Agolandia

27^ Firenze Marathon !


 Finalmente torno a scrivere............ ecco l’occasione che attendevo e che speravo di potervi raccontare con il sorriso sulle labbra e nel cuore. Già quel cuore che abbinato alla testa e naturalmente,(finalmente) ad un decente allenamento mi ha permesso di concludere, dopo due anni, la mia 3^ Maratona e di stabilire il mio personale con 4.20.33. - Personale anche per il mio socio Marco Vatilli, con 3.50.35 ed una grande prova. – Ora espletata la pratica dei tempi, che poi, per noi runner, è sempre la cosa che ci interessa di più, passo a raccontarvi un po’ il nostro week-end e soprattutto le varie sensazioni.Se non fosse stato per la pioggia di Domenica, che non è detto che ci abbia sfavorito nella corsa, direi week-end perfetto. Viaggio in treno comodo e puntuale; con il Freccia Rossa, in circa 3 ore da Busto (coincidenze comprese) è quasi rilassante. - Ritiro pettorali e visita expo maratona appena giunti a Firenze il Sabato Mattina– Albergo posizionato, praticamente nella zona del deposito borse, a trecento metri dall’Arrivo – Pranzo, e pomeriggio diciamo culturale con visita della centro città. – S.Messa prefestiva in S.Croce (la basilica nella cui Piazza è posizionato l’arrivo) – Relax in albergo, prima della Cena in compagnia degli altri San Marchini (Milena, Simona, Mauro, Roberto, Gaetano, Cosimo, Marco naturalmente ed i coniugi Vatilli a Firenze come super tifosi). – Ritorno a casa Domenica sera quasi impalpabile visto l’incredibile puntualità di Trenitalia (Firenze ore 18 – Busto ore 21). MARATONA:  Ma veniamo alla gara. Diversamente dalle mie precedenti esperienze di maratona, questa volta sono abbastanza tranquillo, so di essermi allenato più delle altre volte, e diciamo che con la coscienza sono a posto. L’unica incognita nei giorni scorsi è stato il meteo, ma Venerdì supero anche questa paura; ascoltando Radio DJ nella mattinata, nel consueto angolo settimanale in cui si parla di corse, maratone triathlon ecc.ecc. Linus chiede al Aldo Rock un incitamento per la i runner che correranno la Firenze Marathon, probabilmente con un meteo non proprio favorevole, e qui scatta la prima emozione: Aldo risponde con una delle sue solite frasi : “Non esistono condizioni meteo sfavorevoli, ma solo corridori arrendevoli”.Sabato sera poi, arriva la seconda emozione: telefonando a casa mia moglie mi saluta dicendo: “In bocca al lupo e….. corri per Noi”. Sarò anche un runner che corre le Maratone e che resta in strada per più di quattro ore, ma sono uno che si emoziona facilmente e manca poco che ci scappa la lacrimuccia.Domenica mattina il meteo è quello previsto; con Marco ci ripetiamo che non siamo per niente dei “runner arrendevoli” e che porteremo a casa la medaglia.  -  Mi ritorna in mente una frase letta recentemente su un libro che Vi consiglio di leggere, (MARATONETI di Marco Patucchi), che scrive come la Maratona, sia la competizione più democratica che ci sia, con i professionisti che gareggiano insieme ai podisti della domenica. Sullo stesso asfalto, nello stesso momento, con le stesso condizioni meteo.Beh a Firenze, siamo oltre 10.000 e tutti con un solo grande obiettivo: arrivare in Piazza S.Croce.La partenza è sotto l’acqua e durante l’attesa nelle gabbie, vedo molta gente che trema. Si parte ! - - - Sono tranquillo e sto bene: il tendine che l’anno scorso mi ha fermato per più di tre mesi non duole più, ad anche il polpaccio che nei giorni scorsi mi ha dato fastidio facendomi saltare l’ultima uscita di Giovedì, sembra tenere botta. - - - Fino alla mezza corro tranquillo; sul percorso con Marco, Mauro e Simona facciamo ad elastico, tra ristori e spugnaggi. La davanti in vista i pacer delle 3.45, dietro Gaetano, pacer delle 4 ore, non si vede. In un paio di occasioni, grazie all’incitamento del pubblico, ai cinque dati ai bambini, o ai cori di gruppo sotto i ponti, mi emoziono ancora e penso che Correre una Maratona è sì stancante e faticoso, ma dà anche delle emozioni fantastiche. Tra il 25 e 30 (zona stadio), cominciano i problemi. Le gambe cominciano a pesare,per le strade non c’è molto pubblico e la testa (eccolo qui il mio vero tallone d’Achille) non mi supporta più di tanto. Passa Gaetano e passano le 4 ore. Cammino varie volte e come obiettivo mi pongo i ristori successivi. Ripassiamo in centro e qui il tifo mi rida un po’ di carica. Un ultimo sforzo ci porta ancora in “periferia”, e qui mi passano anche i pacer delle 4.15, ma non mi importa e continuo con il mio passo, anche se lento. Mancano solo 3 km, e penso ai miei percorsi in allenamento, paragonando casa mia all’arrivo finale. Ci siamo! - Ultimi 195 metri, metto la mano in tasca ed estraggo una bustina dove questa mattina ho messo le foto di mia moglie e dei miei figli: più che per loro ho corso con loro; alzo le braccia e gli indici al cielo: è fatta !!! Finalmente posso dire di essere ancora un Maratoneta! – Chiudo soddisfatto per aver fatto il mio nuovo personale, ma anche fiducioso verso il futuro. Ho capito che la Maratona non mi fa più paura, e che “se svolgo bene i compiti a casa” poi i risultati arrivano. Ho capito che posso migliorare ancora tanto, ed il solo fatto che il giorno dopo riesca a camminare normalmente senza zoppicare è un bel passo in avanti. – Concludo ringraziando innanzitutto mia moglie ed i miei figli perché mi hanno sopportato in questi tre mesi di preparazione, con la promessa che alla prossima maratona ci saranno anche loro e correrò con i miei figli gli ultimi metri. Ringrazio l’amico Marco, perché senza il suo costante spronarmi negli allenamenti Domenicali, non avrei fatto così tanti lunghi, e ringrazio tutti i runner che hanno corso affianco a me la Firenze Marathon, perché correre una maratona è veramente un impresa !!!    Paolo “UOMO” Oldani