What's This Life ForAdrianna23 |
Post n°155 pubblicato il 16 Novembre 2006 da adrianna23
Il cane da soccorso inizia il suo percorso formativo a quattro cinque mesi di età. E’ un percorso formativo di cane e conduttore e il segreto, affinché la coppia diventi un’Unità Cinofila di successo, sta nel rapporto e nell’affiatamento della coppia stessa.
L’addestramento in campo segue un percorso programmato che inizia con l’introduzione alle nozioni ed alle conoscenze basilari teorico-pratiche necessarie per instaurare un corretto e positivo rapporto cane-conduttore utilizzando l'attenzione, la motivazione positiva, il gioco e la gratificazione; conoscenza del significato e dell'importanza della gerarchia del branco per il cane e del ruolo del capobranco; il corretto inserimento dell'amico quadrupede nel "branco-famiglia"; apprendimento dei comandi di base come il vieni, seduto, seduto-resta, terra, terra-resta e delle tecniche per una corretta condotta al guinzaglio, cambi di direzione e richiamo. L’addestramento si basa su un principio, e cioè che ogni cane tende a ripetere istintivamente un’azione che gli abbia procurato una sensazione psicofisica piacevole. Il cane così avrà possibilità di “collaborare con l’uomo” e lo sarà sempre più quando, dopo il conseguimento di un successo, avrà il suo premio. Qui è importante la capacità del conduttore che dovrà avere, imparando a comprendere il linguaggio e il modo con cui apprende, la concentrazione e il tempismo di premiare il suo amico facendogli collegare l’azione positiva con la ricompensa. Il cane in tal modo “digerirà” gli insegnamenti tramite un processo di condizionamento molto naturale. Il cane da soccorso deve essere robusto, volenteroso e socievole con gli altri cani e con persone estranee. Non deve creare difficoltà con aggressioni o comportamenti asociali; deve essere di carattere equilibrato, curioso e non aggressivo. Deve avere inoltre un ottimo rapporto con il proprio conduttore in modo da costituire un’ottima ed affiatata Unità Cinofila. Cane e conduttore devono diventare due esseri complementari. Le tecniche di addestramento del cane da soccorso richiedono costanza e un impegno continuo negli anni. Il team così composto formerà nella vita una coppia indivisibile anche aldilà delle emergenze. Nel corso delle attività di ricerca, il cane si diverte e l’addestramento non è assolutamente coercitivo. In caso di coercizione, si otterrebbe l’esatto contrario rispetto gli obiettivi di lavoro. Per l’uomo, ritrovare una persona scomparsa, salvare l’alpinista sepolto sotto la valanga, individuare la persona sepolta dalle macerie, sono situazioni serie, di grande difficoltà e responsabilità. Per il cane, rappresentano un bel gioco da fare insieme al conduttore. Alla base di tutto ci devono essere la fiducia, l'accordo e la sintonia. |
Post n°153 pubblicato il 15 Novembre 2006 da adrianna23
Le caratteristiche principali del Cane di San Bernardo sono l'intelligenza, la mansuetudine ed il naturale istinto al soccorso, che, unito al senso di guardia e di custodia ne fa un ottimo compagno, soprattutto per i bambini. In America le femmine di questa razza vengono usate come baby-sitter. |
Post n°152 pubblicato il 15 Novembre 2006 da adrianna23
Secondo recentissimi studi il san bernardo sarebbe in possesso di cellule olfattive simili ai raggi infrarossi (cio' in pratica gli consentirebbe di percepire le onde termiche emesse da corpi ancora in vita anche sotto neve o macerie). Il san bernardo e' in grado di camminare giorno e notte sul ghiaccio, senza bloccarsi per ferita ai cuscinetti plantari come avviene per altre razze non da montagna (ad esempio, il pastore tedesco). Per di piu' nessun cane sa muoversi come il san bernardo sulla neve, anche quando e' molto alta, sia per la conformazione degli enormi piedi che per l'ampiezza toracica. Senza contare angoli aperti del posteriore che gli permettono una congrua spinta in salita. Infine la grandezza del cane e', come sappiamo, un fondamentale coefficente sia per sviluppare una potenza adeguata al lavoro da svolgere, sia per conferirgli maggiore resistenza e difesa contro le intemperie (una legge di termodinamica di che: "la resistenza al freddo e' tonto maggiore quanto piu' la superficie del corpo, in rapporto alla massa, e' minore"), cio' naturalmente a prescindere dal mantello che nel san bernardo, come nel Pirenaico, nel mastino Tibetano, ecc. e' proprio di un cane da montagna. La resistenza del san bernardo alle intemperie e' quindi pressoche' illimitata: possono stare giorno e notte nella neve profonda e nella tormenta senza risentirne alcun danno. |
Post n°151 pubblicato il 14 Novembre 2006 da adrianna23
Lo svizzero Schumacher, cinologo e pioniere dell'allevamento del san bernardo, cosi' descrive, nel 1867, il lavoro dei cani: "Due maschi, uno giovane ed uno anziano, escono ogni mattina dall'Ospizio e percorrono il versante italiano per 12/13 chilometri. Altri due esplorano il versante svizzero. Essi si portano fino ai piu' lontani rifugi costruiti per il ricovero dei viadanti. Anche se neve fresca e' caduta abbondantemente, sanno ritrovare con sicurezza assoluta il cosidetto "pion" il sentiero formato da neve fortemente battuta che porta all'Ospizio. I cani stessi preparano il "pion" all' inizio dell'inverno, calpestandolo e livellando la neve profonda. A questo scopo si servono dell'ampio petto e dei piedi massicci. Il loro senso d'orientamento con nebbia, neve o tormenta e' tale che chi gli si affida ha la matematica certezza di essere ricondotto all'Ospizio. Come tutto cio' sia possibile e' un mistero, rimane il fatto che i cani, anche di notte, non si allontanano un metro dalla pista abituale, evitando incredibilmente tutti i crepacci, anche quelli piu' visibili. Molto spesso vanno in coppia sia perche' il soggetto anziano serva da maestro al giovane, sia perche', nel caso uno perisca, l'altro possa ugualmente portare a termine il servizio. Oggi il san bernardo viene addestrato secondo criteri moderni per i piu' svariati compiti di protezione civile (cani da valanga, da catastrofe, ecc.) e per la ricerca di persone scomparse. L'addestramento inizia verso il quinto/sesto mese d'eta' con esercizi che si propongono di insegnare al cane prima di tutto l'ubbidienza, esaltandone le doti di equilibrio psichico e d'indifferenza al pericolo. In seguito il programma prevede un ulteriore evoluzione dell'affiatamento fra conduttore e cane che li portera' poi a cimentarsi nella ricerca di cose nascoste, e infine di persone nascoste, attraverso l'analisi olfattiva di oggetti ad esse appartenuti. Questo consentira' in breve al cane di saper ritrovare sempre la persona giusta, senza mai sbagliare. I soggetti meglio dotati saranno poi utilizzati direttamente per ricercare persone sepolte non solo da valanghe, ma anche da macerie (in caso di terremoti, frane, ecc.) o in ambienti invasi dal fuoco. In Italia esiste ormai da anni il gruppo di lavoro del club Italiano san bernardo che, alla stregua di gruppi consimili in Europa ed in America, si occupa dell'addestramento del san bernardo come cani da catastrofe, alle dipendenze del Ministero della Protezione Civile. Lo scienziato svizzero De Saussure ed altri studiosi che hanno osservato il comportamento dei cani di san bernardo, esaltano la loro capacita' di prevedere la bufera di neve con 40 minuti di anticipo e di fiutare, con vento favorevole, un uomo ad alcuni chilometri di distanza. Quando pervengono al luogo di caduta della valanga (spesso dopo ore di marcia) e percepiscono la presenza di persone sepolte anche ad oltre 3 metri di profondita', scavano spesso da soli la galleria fino ad arrivare all'infortunato che poi estraggono, rianimano e talvolta trasportano al piu' vicino rifugio. Per poter svolgere funzioni di tal genere il san bernardo deve essere dotato di struttura e potenza fisiche superiori a qualsiasi razza, fiuto eccezionale, straordinario senso d'orientamento e capacita' di evitare la caduta di valanghe durante il percorso d'avvicinamento, arrestandosi improvvisamente ed abbandonando il sentiero. In poche parole il san bernardo e' in grado di percepire onde sonore con frequenze al di sopra dei 20 Khz (che e' il limite della specie umana) con punte fino a 80/100 Khz (quindi suoni provenienti da una distanza quattro o cinque volte superiore a quella per l'uomo). Cio' significa che i san bernardo possono avvertire la sottilissima onda sonora provocata dallo spostamento d'aria, che precede di diversi minuti la caduta vera e propria della slavina, conseguente al distacco di masse nervose dalle piu' alte quote. Per quanto concerne l'olfatto (che nei cani e 14 volte superiore a quello umano) e' ben noto che il san bernardo e' uno dei cani maggiormente dotati in questo senso, non solo per i tests sperimentali eseguiti, ma per l'ampiezza in rapporto al soma della membrana di Schneider (in particolare della parte superiore o locus leus di Ecker) e per i seni frontali piu' sviluppati che in qualsiasi altra razza da lavoro, tali cioe' da consentirgli un ampissimo teleolfatto (capacita' di percezione delle emanazioni odorose piu' lontane). |
Post n°150 pubblicato il 14 Novembre 2006 da adrianna23
Campionato Mondiale FCI - i nuovi campioni
|
Post n°149 pubblicato il 10 Novembre 2006 da adrianna23
ti ho visto ieri nei miei sogni colorati
hai camminato da solo cosi... sorridevi cosi'... tu mi hai fatto vedere, gusto di tuo amore come potente vento tu mi hai datto il calore, per ricordare cosi'... tu sei il fiore dei miei giorni, che ora mi mancha... come vento pentente è.... quando ti vedo, mio cuore è meno pesante hey, cosi forte abbracciarti coccolarti con tutta la forza |
Post n°148 pubblicato il 09 Novembre 2006 da adrianna23
Com'è diverso il mondo visto da qui sopra un filo immaginario nel silenzio che c'è attraverserò l'immenso che ho davanti a me ali nel vento per volare non ho sfiderò nell'aria la forza della mia gravità muoverò le braccia aperte nell'infinità del blu com'è lontano il mondo visto da quassù dimenticando il grande vuoto intorno a me senza mai voltarmi indietro me ne andrò da qui La strada del mio cuore io ritroverò in equilibrio fino in fondo arriverò dove si respira liberi E' la vertigine più grande che c'è stare qui sospeso a sentire questa vita com'è giocoliere di me stesso io volteggerò nel blu com'è vicino il cielo visto da quassù dimenticando il grande vuoto dentro me senza mai voltarmi indietro me ne andrò da qui La strada del mio cuore io ritroverò in equilibrio fino in fondo arriverò da solo dentro il blu da solo senza mai cadere giù mai più Senza mai voltarmi indietro me ne andrò da qui vedrò sul filo della provvisorietà l'equilibrista non si chiede mai cos'è la stabilità vive l'illusione e la realtà Com'è diverso il mondo visto da qui |
Post n°147 pubblicato il 09 Novembre 2006 da adrianna23
|
Post n°146 pubblicato il 08 Novembre 2006 da adrianna23
|
Post n°145 pubblicato il 05 Novembre 2006 da adrianna23
|
Post n°144 pubblicato il 05 Novembre 2006 da adrianna23
|
Post n°143 pubblicato il 03 Novembre 2006 da adrianna23
Salviamo al coscienza Per noi stessi Facciamo solidarietà per interessi Quello che doniamo Al terzo mondo Si fa per un ritorno Per un guadagno Pubblicizziamo la nostra offerta Ai quattro venti La fame di un’altra persona Non ci interessa Abbiamo la fortuna dalla nostra parte Se vuoi sfamare un altro Fallo in silenzio Senza interesse senza un ritorno Ci guadagnerà la tua vita E anche la tua coscienza |
Post n°142 pubblicato il 03 Novembre 2006 da adrianna23
|
Post n°141 pubblicato il 03 Novembre 2006 da adrianna23
Brillano le foglie d'acqua sulla solitaria strada. Silenziosi crepuscoli si accendono su ogni foglia rossa. Marrone ardente si brucia e diventa quasi nero vicino all'erba ancora verde. Giallo sole lucente calore si fonde nel nocciola riflesso che muore e riaffiora, nell'ombra-luce. Funghi camuffati di foglie per non dare nell'occhio fanno la loro comparsa un po' storti attaccati ad un albero. L'aria racchiude i profumi dell'autunno e mi porta i suoni del fiume. Sulla via del ritorno sole e granturco davanti a me. |
Post n°139 pubblicato il 02 Novembre 2006 da adrianna23
Di notte di Halloween mi sono buttata dal ponte ! Da tanto che ho pensato di fare Bungee Jumping, però non mi sono mai convinta di farlò! La pazza voglia c'èra, pure coraggio, e da fine è arrivato giorno (anzi, la notte) dove senza pensarci lo FATTO! ... è una sensazione straordinaria, fantastica! Buttarsi in piena notte, con la luce della luna... AAAuuuuuuUUUuuUUuuuUUUUUUU.......... DA PROVAREEEEE perche questo non si può spiegare!!!! |
MIKA - RELAX, TAKE IS EASY
Aquila, reale è il tuo nome, Maestosi i tuoi movimenti Le tue ali possenti, ti conducono Là..dove l'uomo non può Cacciarti........... Sorvoli le cime più alte Costruisci il tuo nido In rocciosi dirupi...... Vorrei ammirarti mentre Voli, padrona assoluta dei Cieli, il tuo manto particolare Ti rende regina del mondo....... Aquila , sé dovessi rinascere, Vorrei essere come te , Un'aquila reale............