Adverso Amne

I danni dell'informazione televisiva


Il seguente brano è tratto dal sito di Meteolive.Le stesse immagini di pozzanghere, sottopassi allagati, fulmini che si abbattono sulla spiaggia, ripresentate più volte nelle varie edizioni del telegiornale, l'uso ossessivo di termini quali super nubifragi, bombe d'acqua, super maltempo e trombe d'aria, ha un effetto certamente scoraggiante in chi ascolta e deve mettersi in viaggio per le vacanze. Il maltempo però da sempre fa audience e
soprattutto quando le notizie di altra natura scarseggiano, è normale che i media calchino la mano sulle conseguenze anche di un semplice temporale un po' più forte del normale, magari già passato e dimenticato da molte ore, con il sole che splende su città e litorali, ma che fa sempre colpo nell'immaginario collettivo di chi lo vede a centinaia di km di distanza e pensa che nella zona in oggetto stia ancora piovendo.Ecco, credo che questo, prima ancora che una previsione meteorologica magari un po'
superficiale o ridondante, possa arrecare danno al turismo. Nella televisione degli anni 60 e 70 lo spazio concesso al meteo era piuttosto limitato: non c'erano i mezzi messi a disposizione della tecnologia odierna  per inseguire ogni "pipì d'angelo" che cadesse dal cielo.Siamo dunque passati da una carenza di informazioni ad una sovrabbondanza di news, rilanciate in maniera grossolana e superficiale. Spesso le previsioni le fanno gli stessi giornalisti, gonfiando quelle che arrivano dai vari siti o diffuse dall'Aeronautica militare. Insomma: non vorremmo arrivare a dire era meglio quando si stava peggio.Invece non è così: la capillarità delle informazioni fornite dai siti meteo, aldilà di qualche inevitabile forzatura o esagerazione, è molto importante per capire esattamente non solo il tempo che farà a distanza di molti giorni, ma di lì a pochi minuti, grazie soprattutto al supporto dei radar e di quello importantissimo dei vari forum di nowcasting presenti in rete.La bellezza di questa scienza passa certamente attraverso le immagini delle sue manifestazioni più belle come temporali, nevicate, arcobaleno ma chi non ha alcuna esperienza o passione per questa disciplina spesso si trova a filmare e commentare immagini di temporali comunissimi trasformati in mostri apocalittici. Queste informazioni e questi documenti andrebbero filtrati, rivisitati con occhio critico, cosa che non avviene quasi mai, facendo credere che il tempo stia andando alla malora. Un invito a tutti, noi compresi, a moderare i toni è sempre corretto ma non sottovalutiamo il problema della "sovraesposizione" mediatica del meteo.Autore : Alessio Grosso