Airetikos

Delusioni


Sai perchè rimaniamo delusi?Perchè Ci aspettiamo che gli altri faccio per noi quello che noi saremmo disposti a fare per loro.Ho trovato questo minidialogo girando per il Web, non ricordo quale blog fosse, ma era uno di quelli pieni di immagini , glittering, animazioni che a me fanno venire l'orticaria ed ho aspettato che si caricasse solo perchè avevo intravisto queste frasi e mi interessava.Mi interessava perchè è assolutamente vero, anche io qualche giorno fa avevo coniato una frase simile Le delusioni nascono dalle aspettative, (ovviamente deluse).Non è una frase nuova, l'avevo coniata un anno e mezzo fa e ci avevo pure fatto un post in cui affrontavo la questione dal punto di vista sociologico, della filosofia buddista e del punto di vista di quello che pare essere un guru del pensiero odierno quale Coelho.La frase in se non ha bisogno di ulteriori spiegazioni, c'era pure il corollario  "Tanto maggiori saranno le delusioni quanto maggiori saranno state le aspettative" e la formula applicativa che recitava "l'ampiezza di una delusione è direttamente proporzionale alle dimensioni dell'aspettativa negata".Oggi mi sento di fare un ulteriore passo in avanti ed analizzare i rapporti interpersonali lavorando sulla semantica.Capita infatti di pensare che le due frasi "Mi hai deluso", oppure,  "sono rimasto deluso da te" possano essere equivalenti ed invece c'è una grossa differenza.La prima frase infatti coinvolge direttamente l'interlocutore, tira in ballo eventuali promesse disattese o impegni non corrisposti.La seconda frase invece può riguardare solamente noi stessi senza coinvolgere l'altra persona.Se mi faccio illusioni, se considero una persona differente da come è, se mi aspetto determinati comportamenti, a fronte o meno di dichiarazioni rilasciate , la mia delusione appartiene solamente a me, io ne sono la causa e l'effetto.Ognuno è fatto a modo suo, ognuno ha i suoi limiti, ognuno è quel che è sarebbe stupido pensare altrimenti. Ci sono persone che riescono ad andare oltre se stesse a fronte di uno stimolo concreto e reale, altre che pur dando il loro massimo sono sempre sotto il livello desiderato, ma semplicemente perchè il desiderio diviene irreale.Spetta dunque a chi si crea aspettative ridimensionarle per tenere conto dei limiti dell'altra persona. Un padre che ha un figlio di intelligenza nella norma farebbe bene a tarare le proprie aspettative e non pretendere che vinca il Nobel, ma essere già soddisfatto dei risultati acquisiti.Nei confronti dei figli mi è sempre riuscito, pur chiedendo loro il massimo ho sempre accettato i loro risultati quando c'era l'impegno, (e posso dire di essere soddisfatto).In altri casi non ci riesco e mi sono chiesto il perchè.Mi sono risposto che dipende da me, se devo accettare quella situazione oppure se posso scegliere.Prendiamo un'amicizia o una relazione di coppia, nessuno me la impone, posso avere le mie idee, i miei obiettivi, i miei sogni che sono legittimi e coinvolgono l'altra persona.Posso puntare in alto, è un mio diritto, ma se l'altra persona ha ali diverse, obiettivi differenti, o semplicemente percorre in sentiero apparentemente simile, ma diverso dal mio mi trovo di fronte ad una scelta possibile.Ridimensionare le aspettative e  scendere a compromessi con me stesso, (in fondo la parola "compromesso" significa promettere insieme, non è negativo), oppure riprendermi i sogni, reimpacchettarli per tirarli fuori al momento opportuno, magari in altra occasione o con una persona diversa.Non è questione dell'altra persona che ha il diritto di essere come è e non deve essere modificata dalle mie aspettative, è questione di me stesso della percezione del mio diritto alla ricerca di una felicità possibile.Due diritti diversi che a volte non coincidono e non collimano e dunque non generano alcuna colpa...... ed il bello è che il discorso vale anche se ci spostiamo di 180° e siamo noi quelli che hanno deluso le apsettative altrui.Alex