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Nonni: risorsa per la famiglia e per la società.


Corre l’anno 2005, quando in Italia, attraverso la legge 159 viene introdotta la “Festa dei nonni”, una ricorrenza civile, festeggiata il 2 Ottobre. La scelta della data non è del tutto casuale, infatti in questo giorno la Chiesa cattolica celebra gli angeli custodi. Ed è così che spesso sono definiti i nonni, degli angeli, che dopo aver cresciuto i propri figli, crescono e vegliano sui propri nipoti. In realtà, però, questa tradizione l’abbiamo importata dagli Sati Uniti, dove è nata molto tempo fa, 1987, sulla base di una proposta fatta da una casalinga, mamma di 15 figli e nonna di 40 nipoti. Ma anche altri paesi come Regno Unito, Francia e Canada hanno introdotto questa festività. Ovviamente non tutti nello stesso periodo.  Per esempio negli USA la ricorrenza si festeggia la prima domenica di settembre.                                                  
Con tenerezza, sto pensando a questo giorno, forse perché sono una di quelle bambine che non ha potuto godere a pieno della compagnia dei propri nonni. Il mio unico tenero e anziano nonno, che ancora ho la fortuna di avere accanto, ha cresciuto i suoi nipoti con i racconti del passato e donandogli quanto poteva, sempre e comunque. Oggi, sempre più spesso, questa figura è essenziale all’interno di una famiglia. Supporto e sostegno per i propri figli, indispensabile nella crescita dei propri nipoti. A volte nonni sitter, a volte dimenticati, altre volte ritenuti invadenti, troppo spesso soli. C’è una frase che mi è sempre piaciuta “Un nonno, ti vede nascere sapendo che forse ti lascerà prima degli altri...forse è per questo che ti ama più degli altri.” Credo che questo ci debba far riflettere, perché come sempre è troppo tardi, quando ci rendiamo conto di quel “valore aggiunto”. Ad oggi, io nei miei ricordi, vorrei poter avere più momenti con quegli “angeli custodi” che non ci sono più. Intanto mi tengo stretta i momenti con chi ancora è accanto a me e anche se a volte mi ripete cento volte la stessa cosa, lo osservo, lo capisco e nei suoi occhi percepisco tutta la vita che si porta dentro, e cerco di fare miei i valori che ha cercato di trasmettermi.
Dunque sicuramente una festività giusta, ma la mia domanda è, in un paese come il nostro, dove c’è un elevato indice di anzianità, ma pochi servizi per questa fascia di età, introdurre semplicemente un giorno e non fare nulla di concreto è giusto? L’Istat sostiene che in Italia ogni 100 giovani ci sono 147,2 anziani. Seconda a noi risulta essere solo la Germani, in Europa, dove la media è pari a 112,3. Però la Global AgeWatch Index sostiene che siamo al trentanovesimo posto ,su novantasei, come paese a prova di anziano. In un giorno come questo, con al centro la figura dei nonni, credo sia importante ricordare anche le cose che eventualmente non vanno. Problemi come la ‘”sicurezza economica”’ degli anziani, la loro “qualità di vita” e il loro “ruolo attivo nella società”, sono importanti, e meritano l’attenzione delle istituzioni. Essere definiti un paese “di vecchi” non ha una chiave di lettura necessariamente negativa. Io personalmente credo nel confronto generazionale, e credo che i giovani abbiano solo da imparare da una persona anziana e dai suoi racconti. Quindi auguri a tutti i nonni, a quelli che ci sono e quelli che non ci sono più, a chi sta per diventarlo e a chi non ha avuto la fortuna di veder nascere i propri nipoti, perché sono come “angeli custodi” e a volte sta a noi avere un pizzico di pazienza in più e renderci conto che un giorno anche noi saremo al loro posto. Concluderei con una famosa citazione di  Nonno Libero ( Lino Banfi) : “Quello che tu sei io ero, quello che io sono tu sarai.” A volte lo dimentichiamo, oggi è il giorno giusto per ricordarlo.
BUONA FESTA DEI NONNI