Fedeli per la vita

USA, I LUPI SONO SALVI? ALLORA RIAPRE LA CACCIA IN WYOMING


La decisione di riaprire la caccia ai lupi in molte parti degli Stati Uniti sta già scatenando le polemiche. L'offensiva contro questi animali aveva già spinto nel 1973 il governo federale a dire basta, perché nei 48 Stati che costituiscono il corpo della nazione, Alaska e Hawaii a parte, erano rimaste poche centinaia di lupi. L'estinzione era dietro l'angolo. Ecco perché Washington aveva deciso di intervenire: proprio i lupi erano diventati di colpo un patrimonio da proteggere. Non solo era stata vietata la caccia, ma il Fish and Wildlife Service aveva avviato programmi per farli moltiplicare.E adesso, quaranta anni dopo, il governo può festeggiare per il quasi completo successo della sua iniziativa. Il lupo è tornato e sta bene. Nei 48 Stati ce ne sono circa 6.000, mentre in Alaska vivono tra 7.700 e 11.200 esemplari. Tutte le varietà sono ormai fuori pericolo, tranne due: i lupi grigi messicani in Arizona e New Mexico e quelli rossi in North Carolina. Per tutti gli altri, invece, l'emergenza è rientrata.L'altro lato di questa medaglia è che adesso si pone il problema di riportare la loro popolazione in equilibrio. La conseguenza? Dal primo ottobre la caccia tornerà legale nel Wyoming, sede dello spettacolare parco di Yellowstone, che così diventerà il quinto Stato a consentire di sparare su questi animali. Non sarà un'offensiva indiscriminata come quella del passato, perché serviranno licenze specifiche e i numeri saranno strettamente controllati. Ma sta di fatto che alcuni gruppi ambientalisti si sono già lamentati, temendo la strage: non si capisce - sostengono gli attivisti - come sia possibile che il 30 settembre il lupo ha bisogno di protezione e, appena un giorno dopo, il 1° ottobre, può essere ammazzato. E la questione resta aperta.