Vi parlo di me...

Post N° 49


Non ricordo se andai a prenderla alla stazione, quel periodo per me è confuso. Vivevamo tutt'e due una grande confusione. La prima settimana di luglio lei coi ragazzi, la mia vicina di casa coi suoi, partono per una settimana in albergo a Ischia, in uno dei posti più belli dell'isola. Ricordo che li accompagnammo al porto, io e il marito mio vicino di casa. Salutai i bambini che erano felicissimi di salire sull'aliscafo, il saluto a Grazia fu molto freddo. So che appena mise piede sulla nave, fece un sms a Nicola. Non ce la facevo. Ero in ferie anche io. Chiamai dei miei amici a Ravenna che sapevano tutto "Vieni nn ti preoccupare". Mi misi in macchina e partii. Trascorsi 2 giorni in un alberghetto li' vicino. I miei amici furono carinissimi, mi scorazzarono a destra e a manca. Sentivo i ragazzi ogni volta che avevo un momento libero. Con lei cercavo di parlare il meno possibile e, quando parlavamo, si finiva sempre per litigare. Mi feci stampare il tragitto per andare a trovare una nostra amica di Milano. Salutai i miei amici di Ravenna e andai a Milano. Anche lì trovai un'accoglienza calorosa. Avevo bisogno di parlare, di qualcuno che mi ascoltasse. Trascorsi la serata in albergo, il giorno dopo partii, volevo fare un bagno nell'Adriatico. Arrivai a Senigallia, mi fermai in un lido. Trascorsi il tempo spaparanzato su un lettino a dormire. Volevo trascorrere la notte li'. Ci ripensai, nn volevo stare da solo. Mi rimisi in macchina, a mezzanotte ero di nuovo a casa.Quando la mia famiglia tornò da Ischia, era già pronta per andare al mare, in calabria. Caricai i bagagli in macchina e li portai in calabria. Quella fu l'estate più brutta della mia vita. Le schede telefoniche spuntavano come funghi dalla borsa di Grazia. Una volta trovai una scheda, la misi nel mio cellulare; poco dopo arrivò un SMS "Ti amo". Una sera, trovandomi il suo telefono tra le mani, leggi i messaggi che aveva inviato a Nicola. Lessi "Sei il mio uomo". Basta, nn ne potevo più. La trovai che stava prendendo il pc portatile dalla macchina, aveva intenzione di chattare. Le presi il portatile da mano e le dissi: "Non ti voglio più vedere nè sentire". Non salutai nessuno. Mi misi in macchina e me ne tornai a casa. Lungo il tragitto chiamai a casa di Nicola che stava dormendo con la moglie. Non ricordo bene cosa gli dissi, forse qualcosa del tipo "ora è tua" e sua moglie che domandava "ma chi è?". I giorni successivi mi sembrava come se stessi galleggiando nell'aria, avevo la testa vuota nn riuscivo a pensare a niente, quando una sera mi chiama Grazia:"Ti prego, torna da me". Era mezzanotte. Mi metto in macchina e volo in Calabria. Cerchiamo di capire quello che vogliamo l'uno dall'altra. Le mie ferie erano finite, ma riuscii a strappare un'altra settimana al mio capo, con una scusa qualsiasi. Volevo fare di tutto per starle vicino, per stare con la mia famiglia.