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Barbie vince in tribunale e cancella le Bratz


La cara, vecchia e tradizionale Barbie si è presa un rivincita sulle sue più giovani rivali, le trasgressive Bratz. La sentenza emessa da un tribunale di Los Angeles ha infatti dato ragione alla Mattel, società produttrice della Barbie, contro la Mga Entertainment, che commercializza le Bratz. Queste ultime potrebbero essere ritirate dai negozi di tutto il mondo e la Mattel potrebbe vedersi assegnare dalla giuria, quando questa deciderà in merito, un risarcimento miliardario. Secondo il tribunale di Los Angeles, Carter Bryant, creatore delle quattro "femmes fatales" che dal 2001 hanno fatto una concorrenza spietata alla biondina in miniatura più famosa del mondo, ha ideato le Bratz mentre lavorava per la Mattel, dove disegnava abiti per Barbie. Durante il processo Bryant si era difeso sostenendo di aver avuto l'idea in un periodo di pausa tra le sue esperienze alla Mattel, per cui fu sotto contratto in due periodi: tra il 1995 e il 1998 e tra il 1999 e il 2000. Ma il tribunale ha riconosciuto la colpevolezza del designer, accusato di aver violato i diritti di proprietà intellettuale e di aver ideato e ceduto il progetto a Mga mentre ancora lavorava per la concorrenza. La guerra delle bambole tra Mattel e Mga Entertainment, che va avanti da anni, prende le mosse dal calo delle vendite di Barbie e dallo strepitoso successo di Bratz, sul mercato dal 2001 e che con vendite annue per 500 milioni di dollari rappresenta la metà delle entrate di Mga. Mattel, che dichiara di aver sospettato di Bryant solo in seguito a un articolo apparso sulla stampa, ha accusato formalmente per violazione della proprietà intellettuale l'ex dipendente nell'aprile 2004 e ora, grazie all'analisi delle fibre ottiche della carta su cui Bryant ha effettuato i primi schizzi di Bratz, è riuscita a provare che i disegni risalgono al 1999, quando Bryant percepiva un salario da Mattel. Le fibre, infatti, avrebbero dimostrato che si trattava della stessa carta usata da Bryant per i disegni Mattel.