Aion - Certaldo-

Post N° 308


Dieci sì e tre problemi per i sindaci del Pd Tutti si ricandidano, ma preoccupa soprattutto Montespertoli Primarie anche a Certaldo, e su Empoli si aspettano i risultati del sondaggio regionale   EMPOLI. Dieci su dieci. Tutti i sindaci uscenti del Pd, escluso Laura Cantini che non può farlo, hanno dato la propria disponibilità a ricandidarsi nell’assemblea che si è tenuta martedì sera a Cerreto Guidi. Ma, attenzione: il percorso non sarà lo stesso ovunque. E se ci sono alcune situazioni blindate, chi metterebbe mai in discussione Dario Parrini a Vinci o Patrizia Rossetti a Montaione?, in altri Comuni qualche “mal di pancia” tutto interno al partito potrebbe riservare sorprese. A Montespertoli c’è la questione più spinosa, ma anche Certaldo e Gambassi potrebbero andare alle primarie. E poi c’è Empoli, dove il Pd si gioca moltissimo.  Il segretario. Anche nel suo intervento di apertura dei lavori Giancarlo Faenzi, pur annunciando la ricandidatura di tutti i dieci sindaci uscenti del Circondario, non ha mancato di far notare che alcune “criticità” vanno superate. «E’ con estrema soddisfazione - ha detto - che raccolgo la disponibilità di tutti i sindaci a ricandidarsi. In queste settimane, in ogni comune del Circondario, abbiamo fatto le dovute verifiche di questi quattro anni e mezzo di governo e i risultati sono stati buoni, segno evidente di una riconosciuta capacità di governo da parte dei cittadini. Sono state rilevate anche delle situazioni di disagio, ma è proprio in queste realtà che il Pd deve trovare la forza di valorizzare il buon governo per superare le criticità emerse».  Le primarie. Il meccanismo delle primarie del Pd garantisce in ogni caso un piccolo vantaggio ai sindaci uscenti. Un eventuale candidato, infatti, dovrà dichiararsi entro il 15 novembre e poi avrà un mese esatto per raccogliere il 30% delle firme dell’assemblea comunale. Non sono poche, se si pensa che ogni firma è, di fatto, la sottoscrizione di uno schieramento e non è detto che tutti abbiano il “coraggio” di farlo senza almeno una quasi certezza di vittoria. Più probabile, quindi, che si scelga di dar vita ad una lista civica. Le primarie sono invece sicure a Castelfiorentino (vedi altro articolo, ndr) dove però, non essendoci sindaco ricandidato, basterà il 10% delle firme dell’assemblea.  Il caso-Empoli. Nella città capofila, dove il Pd nel 2004 raccolse circa il 47% dei voti, al momento, non ci sono candidati alternativi a Luciana Cappelli, contestata da alcuni all’interno del partito, ma da altri considerata “sindaco in crescita”, perché solo in un’eventuale seconda legislatura potrà raccogliere i frutti del lavoro fatto in questi anni. Magari cambiando un paio di nomi in giunta. Però oggi dal regionale, che ha gestito la cosa in autonomia, dovrebbero arrivare i risultati di un sondaggio fatto in questi giorni in città con una serie di telefonate alla gente comune, sull’operato dell’amministrazione. E i risultati potrebbero cambiare le carte in tavola.  Il caso-Montespertoli. È il caso più spinoso. Perché alcune frange del Pd da tempo non fanno mistero di non volere una ricandidatura di Antonella Chiavacci. E tutta la “nomenklatura” montespertolina era martedì sera in prima fila a Cerreto. Certo sono problemi più legati al carattere di Antonella che alle scelte fatte, perché gestire “porta a porta” e discarica non sarebbe stato facile per nessuno, magari a qualche difetto di comunicazione, ma il problema c’è. E non è detto che sia proprio il vice-sindaco, Alessandro Nencioni, di area Margherita, l’eventuale avversario alle primarie. Certo è che nel piccolo paese ci saranno anche tre liste civiche, quella di area Pdl già presente in consiglio, la “Bene Comune” con ex esponenti della sinistra e gente comune e la “Governare Insieme”, che ha un blog su internet, e è presieduta da Andrea Sardelli, ex rappresentante dei commercianti.  Il caso-Certaldo. Il rientro dei Malcontenti in maggioranza (24% nel 2004) blinda la candidatura di Andrea Campinoti che, nel 2004, vinse di misura al primo turno (con il 48,3 al Pd). Ma il percorso fatto impone al partito di andare alle primarie, per far legittimare al voto della gente il lavoro di ricucitura degli ultimi mesi. Il candidato dei Malcontenti potrebbe essere Migliorini, ma alla fine potrebbe correre anche Spini. Dipende da come le primarie saranno interpretate. Se saranno una “piccola guerra”, allora il perdente non potrà avere un posto da assessore: «Se vinco faccio il sindaco, ma se perdo alle primarie vado a casa» ha detto qualche giorno fa Matteo Renzi, parlando di Firenze. Se invece saranno solo uno strumento di legittimazione, allora il perdente lavorerà a fianco del vincente.  Gli altri comuni. Nei Comuni più piccoli solo a Gambassi potrebbe saltar fuori un candidato alle primarie, ma nulla è deciso. Nessun problema, invece, per Patrizia Rossetti a Montaione ed Enrico Sostegni a Capraia e Limite. Le situazioni più sicure sono invece quelle di Dario Parrini a Vinci, Rossana Mori a Montelupo e Carlo Tempesti a Cerreto Guidi, dove solo un terremoto politico potrebbe toglier loro il secondo mandato. Lo stesso per Claudio Toni a Fucecchio, dove però da sempre l’opposizione ha una certa vivacità.