ai tuoi piedi

La Signora (1)


La festa stava andando avanti svogliatamente … o almeno cosi’ mi appariva, avevo accettato l‘invito speranzoso di procurarmi una serata divertente, invece fino a quel momento ero rimasto decisamente deluso …In genere ai party a casa di Flavio partecipano molte persone interessanti … e spessissimo sono riuscito a trovare ragazze con cui … bhe, quantomeno passare qualche piacevole serata.Ma questa volta gli ospiti erano davvero inferiori alle mie aspettative ….. c’erano solo due ragazze di una trentina d’anni, ma erano due oche incredibili … insomma, a tutto c’e’ un limite … per arrivare  a qualche risultato avrei dovuto corteggiarle ma il solo pensiero di ascoltar le loro risatine querule mi provocava la nausea ….. poi tutte coppie … qualche donna interessante, ed un paio su cui avrei potuto anche mettere gli occhi …. Ma davvero non ne avevo voglia … forse il problema non risiedeva negli ospiti … forse stavo attraversando un momento non particolarmente frizzante della mia vita … o forse ero stanco del vacuo, e cercavo, seppur nel divertimento, qualcosa di piu’ ….. impegnativo …. In realta’ una donna interessante l’avevo vista …. Una Signora ….. sola … sembrava spiritosa, e doveva saper tenere la conversazione a giudicare dall’uditorio che la circondava … una donna un bel po’ differente dallo standard che in genere mi prefiggevo quale target …. Insomma, eleganza, raffinatezza … classe … antitetica  rispetto alla oscena sensualita’ meravigliosamente disponibile delle trentenni che in genere erano il mio obiettivo …. poi l’avevo persa di vista … volevo chiedere a Flavio di presentarmela e poi ……chissa’ come ………Si era fato anche abbastanza tardi, anche se ancora nessuno sembrava aver voglia di lasciare la serata …Decisi di appartarmi qualche minuto … a casa di Flavio, oltre che nei due saloni ed nei salottini, in genere le feste si svolgono principalmente sullo splendido terrazzo da cui si puo’ ammirare tutto il golfo illuminato …… pero’ ben pochi conoscono la piccola biblioteca … una stanzetta assolutamente meravigliosa, completamente ricoperta di scaffali ripieni di libri ….. al centro una sola poltrona, comodissima, un piccolo tavolino per poggiare un libro, una lampada con una luce ctenue ma caldissima, l’ideale per leggere …parquet, tappeto … nulla piu’. E’ la stanza con la personalita’ piu’ spiccata, e meno mondana, della casa .. ed e’ quella che io piu’ invidio al mio amico ……e per di piu’, non e’ mai frequentata …il posto ideale per restare un attimo soli coi propri pensieri ………Decisi di abbandonare la monotona confusione, e entrai dciso nella biblioteca … solo dopo aver chiuso la porta alle mie spalle m’accorsi di non essere solo … la poltrona era occupata … la Signora … mi stava osservando, sollevando lo sguardo da una rivista di viaggi che stava leggendo fino a qualche istante prima …Rimasi per un’ istante imbarazzatissimo … poi, quasi balbettando riuscii a dire-Mi scusi …pensavo che la stanza fosse vuota … levo subito il disturbo.-Non mi disturbi, non c’e’ bisogno che tu scappi via …mi rispose Lei  …Riuscii a riprendere il controllo di me stesso … prima di arrossire dall’imbarazzo ….. ma che mi stava accadendo ??? io ho una faccia di bronzo proverbiale tra i miei conoscenti, e vedermi non sicuro di me e’ cosa che non e’ stata data a nessuno dei miei attuali amici ….. bisogna risalire ad almeno trent’anni fa ……Provai ad avvaire la conversazione tessendo gli elogi della piccola biblioteca, mentre mi concentrai ad osservarla meglio …Aveva piu’ di 40 anni, ma davvero non sarei riuscito a capire se ne avesse 41 o 47 (ed in questo caso li portava benissimo!!!) … biondina, elegantissima nella sua semplicita’ … tailleur nero,  con gonna corta … meravigliosamente corta debbo dire … calze velatissime che racchiudevano gambe da fotomodella … scarpe nere, molto scollate, con tacco altissimo … parlava a voce bassa, scandendo con attenzione le parole … un tono che rapiva l’attenzione dell’interlocutore … dovetti concentrarmi per seguire il flusso dei suoi pensieri … mi guardava dritta negli occhi … ed io continuavo a sentirmi imbarazzato …e non riuscivo a reggere il suo sguardo… ma mi accorsi di essere felice …si, se e’ vero che avrei voluto trovar la biblioteca vuota per me, l’aver incontrato la Signora, ed il conoscerla mi stava provocando una forte emozione …Feci qualche osservazione sulla rivista che stava leggendo, e le iniziai a raccontare dei viaggi che col mio amico Flavio avevamo fatto un po’ in tutto il mondo … Lei mi invito’ a sedermi … non c’era alcuna sedia o panchetta, ed io rimasi per qualche istante incerto su come comportarmi … poi lei indico’ un punto a terra, sul tappeto, proprio davanti a lei … mi sedetti incrociando le braccia sulle ginocchia, e continuando a parlare …continuammo cosi’ per qualche minuto … almeno penso, il tempo volava velocissimo, ed io ero rapito accucciato dinnanzi a lei … mi accorsi che stavo parlando principalmente io, cosa che non mi capita quasi mai co le donne .. in genere preferisco ascoltare per decidere come comportarmi … invece in quella occasione mi stavo raccontando senza fingere o mascherarmi come in genere son solito fare … e lei guidava il flusso dei miei pensieri, facendo domande o osservazioni, sempre pertinenti,sempre ben centrate … mi sentivo uno scolaretto davanti alla sua insegnante … una maestra incredibilmente saggia e preparata ….. mi accorsi solo in quel momento che nel chiacchierare io avevo continuato a darle del lei, mentre lei mi dava spigliatissima il tu …Poi lei accavallo’ le gambe …Per un attimo il mio cuore si fermo’ … poi riprese a battere a velocita’ moltiplicata per cento … Il mio sguardo si poso’ sulle sue splendide gambe, sulle sensualissime cosce … e mi accorsi che mi ero completamente eccitato … nell’accavallare le gambe, il suo piedino calzato era venuto a trovarsi a pochi centimetri da me … mi resi conto che mi sarei dovuto spostare, per non infastidirla … e di piu’ che se per caso qualcuno fosse entrato in quel momento in  biblioteca mi avrebbe visto seduto ai piedi di una sconosciuta ……Ma non avevo assolutamente voglia di allontanarmi neppure di un millimetro … anzi ………Continuai a parlare … diventando completamente rosso … lei mi sorrise divertita, ma non scosto’ di un millimetro il piedino … tutt’altro … inizio’ a giocare con la scarpetta, sfilandola e ri-infilandola nel tallone … parlare ed esprimere concetti razionali divento’ per me sempre piu’ difficile … ma lei, sempre sorridendo riindirizzo’ la conversazione su un argomento da me amatissimo … la lettura … leggo un incredibile numero di libri, e trovo rarissimo e piacevolissimo poter scambiare impressioni e commenti su quello che ho letto … ripresi cosi’, almeno per qualche minuto il controllo di me stesso, e la conversazione riprese di tono … ma mi accorgevo di essere completamente nelle sue mani … lei smise di giocare con la scarpetta, ma la lascio’ pendere dalla punta del suo piedino … non riuscii a concentrarmi piu’, ed osservai direttamente il piedino nudo, velato dalle calze sottilissime, il tallone tondo e ben levigato, la curvissima linea della pianta meravigliosamente modellata … la sola punta del piedino mi era ancora nascosta dalla scarpetta … ed io non riuscii a continuare a parlare … la sentii ridere, con un riso da ragazzina …-che succede, ti ho distratto ?-no signora … mi perdoni … assolutamente no ….Penso d’esser diventato di tutti i colori dell’iride in quel momento … mi imposi con incredibile sforzo di volonta’ di distogliere lo sguardo da quella piccola meraviglia e di riprendere a parlare … La Signora mi osservava divertita e … compiaciuta … poi … la scarpetta scivolo’ dal piedino cadendo per terra … Tutto il mondo si fermo’.Il suo piedino, adesso stupendamente nudo, era a non piu’ di dieci centimetri dal mio viso … Ed io mi resi conto che non riuscivo a connettere razionalmente …Ero emozionatissimo, come uno studente liceale che vede la sua prima fidanzatina … ed ero eccitatissimo, sentivo la pressione del mio sesso nei pantaloni … avevo la gola secca, priva d’ogni traccia di saliva, e la bocca semiaperta, proprio come un ebete … non ho la minima idea di quanto tempo trascorse prima che riuscissi a riprendere un barlume di raziocinio, se solo un attimo  o un intero minuto … ma poi con un filo di voce riuscii a dire ..-vuole che le infili la scarpetta Signora ?Mentre pronunciavo queste parole mi resi conto in un attimo dell’assurdita’ della situazione … ero venuto alla festa a casa del mio amico Flavio per trovare qualche ragazza da affascinare e da scoparmi il pi’ rapidamente possibile, con totale soddisfazione del mio organo genitale e del mio orgoglio maschile … ed invece ero accucciato ai piedi di una (splendida) Signora, eccitato come un quindicenne, e le avevo appena chiesto se potevo infilarle la scarpetta …. Ma che mi stava succedendo ? perche’ dinnanzi a quella donna tutto il mio essere macho scompariva, ed io sentivo cosi’ forte e potente la sua autorita’ su di me … il desiderio di abbandonarmi al suo volere … perche’ mi appariva cosi’ piacevole ed appagante il … sottomettermi ,si questa e’ l’unica parola che pienamente rappresenta il mio stato d’animo di quel momento ?Eppure mai mi era successo prima di allora … mai avevo visto la mia persona in secondo piano rispetto ad alcuna altra ……Ma stava accadendo … mi stava accadendo … la mia mente non riusciva ad essere concreta, nonostante macinasse pensieri alla velocita’ della luce ….. pi tutto si interruppe quando la Signora parlo’ …-no …la sua voce fu un dolcissima … ma anche autoritaria ……-no, puoi fare di piu’ …… lecca.Il suo piedino si avvicino’ di qualche centimetro alla mia bocca …Dovetti pensare piu’ di una volta su quello che la Signora mi aveva appena detto … o meglio ordinato … mi aveva comandato di leccarle il piedino … quello stupendo, delicatissimo, meraviglioso piedino nudo …Mi aveva appena detto di leccarLe i piedi … era follia pura … io leccarLe i piedi … eppure l’idea aveva  un incredibile fascino e il pensiero mi attirava come mai nulla  mia aveva attirato fino a quel momento … rimasi attonito, sbigottito, incapace di avere qualunque reazione … fino a che lei con la sua voce decisa ma tranquilla, quasi un sussurro non disse ancora …-ubbidisciOgni mia remora scomparve e seppi cosa fare … avvicinai la mia lingua al suo piedino e cominciai a carezzarla delicatamente … seguii la punta, leccando e baciando tutte le piccole dita di quello splendido piedino, poi salii sul collo del piede, per poi scendere al tallone … seguii con le labbra la linea esterna del piedino, leccai con cura la piante del piedino, per ritornare alla punta … accolsi le morbide dita nella mia bocca, le leccai, le succhiai ad una ad una con devozione … leccai i cuscinetti morbidissimi e poi la linea interna del piedino, senza smettere di baciare quella piccola meraviglia …-adesso l’altro, e con la stessa cura mi raccomando …mi disse lei porgendomi l’altro piedino … con le labbra le sfilai la scarpetta la mia lingua riprese a carezzare la sua dolcissima e delicata pelle ricoperta dalle morbide calze ….. quando la Signora fu soddisfata riprese a parlare ….-da oggi come avrai capito la tua vita e’ cambiata … adesso sei mio … ed io ti utilizzero’ a mio piacere … e per la mia soddisfazione. Adesso puoi infilarmi le scarpe mio piccolo schiavo…quando lei pronuncio’ questa parola, io mi resi conto di quanto vero fosse quello che la Signora aveva appena detto … e di quanto fossi fiero di quello che mi stava accadendo …. Si, e’ cosi’ … mi sentivo fiero, orgoglioso d’eser stato chiamato “schiavo” … pensai che se in quell’istante fosse entrato qualcuno ….. sarei stato contento di manifestare la mia sottomissione anche davanti ad altri … la mia sottomissione a quella signora …….-ti chiamero’ nei prossimi giorni … e tu correrai al mio servizio. Al servizio della tua Padrona….Si alzo’ e scomparve, lasciandomi ancora in ginocchio per terra …. Ma per la prima volta dopo tanti anni ……Felice!