Airetikos

Boretto


Boretto (patria della cipolla borretana), è un paese della bassa emiliana, uno di quelli che, direbbe Guareschi,  se ne stanno accucciati sotto l'argine del grande fiume.Come Brescello, il paese di Peppone e Don Camillo con cui confina, anche Boretto ha come uniche alture gli argini e le golene che dovrebbero proteggerlo dalle piene e dalle inondazioni.Le strade sono strette e trafficate e spesso , come in questo periodo di vendemmia , solcate da trattori che vanno a passo di lumaca obbligandomi a lunghi tratti  a passo d'uomo.Ci vado per lavoro, qualche volta ci passo per i miei spostamenti, un paio di volte sono stato a visitare i luoghi di Don Camillo, ma l'impressione che ne ricavo è soffocante,non ci vivrei ,  ho bisogno di spazio, di aria, di guardare lontano o in alto Sento il desiderio di fuggire .Eppure un ragazzo che conosco e che vi abita mi dice che, a suo avviso è il miglior posto in cui vivere.A sentire questa affermazione mi si sono involontariamente inarcate le sopracciglia , mi guardo intorno e non vedo nulla, lo sguardo non spazia intorno perchè ogni ostacolo, sia una casa, un'albero, lo stesso argine fermano lo sguardo e non vi è nulla di altro, ma per questo ragazzo che ha una sua piccola officina, che lavora felice e che la domenica mattina va in azienda a ramazzare e tenere in ordine orgoglioso del suo lavoro , quello è tutto il mondo.Non so di che segno sia, quale sia il suo ascendente nè cosa abbia visto del mondo, so solo che quello che ha gli basta ed i suoi sogni, di cui talvolta mi parla, sono sogni davvero piccini, ma solo perchè, credo, non sappia che ci sono sogni più grandi.Sicuramente il segreto della felicità sta nell'accontentarsi, lo dice anche il proverbio "chi si accontenta gode", eppure io non riesco ad accontentarmi.Non sto parlando di beni materiali, ma proprio di emozioni, di beni dello spirito, di voglia di conoscere, sapere, capire.Ho un'anima ingombrante, per aprirsi ha bisogno di spazi sconfinati, ha bisogno di non avere limiti , per soddisfare la sua sete di emozioni ha bisogno di poter volare, di viaggiare, di vedere.Come quando esploo qualcosa  ed ho bisogno di cacciarmi in ogni galleria, in ogni buco, di guardare dentro ad ogni pozzo, così non mi sono mai riuscito a far bastare quello che avevo, cercavo di più, sicuro che ci fosse di più, e di solito lo trovavo, solo per scoprire che c'era di più ancora.Questa smania è sempre stata chiamata "inquietudine", eppure è una parola che non mi soddisfa, perchè non è solo un non volere, o non avere quiete, è un cercare la gioia, cercare la felicità nascosta dietro ogni passo, dietro ogni sera in cui hai qualcosa da ricordare, diero ogni sguardo che vale la pena ricordare .Non so se mi fermerò mai, forse un giorno scoprirò che qui non c'è più niente da vedere ed allora sarà il momento di passare dall'altra parte, ma in questa sera di settembre, mentre l'autunno si prepara ad iniziare il suo lavoro, in un momento di pazzia pura, semplice ed assoluta, mi verrebbe da dire che quando quel momento arriverà, vorrei la mano della mia donna nella mia.Alex