PassiNelVuotO

Gemiti


Il tono stesso è la sferza e l’immaginazione i colpi che si susseguono senza ch’io sia colpita se non dall’attesa.La sento che si piega tra le mie gambe gemendo, Il mio Padrone la sta toccando. Sento la sua lingua scorrere a tratti convulsi lungo la mia fessura, ora contornandola ora affondarci dentro voracemente. Aumenta il ritmo, prende le mie grandi labbra in bocca succhiandole, sento i denti tormentarmi la clitoride in un susseguirsi di scatti. La sta prendendo, e questa certezza si fa strada tra il piacere che la sua bocca mi sta dando. Esco come se mi fossi bruciata da quelle sensazioni scoprendomi quasi sul punto di urlare, di urlargli in faccia che io sono ferma mentre lui prende un’altra e non me. Non immagina quanto io lo desideri, quanto lo voglia in questo memento. Un’improvvisa e violenta suzione della clitoride mi riporta indietro di colpo. Mordo le mie labbra a sangue per non urlare. Non posso. L’inizio di un orgasmo tremendo inizia a prendere forma nella mia pancia minacciando di esplodermi in ogni direzione. Uno strattone la allontana da me un attimo prima ch’io abbia varcato quel punto in cui l’universo stesso cessa di esistere per trovarmi di nuovo ansimante… a sentire… ad ascoltare i suoi gemiti. Sta venendo. Sta godendo del cazzo del mio padrone e io sono qui cercando di immaginare la sua testa piegata mentre con la lingua passa sulle sue labbra assaporando gli ultimi spasmi di quell’orgasmo che l’ha fatta urlare un attimo prima. Sento la tua voce severa che mi indica la via per espiare l’errore. Il mio piacere interrotto, il mio sesso ancora umido ed aperto da offrire a lui in dono. Al suo piacere… al mio dolore.Un colpo con la mano aperta mi fa inarcare e la successiva carezza mi getta ancora ai suoi piedi, dove capisco sia il mio posto. Un altro colpo, un’altra carezza. Alterna il dolore alla tenerezza uccidendo la mia rabbia con la sua durezza. Con la sua tenerezza.Un rumore mi riporta tra l’eccitazione e la rabbia.