Vi parlo di me...

Post N° 73


L'estate era alle porte e, per le vacanze estive avrei avuto i miei ragazzi per 3 settimane consecutive. "Non riuscirei a stare senza di loro per 3 settimane, potresti spezzare il tuo periodo di vacanze e farne 2 adesso e 1 dopo?" fu la richiesta di Grazia. "Va bene, farò come vuoi: 2 settimane a luglio e una ad agosto" le risposi. Intanto mi accordai con un mio amico e prenotammo 2 residence a Marina di Camerota per le 2 settimane di luglio, anche perchè le mie finanze nn mi avrebbero permesso un periodo più lungo. Appena finita la scuola i ragazzi partirono con la madre alla volta della Calabria, alla casa del mare. Nel frattempo, telefonavo loro per sapere come stavano e loro mi raccontavano delle loro giornate trascorse al mare. Cercavo di evitare i soliti litigi con la madre che invece si presentavano puntuali come un orologio svizzero e graditi come una colica renale. In uno dei nostri tanti match telefonici nel quale stavo decantando i pregi del pezzodimerdafigliodiputtana lei mi urla "Adesso devi dire ai ragazzi chi è Nicola, capito? Adesso lo devi dire!" Secondo me sei impazzita, cosa vuoi che dica ai ragazzi? che l'uomo col quale sei andata a letto durante il nostro matrimonio è un angelo? mavaffanculo. "Ragazzi, Nicola è la persona con la quale vostra madre mi ha tradito". "Arghhhhhh, nn lo dovevi dire questoooo. Se nn ritiri quello che hai detto ai ragazzi nn te li faccio venire con te in vacanza. Anzi, invece di venire a prenderli sabato, vieni venerdì sera, così potrai parlargli e dire loro che nn è vero quello che hai detto!". "Col cavolo!".Discussi con Nunzia sul fatto di ritrattare o meno quello che avevo detto ai ragazzi e lei, saggiamente, mi disse che nn ci avrei fatto una bella figura con gli stessi ragazzi se un giorno dicevo una cosa e il giorno dopo ne avrei detta un'altra. Anzi, lei mi consigliò di nn partire il venerdì sera, ma direttamente il sabato mattina. "Tranquilla, riesco a gestire questa cosa!"...le ultime parole famose. Venerdì sera arrivo a S.Nicola e mi siedo coi ragazzi, la madre e mia suocera in giardino intorno al tavolo. Dopo aver sentito come stavano la madre subito introduce il discorso "I ragazzi vogliono sapere se quello che hai detto ieri al telefono è vero". "Ragazzi, il vostro papà nn dice bugie". Apriti cielo. La madre e mia suocera vanno su tutte le furie "Non stai tutelando i ragazzi", mi urlano. Tutelare? Ma chi li ha tutelati quando tu hai fatto le valigie e te ne sai andata a palermo dal tuo compare? IO! "...e comunque domani i ragazzi nn verranno con te. Ragazzi, venite, andiamo". A quel punto cominciai a gridare anche io. Stavamo per arrivare arrivare allo scontro frontale quando Vincenzo si mette tra di noi e ci invita a risederci al tavolo, tra lo sconforto e il magone che aveva vedendo i suoi genitori litigare in quel modo. Vedendo i miei ragazzi in quello stato, decisi che nn era il caso di continuare e ritrattai le mie affermazioni. Mai errore fu più grave di quello. E Vincenzo me lo fece subito notare "Papà, come mai ieri hai detto invece un'altra cosa?"  Ci stavo facendo una figuraccia, anzi l'avevo già fatta. Ma voglio bene ai mei ragazzi e vederli in quello stato mi faceva stare malissimo. Inventai una scusa qualsiasi "Sai quando papà si arrabbia dice cose che nn pensa davvero." E salvai la madre dal mare di bugie che aveva raccontato ai miei figli.Il giorno dopo io e i ragazzi partimmo per Marina di Camerota. Ci aspettavano 2 settimane di mare e di divertimento.