosa funziona sempre peggio allora, c'è chi lavora affinchè questo paese anneghi per meglio spartirselo, affinchè ogni qualità venga appiattita per controllarlo e rivenderselo come vuole. Sono le solite oligarchie di struttura mafiosa che impediscono il ricambio della politica, delle classi dirigenti, si nutrono di scambi e di corruzione, tengono in vita un familismo opprimente che impoverisce tutti, mortifica gli ingegni, spegne l'entusiasmo nelle giovani generazioni regalando loro solo cinismo e disincanto, combatte sul nascere ogni possibile ripartenza, ogni valorizzazione meritata, ogni slancio ideale. Siamo giunti ad un punto di non ritorno e questo lo sappiamo tutti : la classe politica tende solo ad autoconservarsi, cavalcando strumentalmente ora quel disagio, ora quell'altra protesta, ma tanto per restare a galla e darsi patenti poco credibili di modernità ed efficienza. Oramai però noi non ci crediamo più : abbiamo capito che solo ricominciando da zero, dalle piccole associazioni, dalle circoscrizioni, dai singoli comuni, dalle liste civiche possiamo provare a recuperare un senso. Ripartire per fare qualcosa non solo per interesse personale, per il solito scambio di favori clientelare, ma per iniziare a ricostruire un'appartenenza, una partecipazione genuina e spontanea alla cosa pubblica. Non abbiamo alternative, solo un lavoro graduale e certosino, un impegno costante, un pizzico di passione non piegata esclusivamente ad interessi di bottega. Non può essere che questo il cammino da fare per chi vuole esserci, vivere da protagonista e non da semplice sbiadita comparsa il suo presente. E allora cominciamo, ognuno di noi nel proprio piccolo,  a darci da fare, l'Italia non ha più bisogno di faccendieri, lestofanti, affaristi, beceri politicanti, l'Italia non merita questa gentaglia che la sta affossando. E allora su, ognuno faccia  la sua parte per quel che può, riprendiamocela noi l'italia ! Riprendiamocela adesso !!

 
 
 

Il de profundiis della zombie republic ( tante parole per niente .... )

Post n°16 pubblicato il 04 Agosto 2011 da adessoitalia
 
Foto di adessoitalia

Il dibattito parlamentare seguito al discorso di Berlusconi ha ancora una volta dimostrato la pochezza di una classe politica che non perde occasione per evidenziare la sua lontananza dalla realtà del Paese e la sua mancanza di idee e di trasparenza. Ad un Premier piuttosto accigliato e poco incisivo, che ha scelto il basso profilo dell'invito al dialogo e dell'ottimismo aprioristico e ad un maggioranza come al solito unita quando si tratta di venire in soccorso del suo indiscutibile "capo", ha fatto eco un'opposizione che ancora una volta è caduta nella trappola dell'antiberlusconismo facile e della personalizzazione dello scontro. Con il Berlusconi di ieri, ci fosse stato dall'altra parte un progetto di Paese appena appena innovativo, credibile e realizzabile in tempi stretti, l'effetto ricaduta per il governo  sarebbe stato pesantissimo ; invece non è accaduto nulla di nuovo, e le pressanti richieste di dimissioni rivolte al cavaliere sono apparse come velleitarie grida di dolore di politici sfibrati ed evanescenti, rassegnati alla loro impotenza. Gli italiani ormai lo hanno capito, dovranno mettersi in salvo ancora una volta da soli ... Semprechè quello spirito di rinnovamento, quella voglia di fare e di essere protagonisti in prima persona del proprio destino che talvolta sfiora gli abitanti del Belpaese, non faccia in modo che si diffondano a macchia' d'olio in tutta la penisola nuovi movimenti ed associazioni che spingano per un rinnovamento molto esteso delle classi dirigenti e della politica fino ad ottenerlo, come già successo a Napoli. Altre vie d'uscita, a parte i finti make up di un sistema vetusto quanto radicato come una malapianta, non se ne intravedono .

 
 
 

... ma un grande partito liberale e socialista è vietato in Italia ? La sinistra democratica oppressa dal patto cattocomunista

Post n°15 pubblicato il 03 Agosto 2011 da adessoitalia
 
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L'Italia vive uno dei periodi più difficili della sua storia repubblicana, il berlusconismo comincia ad evidenziare falle sempre più vistose, eppure ... non si intravedono progetti convincenti per una rinascita del Paese ... Sarà la perniciosa tendenza al leaderismo che, anteponendo la forma ai contenuti ha finito per svuotare questi ultimi di pregnanza e significato, chissà ... Certo che dinanzi al tramonto del Cavaliere e del suo modello di società, nulla compare dinanzi ai nostri occhi di appetibile, sano, competitivo, solo diffusi tentativi da parte della politica italiota di restare a galla sempre e comunque. La famosa sinistra di governo mostra tutta la sua inconsistenza ad ogni piè sospinto, legata più a logiche di mantenimento di apparati di potere che ad altro, ed ancora una volta la crisi del sistema minaccia di evolversi in un finto cambiamento di qualche sigla e di qualche faccia che renda solo credibile la puntuale restaurazione. E' in questi casi che si tocca con mano quanto il nostrio Paese abbia pagato e continui a pagare il mancato crescere e consolidarsi di un partito socialista europeo, liberale e moderno che facesse da argine al liberismo sfrenato dei mercati, ma anche al populismo vetero di certo finto egualitarismo fuori stagione. Il fatto è che i ds ( e poi quel che ne è rimasto nel pd), a vent'anni e passa dalla caduta del Muro, si sono attardati in mezzo al guado, senza mai dare corpo ad una precisa e trasparente svolta socialdemocratica ; in tal modo continuando ad acceditare il gioco delle consorterie ed un patto cattocomunista strategico alla spartizione del potere e a nulla più, senza fornire al Paese indirizzi di laicità benintesa e di progresso sociale e culturale. Un compromesso storico stantio e peloso che ha svuotato la sinistra italiana di senso ed originalità d'azione e che è alla base delll'attuale disfacimento di prospettive e di valori che attanaglia quello che dovrebbe essere l'attuale fonte progressista nazionale. Sempre alla ricerca di patti e di spartizioni e mai dedito seriamente ad un progetto di governo per il paese efficace e davvero utile alle sue sorti. E quindi di questo passo destinato a perdere sempre più in identità e credibilità.

 
 
 

Inciuciopoli contro Tangentopoli ... ( ed il vecchio prova come sempre a riciclarsi ...)

Post n°14 pubblicato il 01 Agosto 2011 da adessoitalia

Il governo Berlusconi è in crisi? E cosa fa l'opposizione trasversale, dagli ex dc agli ex pci ( vedete, sono sempre gli stessi da 50 anni ..) ? Invita a mettere su una grande alleanza tra le forze sane del paese per combattere l'emergenza !!! Inciucipoli contro il possibile più diffuso ritorno di Tangentopoli ... insomma, nè più, nè meno ... Per prendere subito, ufficialmente, misure urgenti contro la crisi ... per spartirsi tutti un po' di poltrone, in verità, senza cruente battaglie elettorali et similia ...  Il sistema non sloggia, cambia solo forma, ma non sostanza, l'obiettivo primario è sopravvivere a se stessi in eterno e magari con la scusa dell'interesse nazionale liberarsi anche da un bel po' di inchieste che riguardano alcuni suoi gloriosi appartenenti, vedi gli ex pci ...  Il sistema ora adotta Fini come portavoce istituzionale, come se poi fosse possibile, da Presidente della Camera, prendere iniziative ed  atteggiamenti  scandalosamente fuori ruolo. E' la politica che regna ad Inciuciopoli, il baluardo del vecchio contro un possibile rinnovamento della politica in Italia, benedetto dai poteri forti, l'ultima spiaggia per opposizioni incapaci e sovente complici del malaffare. La solita trovata reazionaria per lasciare ogni cosa al suo posto. Stiamone alla  larga, non lasciamocene incantare per stanchezza e mancanza di riferimenti, sarebbe davvero la fine per il Paese.

 
 
 
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