Advertising On Line

Metti una sera a Bruxelles...


I capoccioni dello IAB Europe (Interactive Advertising Bureau), più un tot di valenti membri dello stesso, si sono ritrovati la scorsa settimana a Bruxelles per il loro annuale Interact Congress, l'evento che riunisce i principali protagonisti della scena digitale europea.Qui, tra un boccale di Gueuze ed un piatto di Moules, insieme a quegli altri perdigiorno di PriceWaterhouseCoopers, l'allegra brigata ha trovato il tempo di commentare i risultati della loro annuale ricerca sulla spesa pubblicitaria digitale dei paesi membri.In due parole: nel 2008 la crescita della pubblicità digitale ha rallentato parecchio, soprattutto nei mercati più maturi, e per il 2009 le cose andranno peggio.Vediamo un po' di numeri.Nel 2008 il mercato del advertising online in Europa (meglio, per i 19 paesi analizzati da IAB e PwC) ha cubato circa 12,9 miliardi, euro più euro meno, con una crescita del 20% rispetto al 2007. A titolo di paragone, lo stesso comparto negli Stati Uniti è cresciuto del 10,6%, assestandosi sui 16,6 miliardi di euro.In verità, quegli ingordi di IAB e PwC si aspettavano per l'Europa una crescita ancora maggiore del 20%, ma la crisi globale e la riduzione generale della spesa gli ha un pelo rovinato i piani.Quello che è interessante osservare sono i tassi di crescita anno su anno dei 10 paesi top per spesa pubblicitaria. Questi pesano per il 93% del valore totale del mercato: la loro crescita raramente raggiunge il 20%. Al contrario, paesi più piccoli e di nuovo ingresso in questo mercato (Slovenia, Polonia, Austria) presentano tassi di crescita bulgari, fino al 77%.Ergo, nei pasi più maturi la competizione si fa più dura, mentre quelli emergenti presentano interessanti prospettive; in ogni caso, una crescita più contenuta in una fase di recessione, mica è una brutta notizia, giusto?
La ricerca prosegue mostrando il dettaglio, sempre 2008 vs 2007, dei vari formati: come sempre la parte del leone la fa la Search, con un 26% di crescita sull'anno precedente ed un peso complessivo del 43%. A seguire il Classified con una crescita del 17,4% ed uno share del 26%.
Non ci sono per il momento dati sullo split per i vari comparti del advertising online: chi è pronto a scommettere con noi che il CPA (cost per action) è cresciuto enormemente?Chiudiamo con la Cassandra di turno, Eva Berg-Winters Senior Manager di PwC, che afferma: "il 2009 sarà un anno difficile per l'advertising online. E' molto probabile si registri un declino nei mercati più maturi e, dove ci sarà crescita, sarà a tassi molto più contenuti rispetto a quelli a cui siamo abituati".Per dirla tutta, sembra abbia ragione: i dati pubblicati dallo IAB ad inizio mese sul primo trimestre del 2009 negli USA verso lo stesso anno del 2008 mostrano un calo del 5%.