Aessenza Ondivaga

Ri_mossa


Amico mio, hai ragione tu, ho piantato parole come anemoni e mai ho saputo attaccare al muro le farfalle.Quelle non si può. Quelle non si deve. Ho solo saputo inseguirle, da bambina. Tentar di prenderle,riuscirci anche, emulando un gioco che qualcuno prima o poi sempre ti propone, e tu incuriosita, come golosa di afferrare un sogno o vederne il presagio, ci provi. Stando attenta tra foglie e i fiori e gl’ alberi.Senza quasi respirare. Senza quasi capire quanto tempo sia già passato restando immobile così. Col cuore che ti batte così forte che pensi che se non riuscirai per lentezza, le farfalle scapperannocomunque via per l’insolito e temibile frastuono che fai da sola.E quando poi ne afferri una, le tue dita sanno già di peccato, tanto quanto senti così impalpabile,così eterea ed evanescente quella polverina sui polpastrelli. Pare persino che mentre le guardiinermi e le costringi innaturali, allora tramutino in inchiostro il loro incanto, per lasciarti sui palmi l'impronta di quell’onta fragilissima. Per averle derubate di quella imponderabile magia che le faceva volare.No amico caro se come dici, tu hai centinaia di pulcini nella pancia, io son solo una tra le tante stupideche voleva afferrare un istante, dopo averlo a lungo guardato, senza far rumore forse, perché incantata, per starci solo più vicino. Ma io, è sempre stato così, le farfalle non le so stringere e afferrare. Ho sempre il solo e l’unicocoraggio di guardare la bellezza delle cose con ingenua allegrezza e rapimento. Le ho rincorseultimamente, convinta mi lasciassero cadere addosso un po’ di quella loro ineffabile alchimia,solo per mostrarmi di cosa son fatti i sogni e tutti i pensieri che san di buono e di caro. Vederle coriandoli in un giorno d’estate mentre a braccia tese le avrei attraversate. 
 Se ci sono andata così vicina da sentirmi addosso l’impalpabile bellezza, tu so che mi capisci. Son certa che i tuoi pulcini dormano sereni di notte lì con te, io alle mie esperidi offro margherite bianche come piccole dimore.