Creato da Venere_o8 il 27/05/2013

Aessenza Ondivaga

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Equilibrio

Post n°25 pubblicato il 17 Gennaio 2014 da Venere_o8

Mi piace dar nomi alle cose. Di nuovi. Poggiati sopra, leggeri. Accostati come con lembi di stoffa nuova, appena comperata. Perché seguendo i contorni, sento meno gli angoli. Posso persino nasconderli. Trovandomi in equilibrio. Su di uno nuovo. Questo nei  giorni in cui m’infilerei svelta, senza più pensare, su d' un treno diverso, un mattino. Guardando stavolta negli occhi di chi se s’assiepa persino si struscia, senza mai arrivarsi. Per vedere maschere compresse e smorfie strambe. Per darmi la forza della non appartenenza. Per una strada che non so, un lavoro che non so nemmeno fare. Libera. Guardando il cielo appena in strada. Respirando vorace. Fulgida e liberata. O solo stella. In giorni fatti solo per vendere fiori, libri, musica...
Perché m’incantano gli occhi emozionati. Quando c’è sparso sopra quel senso unico e insurrogabile, nel gioco piccolissimo del cercare venature aderenti. Perché basta il “mi piace quello”, coll’idea di far felici per esserlo noi stessi. Basta e avanza tutto il suo profumo. Su per le narici fameliche. In mezzo al  grigio che s' appiccichia dentro. Per le stanze vuote e bianche. Solo perché dentro in questo mio semplice, ci s’ infila un’ emozione tanto cara, quanto mi stringe insopportabile. Screziabile come nessun’altra cosa così. Perfettissima.

 
Amo le fresie, i tulipani, i fiori di campo a primavera. Questo oggi mi può bastare.
 


 

Per dire d' un cercar parole tra lemmi interminabili. Che ci si ritrova in certi soffi stampati, se vi corrispondiamo un attimo per intero, ricongiuntici ad un pezzo di mondo per un incipit incidibile d’ eterno. In un frazionarsi del tempo, dentro un microcosmo intelligibile, perché passa per assiomi incorruttibili, come su di un paio di gambe o braccia inopinabili, quando ci rileggono reggendo. Morbide strade appena asfaltate, con sopra tante case quanti sono i portoni, tanti quanti saranno i baci immaginati, addossatici contro, causa altre didascalie e capoversi. Ancora pagine. Altre.
Per tutta la musica che ho. Per il miglior riff come un’interminabile onda. Solo perché dentro c’è il nostro assottigliarsi metallico. Come fossino noi stessi corde con la sola smania di suonare. Questo il senso dell' esser vibranti, in un giorno ben equilibrato. In uno sfregarsi d’ anima sull’ anima, bocca contro bocca. Di questo, oh se di questo possiamo credere e pensare...

 


Perché si riempie tutto lo spazio delle mie iridi, quando certe sere, sotto ai miei tacchi,  riesco a vedere tutto il vuoto che c’è  in mezzo ai sanpietrini di Trastevere.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Commenti al Post:
denombrer
denombrer il 17/01/14 alle 12:52 via WEB
sono passato per salutarti e darti gli auguri di buon anno..... in merito al tuo post.... oggi mi sento sfasato e posso solo dirti..... è bello riuscire a vedere tra gli spazi di un sanpietrino....
 
 
Venere_o8
Venere_o8 il 18/01/14 alle 14:36 via WEB
Buon anno anche te... Grazie tante...
Gentile questo tuo passaggio benaugurante... !
 
colui_che_ride
colui_che_ride il 17/01/14 alle 14:28 via WEB
Meraviglioso "equilibrio", non stasi, non etichetta ma il delicato passaggio tra un disequilibrio ed altro, la voglia di fermarsi e quella di correre, il desiderio di prendere e quello di essere presa. Iridi grandi colgono realtà che abili mani tramutano in prosa.
 
 
Venere_o8
Venere_o8 il 18/01/14 alle 14:50 via WEB
Mi piace solo scivolare sulle cose, leggera... Per trovarne qualche altra percezione ed un respiro nuovo più da vicino... Alle volte mi è facile mantenere una forma di equilibrio, altre, vorrei solo pensare a darmi del tempo più sereno...

Grazie tante dei complimenti, signor Leone... Buone cose...
 
photopassione5
photopassione5 il 18/01/14 alle 14:59 via WEB
Ma quei stessi tacchi, ripercorrendo i sanpietrini al di là del Tevere riportano la lucentezza in quelle iridi, rispecchiandosi nel volto di Michelangelo,di Augusto;avvolgendosi nella culla dell’impero romano,nella città dei papi,e nel simbolo della “dolce vita”. E magari “quel giorno”,in cui t’infilerai in un treno diverso, quelle stanze “vuote e bianche” riprenderanno il vigore ed il colore dei tulipani e delle fresie trovando il tuo equilibrio su di un nuovo, ripensando o rimpiangendo quella città eterna, con diverse sfumature di “sanpietrini”.
 
 
Venere_o8
Venere_o8 il 18/01/14 alle 15:23 via WEB
Spesso tutto ciò che abbiamo nemmeno lo vediamo più... Varrebbe la pena un girar lontani per un po' da tutto/i, solo per poi ritornare...
E rivedere come la prima volta, ogni volto caro, ogni scorcio amato...
Per sentire esplodere nel petto tutto quel fulgore che ci stringe e fa felici...

Grazie per il tuo leggermi così tanto attento...
Ti auguro un sereno ma anche brioso week end...
 
   
photopassione5
photopassione5 il 19/01/14 alle 00:29 via WEB
Già...Condivido il tuo pensiero, facendolo in parte anche mio. Ma allora bisognerà aspettare quel “treno diverso”?;o) E’ un piacere legger…TI. Una buona notte
 
     
Venere_o8
Venere_o8 il 19/01/14 alle 14:54 via WEB
Quanti treni... A trovar quello giusto, per cui valga la pena dell' arrischio... Cambiando rotta e direzione... Scrutando fuori dal finestrino tra alberi, strade e poi ancora case, mentre il cuore si gonfia e spera e batte forte... Ed i pensieri vanno, si rincorrono... Insieme alle attese...

Buona domenica a te...
 
     
photopassione5
photopassione5 il 19/01/14 alle 22:51 via WEB
L’attesa è anche parte della determinazione, la determinazione di un cambiamento che nasce dentro di noi; rischiando così l’azzardo di un mutamento di rotta e direzione che magari in quel viaggio senza meta ed aspettative, l’aspettativa diventa concretezza,la concretezza di quella “pulsazione” inattesa,inaspettata,e per questo di un maggior impatto emotivo.. Felice serata ed una serena notte
 
     
Venere_o8
Venere_o8 il 21/01/14 alle 17:27 via WEB
Grazie davvero per questo tuo sprono che sento sincero e di tant'incoraggiamento...
Hai l'occhio di chi vede attento, forse per mestiere o forse solo per diletto... Eppure ti è naturale quest' attitudine a far tuoi istanti e fotogrammi altrui... Con rispetto e sensibilmente... Dunque grazie davvero...

Lieti pomeriggio e sera...
 
Lobarkaine
Lobarkaine il 18/01/14 alle 15:36 via WEB
Questo tuo passeggiare tra parole, immagini e musica, ti porta tra equilibri che ti fanno sbilanciare e scoprire ogni volta un poco di più. Il viaggio verso i desiderio...di nuovo, la piena leggerezza, la bellezza estetica dei fiori. Profumi, sensazioni e musica, cantata con voce di soprano tra dolcezza e acuti di virtuosismo. E quelle corde che risuonano già di loro, per assonanza, quale preludio alle infinite possibilità dello strumento. La leggerezza di quel passo che sicuro incede sui tacchi, sentendo il vuoto, in cerca del destino, sapendo di se e pur...... Notevole equilibrio artistico ed introspettivo, affascinante.-))))
 
 
Venere_o8
Venere_o8 il 19/01/14 alle 14:56 via WEB
Sai Lobar... da piccola amavo il suono dei passi di madre, quando taccuta mi portava a passeggio con lei... Era per le mie orecchie, il suono del presagire una donna...
Così la emulavo davanti allo specchio, scimmiottandola nelle mise, col trucco e sui suoi tacchi.
Sorrido intenerita all'idea di quel rossetto sbavato sulle labbra e delle sue gonne ancora troppo grandi...
Sì, hai ragione... Su quei tacchi siamo come funambole della nostra stessa vita... Su quel destino teso che spesso ci fa sentir confondere sospese...
Eppur fiduciose e risolute, meravigliosamente combattive, mollemente sognatrici... Ad ogni passo... Per ogni fiore che ci verrà donato.. Quando saremo dentro a una canzone, una pagina, una poesia...

Buona domenica amico caro e attento...
 
Epsilon_Revenge
Epsilon_Revenge il 19/01/14 alle 00:32 via WEB
Quando la sensibilità si esalta...
 
 
Venere_o8
Venere_o8 il 19/01/14 alle 14:57 via WEB
... E dice intima, anelante, passato il limitar prudente...
 
fesper
fesper il 19/01/14 alle 01:14 via WEB
Un'introspezione affascinante, intensa,che muove passi leggeri e pensieri come nuvole, passeggiando tra fiori e profumi. La ricerca di un volo interiore per ritrovare se stessi in un "equilibrio"che sia vita. Complimenti. Felice notte e buona domenica. Lore
 
 
Venere_o8
Venere_o8 il 19/01/14 alle 14:58 via WEB
Buona domenica a te, Lore...
Quando la vita si sgrana e bisogna sedimentino la stanchezza... Il daffare...
Per riprendermi i miei voli, finanche le cadute... Facendo il punto... Per risentirmi, osando, sempre viva ...
 
dialogoimperfetto
dialogoimperfetto il 19/01/14 alle 17:19 via WEB
Sovrastare un vuoto dà una più che dignitosa vertigine.
 
 
Venere_o8
Venere_o8 il 19/01/14 alle 19:05 via WEB
Come affastellare tutto il sangue ed i respiri... In una puntiforme attesa...
 
tuffdart
tuffdart il 20/01/14 alle 10:21 via WEB

Equilibrio…
In fisica si definisce equilibrio lo stato di un corpo non soggetto a forze che ne modifichino le condizioni di quiete (equilibrio statico) o di moto rettilineo uniforme (equilibrio dinamico).
(non voglio dar sfoggio, presa da wikipedia)
Ed è l’unica legge che dovremmo riconoscere, in termini di equilibrio, il resto sono solo scelte da fare. Magari sbagliando, spesso soffrendole, ma sempre vivendole fino in fondo. Come scrive Eraclito, che te citi nel tuo profilo , non siamo già più, quello che eravamo un attimo fà. Ed è proprio in quell'attimo che potrebbe accadere di veder cambiate le nostre vite, che osiamo per riprenderci il nostro. Attimi che spesso non siamo attenti a cogliere. Troppi i legami, i legacci, da cui siamo trattenuti, spesso troppi i condizionamenti a cui siamo sottoposti. Quando invece basterebbe solo pensare di meno, per riempire quei vuoti tra i sanpietrini di Trastevere. Pensare meno e saltare sul predellino di quel treno che ci passa accanto, quando nel vederlo un sorriso increspi il volto, non sapendo se sia quello giusto, ma riconoscendo in quell'attimo, in quel fremito, il desiderio di saltarci sopra. Siamo corpi in movimento, sempre, e spesso le gambe incedono solo per seguire quei nostri sogni, riconoscendo nel disequilibrio il coraggio di certe scelte.

E che non diventi solo un modo per fuggire al nostro tempo e al nostro quotidiano. Ma il volere forte di divenirne interpreti

Sempre vivido, anche nei chiaroscuri, anche in quel riflettersi sui sanpietrini bagnati, questo viaggio nel tuo “mondo sensibile”… E le immagini, dentro i pensieri che ci proponi, ne restituiscono il movimento. E in quel profumo di fresie e tulipani e fiori di campo, il desiderio di ricercare altro, sempre, lungo quella linea che non è più equilibrio, ma disequilibrio voluto.
Un abbraccio, cara amica Venere … ***
Antonio
PS: anarchy in the UK .. ci stà d'incanto ... eheheh
 
 
Venere_o8
Venere_o8 il 21/01/14 alle 17:31 via WEB
Ciao Antonio... mi hai lasciato i compiti eh...?! :-)))
L'equilibrio spesso diventa un lusso, se arrivano giorni in cui qualcosa viene meno e manca un contrappeso adeguato sull' altro piatto della bilancia...
Perché noi donne siamo emozionabili, più vibranti e meno contegnose nei sentimenti...
E certe volte ci servono viaggi interiori, per ritrovarci, altre, bagagli veri con cui accompagnarci, se viaggiamo per cambiar vita, in altre ancora, solo un buon libro, aspettando arrivi la nostra fermata, laddove cominciano le nostre giornate con un senso nuovo e magari migliore..
E nel mio dirmi eraclitiana, penso allo scorrevole divenire delle cose, di tutte le cose, alla loro immediata diversità. Al dinamismo inarrestabile dei nostri visi che sorridono e che poi piangono e poi ancora ridono, non ridendo però mai più, pensaci, con la stessa analoga piega all' insù delle labbra.
Siamo noi stessi certamente, ma qualcosa di noi muta corruttibile e fragile e caduco in ogni istante, come tutto il resto che ci regge (terra) e ci trasporta (tempo)...
Ommioddio che papocchio ho messo su... ma son stanca, stop, pubblico, stop...!

Abbraccione foooorte fooorte... Ciao...
 
korov_ev
korov_ev il 20/01/14 alle 15:38 via WEB
Persone capaci di essere felici per il semplice motivo di donare felicità: questo sì, è qualcosa per cui varrebbe la pena cercare nomi nuovi alle cose. Ma per i vuoti tra i sanpietrini di Roma, mi creda, madame, non c'è nulla da fare.
Pensi che mia cugina è caduta in una di quelle voragini Proprio a Trastevere e ne è uscita a Torpignattara.
 
 
Venere_o8
Venere_o8 il 21/01/14 alle 17:33 via WEB
Sa monsieur, penso che la felicità sia così incantevole proprio perché ci tocca appena appena, labile. E v' abbisognano occhi desti a che la si sappia riconoscere, e poi mani leggere ma attente, ergo pesanti l' enormità fugacissima che trattengono.
Et puis encore. E' tempo di lagnanze! Giacché stanti i galeotti sanpietrini, dulcis in fundo, mi sa che io c' ho rimesso almeno un paio di tacchi di altrettante paia di scarpe nuove nuove, che ....ggggrrrr... mi piacevano troppissimo...!!
 
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