Adverso Amne

Ricordando De Nicola


Il 15 luglio 1946 così parlava l'allora capo provvisorio dello Stato, nel suo discorso di insediamento: "Ogni umiliazione inflitta al suo onore, alla sua indipendenza, alla sua unità, provocherebbe non il crollo di una nazione, ma il tramonto di una civiltà: se ne ricordino coloro che sono oggi gli arbitri dei suoi destini".Ebbene, l'Italia da più di settant'anni sta regredendo inesorabilmente e i responsabili sono prorio coloro che avevano il dovere di salvaguardare la cultura, le tradizioni, la lingua del nostro popolo. La giustizia tutela i delinquenti e condanna gli onesti, non riconoscendo più il DIRITTO alla difesa della proprietà privata e, cosa ancor più grave, della propria vita, negando di fatto l'esistenza di un istinto vecchio di milioni di anni: quello di sorpavvivenza. I principi cristiani, che erano il fondamento della nostra civiltà, sono stati cancellati da una cultura sinistrorsa, che ha creato vuoti valoriali e, nello stesso tempo, ha aperto le porte all'invasione di fondamentalismi religiosi quali l'islam. La lingua, prinicipale e fondamentale veicolo di comunicazione e propagazione delle idee, è stata imbastardita dagli inglesismi, introdotti da chi si illude che il loro utilzzo sia sinonimo di alto intellettualismo. La storia di Roma ridotta ai minimi termini negli insegnamenti scolastici, in quanto considerata inutile nozionismo. La politica ha approvato leggi che regalano soldi dei contribuenti italiani agli stranieri, ignorando totalmente le difficoltà di chi li elegge e li mantiene col sudore del prorpio lavoro, creando in questo modo un altro esercito di parassiti sociali. E la lista potrebbe continuare.In definitiva la civiltà italiana sta scomparendo non solo perché non facciamo più figli, ma anche, e soprattutto, perché chi doveva vigilare e garantire la sua continuità, ha scelto irresponsabilmente la via più facile da seguire: quella delle facili promesse elettorali, mai mantenute, e quella della fondazione di un sistema basato sull'ignoranza, sul poco lavoro e il facile guadagno. Il tutto porta al male di fondo: la società basata sui Diritti e non sui Doveri.