Vi parlo di me...

...ai miei figli...

 

EPPUR MI SON SCORDATO DI TE...

Eppur mi son scordato di te
come ho fatto non so.
Una ragione vera non c'è
lei era bella però.
Un tuffo dove l'acqua è più blu
niente di più.

Ma che disperazione
nasce da una distrazione
era un gioco
non era un fuoco.
Non piangere salame
dai capelli verde rame
è solo un gioco
e non un fuoco
lo sai che t'amo
io ti amo veramente.

Eppur mi son scordato di te
non le ho detto di no
ti ho fatto pianger tanto perchè
io sono un bruto lo so.
Un tuffo dove l'acqua è più blu
niente di più
ma che disperazione...

Che disperazione nasce da
una distrazione nasce da
una distrazione che
disperazione nasce da
una distrazione nasce da
una distrazione che
disperazione nasce da
una distrazione nasce da
una distrazione che
disperazione.

Un tuffo dove l'acqua è più blu
niente di più...

 

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Post N° 113

Post n°113 pubblicato il 30 Giugno 2008 da Eppur.mi.SonScordato

Amici miei,

è passato molto tempo dall'ultima volta che ho scritto nel mio blog. Il motivo ha il sapore amaro della sconfitta, l'avere accettato la dura realtà: il rapporto coi miei figli ha preso la strada del nn ritorno. Nessuna parola, nemmeno un cenno. Non una telefonata. Nulla di nulla. E queste sono cose che mi erano state preannunciate e alle quali ho opposto tutto quello che potevo opporre, fino a quando nn ho parlato con un avvocato che ha subito la mia stessa sorte. E' stata molto esplicita "Non puoi farci niente, devi solo aspettare".
Non volevo sentirmi dire queste cose, perchè per me equivaleva a una sentenza di morte. Allora che fare per nn distruggermi nell'attesa che i miei figli mi degnino di una parola? Provo a nn pensarci, mi tengo occupato con mille cose. Ma appena mi fermo, appena vedo un ragazzino per mano col suo papà mi si riempiono gi occhi di lacrime se ripenso alla gioia che provavo quando abbracciavo e baciavo i miei figli.
La settimana scorsa, la brava madre dei miei figli mi ha inviato una lettera nella quale faceva il resoconto dell'anno scolastico dei ragazzi, trascorso per loro senza sentire e vedere il loro padre. Concludeva invitandomi a parlare con lei, come facevamo prima che "dalle alte sfere" mi venisse impedito. Le alte sfere ovviamente si riferiscono a Nunzia.
Le ho risposto via e-mail. Eccola

"Devo ringraziarti per la cortesia che mi hai fatto nel rendermi partecipe dell’evoluzione scolastica dei miei figli e ti ringrazio anche per avermi fatto avere la pagella di Piero, anche se nn capisco perché nn me l’hai recapitata insieme alla lettera: nn c’era bisogno della raccomandata che ti rimborserò sul prossimo assegno di mantenimento.

Mi hai preceduto di pochissimo perché, come nn ho mai smesso di informarmi sui miei figli, così avrei fatto anche per il loro esito scolastico, ma ti ringrazio e apprezzo molto lo sforzo che hai fatto nel recapitarmi la lettera.

Come feci già l’anno scorso, dalla scuola di Vincenzo mi farò dare l’attestato della pagella, in modo da ottenere la borsa di studio che la banca mette a disposizione dei figli dei dipendenti. Questi soldi andranno sul libretto che è intestato ai ragazzi, perché anche Piero dall’anno prossimo parteciperà alla borsa di studio.

Conosci bene il mio rapporto col denaro, ma sembra che te ne sia dimenticata. Ora pensi che sia la cosa alla quale tengo di più, rendendomi alla vista di chi mi conosce e dei miei figli, un uomo attaccato al denaro.

Ma sei sicura?

Ovviamente si.

Ho sempre ammirato e invidiato la tua memoria impressionante di elefante. Eri capace di ripetermi “queste precise parole” che avevo detto l’anno prima. Ovviamente io nn ricordavo una cippa di quello che avevo detto e nn posso credere che questo dono della natura ti sia venuto meno. Ora, e solo per perdere un po’ di tempo, mi vengono in mente alcune cose relativamente alla mia taccagneria.

Mi ricordo dell’anno nel quale avemmo l’affidamento di Graziano, un bambino di 6 anni che nn aveva nulla e al quale nn abbiamo fatto mancare nulla, ma nn ricordo di avere sollevato alcuna obiezione sulle spese fatte per questo creatura. In quell’anno sono stato il padre di Vincenzo, di Piero e di Graziano.

Mi ricordo di quando prestammo i soldi a Franco e Cinzia perché si comprassero il mobilio per la casa nuova: nn ricordo di aver sollevato obiezioni al riguardo. E quando Franco mi doveva restituire i soldi prestati, ricordo (meraviglia) che gli dissi: “ In questo momento io e la mia famiglia nn abbiamo bisogno di questi soldi, ne possiamo tranquillamente fare a meno. Perciò ho deciso di regalarteli, ne avete molto più bisogno di noi visto che avete un altro figlio in arrivo….”. Dimenticai velocemente quel regalo fatto (e nn erano pochi soldi) perché il proverbio dice “fai il bene e scordalo, …”. Non sono sicuro che questo è stato l’atteggiamento di un taccagno. Ma tu mi insegni che le persone col tempo cambiano, ce ne sono alcune che cambiano letteralmente pelle, come i serpenti, da nn riconoscerle più.

[...]

Sicuramente nn l’ho fatto per te, ma per i miei figli, come sempre. Ho pensato che quei soldi servissero per fare fronte alle esigenze dei ragazzi, al di fuori di quelle alle quali avrei partecipato anche io. Ma quei soldi sono finiti velocemente, anche perché i voli che ogni 2 settimane ti portavano a Palermo sicuramente nn erano gratis. I tuoi we a Palermo nn erano e nn sono affari miei, ma ero preoccupato dal modo in cui gestivi i soldi: nn sei mai stata oculata nelle spese e per il bene dei miei figli mi auguro che le cose adesso siano cambiate.

Nel resoconto sui nostri figli hai tralasciato (nn riesco a crederci dimenticato) il fatto che Vincenzo esce con una ragazzina. L’ho incontrato più volte per la strada e altrettante volte mi ha voltato la faccia, ignorandomi. Quando una volta mi sono avvicinato per abbracciarlo e baciarlo, praticamente mi ha cacciato via. Una volta che ero distratto, mi ha perfino urtato. Non potevo crederci che quel ragazzino che mi aveva spintonato era mio figlio. Ma questo è solo l’epilogo di qualcosa che era iniziato molto prima, in pratica da quando Vincenzo ha deciso di cambiare la sua scheda telefonica perché io nn potessi più telefonargli e informarmi di cosa avesse fatto la mattina a scuola. Povero ciccio, lui nn ha alcuna colpa.

Non riesco ancora a credere che Piero mi abbia detto: “Papà, certamente nn potevo cacciarti quando venivi a vedermi giocare a tennis al Poseidon”. Mio figlio Piero, la mia ombra fino a 8 anni.

E’ stato tutto inutile venire sotto casa ad implorarli di venire come me, anche solo a prendere un gelato: “ma sei di nuovo qui? Ma nn hai capito che nn vogliamo più venire con te?”.

E’ stato tutto inutile dire loro che li amo più della mia vita…

Strana cosa è la vita, più passa il tempo e più me ne rendo conto.

Praticamente nn sono più il padre dei miei figli, sono solo il loro salvadanaio. E la loro capacità di nn avere la necessità di sentire anche solo la mia voce, mi da conferma di tutto ciò.

Ma nella mia vita è entrato un altro ragazzino, che ora fa parte della mia famiglia. Per lui non sono un estraneo, come ti piace pensare, ma un punto di riferimento nella vita di tutti i giorni, nelle sue scelte,nelle sue incertezze, nel suo studio e nel suo tempo libero. Ma nn è mio figlio, nn è il mio sangue, e io nn sono suo padre. Perché nessuno può sostituirsi a un padre. O a una madre.

Questa è una cosa che tu, nella tua sconfinata intelligenza, nn capirai mai.

Tu conosci bene quello che io penso del tuo compare, se lo potessi vedere impiccato per le palle mi farei una bella risata…e questo è quello che io vorrei per lui…ma quello che vorrei per i miei ragazzi sarebbe che lui fosse una persona buona e gentile quando sta con i miei figli. So che è così perché Vincenzo e Piero me lo hanno confermato. Questa cosa nn può farmi che piacere: sapere che i miei figli stanno bene quando stanno con lui è la sola cosa che mi interessa, anche se mi piacerebbe vederlo bruciare all’inferno.

Per te, pensare la stessa cosa della mia compagna, è un sacrificio inumano, che nn ti si può chiedere perché tu sei la sola donna che deve stare in compagnia dei miei figli.

E’ stato inutile tutte le volte che ti dicevo: “Possiamo stare tutti bene ed essere tutti felici, ognuno nel proprio ruolo di genitore”. NO, questo tu nn lo puoi permettere. Tu nn vuoi che io sia felice coi miei figli e la mia compagna.

Nella guerra tra me e te hai vinto tu. Te lo riconosco. Hai vinto. In una guerra nn ci sono esclusioni di colpi e il fine giustifica i mezzi. Bisogna colpire duro, senza avere pietà per il nemico. Sei stata brava, la migliore. In gioco c’era la mia felicità coi miei figli e questo tu nn lo potevi permettere. Così hai distrutto la mia felicità e la gioia di potere avere i miei figli perché sai bene che nessun amore è paragonabile a quello per i figli.

So con nn rivedrò i ragazzi per molto tempo e il tempo sicuramente contribuirà ad allontanarli ancora di più da me. Posso solo pensare al tempo che ho trascorso con loro, quando ero il loro papà. Posso solo affidarmi alla memoria. Quando ero lì sul letto di Vincenzo che gli leggevo i libri di Harry Potter ed insieme costruivamo il castello della Lego. Quando insieme a Graziano gli insegnai ad andare in bicicletta, oppure quando, ancora piccolino gli mettevo i braccioli e me lo portavo alle boe, si fidava ciecamente di me, sapeva che lo avrei mai tradito. E quando è nato Piero, quando a 4 anni a San Nicola imparò ad andare in bici senza rotelle, tutti i tuffi che gli facevo fare dalle spalle. Quando ho insegnato loro a giocare a tennis, come ero orgoglioso. Quando ho capito che a Piero piaceva il ping pong e gli ho costruito il tavolo, passando giornate intere a giocare con lui e gli altri bambini davanti al garage. E quante cose ho immaginato di fare coi miei figli, invecchiando insieme a loro.

Questo è il padre che hai tolto ai miei figli.

Onore alla tua vittoria.

Ti auguro che mai nella tua vita tu possa vivere un’esperienza simile ( e sono sicuro che nn la vivrai mai ).

 

Ti auguro che il castello di menzogne che hai costruito intorno ai miei figli nn crolli mai, perché vedrebbero quanto male sei riuscita a fare.

Mi auguro che il mio silenzio in questi mesi sia stato per i ragazzi occasione di pensare al mio modo di agire: nn mi farò più piegare dai tuoi ricatti fatti attraverso i miei figli “papà, se vuoi vederci, mamma dovrà essere sempre presente….”;

nn tacerò più la verità, per il loro bene: troppe volte con Vincenzo mi sono rimangiato quello che avevo detto per cercare di nascondere la verità e di coprire te “Papà ma com’è che prima hai detto una cosa e ora hai cambiato idea?”, ma che bell’ insegnamento ho dato a mio figlio e che figura di merda che ho fatto con lui, per coprire te.

Ti ricordi quando dicevamo ai nostri figli: “Diteci la verità, nn abbiate paura, nn mentite. La verità…” belle cose abbiamo insegnato loro con la bocca, smentite puntualmente dai fatti.

Oramai nn posso più farlo, ma ai miei figli vorrei dire di continuare a dire la verità, sempre, perché la verità nn ha paura di nulla, la verità rende liberi le persone, e nn schiavi delle menzogne.

Nella tua infinita saggezza credi che io voglia stare coi miei figli per raccontare loro dei tuoi inganni, come se l’ unico scopo della mia vita fosse quello. Sono convinto che nemmeno se scendesse lo Spirito Santo capiresti che coi miei figli voglio essere quello che sono stato per loro fino adesso: un padre affettuoso e premuroso, che voglio giocare con loro, partecipare alla loro crescita, arrabbiarmi con loro, studiare con loro.

Ma cosa conta ormai quello che voglio se per loro “…papà tu nn sei quello che sembri, tu sei una belva…”. ?

Io…la belva…

Non ricordo più quante sono le volte in cui ti ho ripetuto che se vuoi parlare con me dei ragazzi, io nn ho alcun problema a farlo, civilmente, come piace dire a te. Ma sembra che le mie parole siano state per te come un rumore fastidioso da scacciare e mi riesce difficile pensare che una donna intelligente e una madre sensibile come te nn abbia recepito questo mio messaggio. Forse nn lo volevi sentire.

Nella tua infinita intelligenza, capirai sicuramente che parlare con te nn è in cima alle mie priorità e capirai sicuramente che in cima alle miei priorità ci sono i miei figli.

Ti imploro di un’unica cosa. Lascia perdere il rispetto che mi concedi: se avessi avuto rispetto per quest’uomo che ti ha adorato come una madonna sicuramente ti saresti comportata diversamente.

C’è modo e modo di tradire: hai tradito me e hai tradito i miei figli, nel modo più infame possibile.

Il padre di Vincenzo e Piero."

 

 

 

 

 

 

 

 

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Data di creazione: 24/09/2007
 

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"perchè ogni volta che leggo i suoi racconti comprendo quante volte la vita sia ingiusta proprio con le persone che meno lo meritano."

Da A.Z.A. di Rabiusena 

"perche' e' un Padre come pochi...un Amore di padre...e spero che questo lo aiuti a continuare a lottere per loro..."

Da Il danno di nolibibi 

"per l'amore grande che traspare dalle sue parole."

Da DondolandoUnEmozione di Dolcetetide 

"perché trova ogni giorno la forza di sorridere e il coraggio di andare avanti e per la sua bontà d’animo..."

A voi il mio ringraziamento.

 

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