Aessenza Ondivaga

Volar_Migr_abile


Labbra bianche per cominciare in piccoli morsi.Sui polsi bivacca il come resisto eppur sulle dita si sporgono i sospiri.Non c' è divario tra le cose, le ultime che ricordi d' oggi:il disfarsi della sera,il mio restare nuda e scalza.E' un capitalismo che macina e incrementa.Poca la distanza del somigliarsi certe notti efebiche,specie a vederla con gli occhi lontani.A lisciarle appena sulle labbra asciutte, fino a sentire che si disperde il freddo.C'è che poi non conta cosa possa il tempo che passa.... Se l'erode, è vero,l'audacia di pensieri sparigliati.... Come scampoli sfilacciati senz' arte né intenzione.Perché arriva sempre quel ricalcolo che non doveva esserci e poi c' è.E' così confondibile e ghiotto l'insinuarsi del gusto tra l'arsura che possiamo, e l'abbeverarci le brume, fino a farle madide.Basta crescere e inerpicarci avidi, e torreggiando ridimensionarci.Seguendo forse una legge di gravità,una che valga in terra  inossidabili e inerodibili però.Ed appena un' altra: che resista non troppo pocoma nemmeno ben oltre, che vale giusto il non restar senza.Così è asceso stanotte il primo bacio,e poi a legarlo c'è da annoverarlo, riaffondando contro fino al resto.Indicibile brillìo del quanto val (com)muoversi,migrando e gloglottando,fino al caldo ...Fin al cielo ...Le migliori coordinate, m'accorgo,son sempre le vene dei miei polsi e i miei baci più slabbrati.Irretisce tutto il denso che c' è, come nei temporali,tra quegli strappi che siamo da cui ci piove l' animae ci lecchiamo ...Sbrodolo stelle se ancora mi muovo,come per folate e raffiche,fino a scuotermi sfregando,fino a cader giù dal mio ramo e dal mio picciolo ...Inusitatamente asincrona,per colpa o per fortuna della miglior regola di decodifica.Tutto qui ... Semplicemente ...
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