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Torino città magica


Considerazione iniziale: Attualmente abito in un paesino in provincia di Reggio Emilia, uno dei tanti San Martino della zona, un paesino così piccolo che per raccontarvelo dovrei dirvi di iniziare a frenare non appena vedete il cartello, perchè lo avrete attraversato prima di riuscire a fermarvi.Però ho vissuto per moltissimi anni in provincia di Torino, città che conosco ed amo profondamente e dunque vorrei farvi da guida lassù, nella regina delle Alpi.Se qualcuno di voi dovesse o volesse passare davvero per Torino lo prego di farmelo sapere e potrà disporre di una guida appassionata e, soprattutto, gratis.Se il fatto di avere una guida gratuita vale la pena di vedere il mio brutto muso lo deciderete poi :o)Ecco, siamo in piazza San Carlo, il salotto di Torino, con i suoi portici che affiancano la grande piazza e sotto di essi locali storici come il Caffè San Carlo attivo fino dal 1796.Adesso fate attenzione, vedete quell'uomo seduto al tavolino? No, per favore!, non fissatelo direttamente! Guardate insieme a me nella vetrina di Paissa, lo possiamo vedere rifletto tra montagne di gianduiotti, (quelli dorati sono i tradizionali).Lo vedete come è distinto? I capelli brizzolati pettinati con cura, un viso leggermente affilato con un pizzetto perfetto.Guardate l'eleganza con cui sta seduto, il cappotto appoggiato sulle spalle ed un vestito gessato impeccabile, la gamba destra a cavalcioni della sinistra mentre legge La Stampa e si guarda intorno.Per favore, fate finta di essere interessati alla vetrina e non guardatelo direttamente, sarebbe un disastro attirare la sua attenzione.Adesso prende i guanti e si alza, guardate che mani affusolate, guardatelo mentre scocca un'occhiata a quella bella ragazza e le fa un leggero inchino.Si capisce che è una persona che sa affascinare e vi posso assicurare che è proprio così.Ascoltarlo parlare, diventare il centro della sua attenzione èassolutamente un'esperienza indimenticabile, ha cultura, charme, ironia, sa conquistare, sa sedurre, è un gran seduttore, anzi è IL seduttore...... ed in effetti è proprio il Diavolo.Già, ho dimenticato di dirvi che Torino è una città magica, di magia bianca e nera, patria del Diavolo che ha qui , poco distante ha l'entrata dell'inferno.La fontana del Frejus in piazza Statuto è infatti il punto di accesso all'intrico di gallerie e fogne della città e la leggenda racconta che li vi si trovi una delle porte dell'inferno, mentre l'angelo in cima all'obelisco è il più bello degli angeli, il portatore di luce: Lucifero appunto.Vedo delle facce che oscillano tra il perplesso e lo stupito, qualcuno anche preoccupato.Non preoccupatevi, innanzitutto Torino è anche uno dei vertici del triangolo della magia bianca, (gli altri sono Praga e Lione), ma soprattutto Torino è ben protetta.La storia la vuole fondata dai romani, ma la leggenda narra che i primi insediamenti avvennero ad opera di Fetonte, figlio della Dea Iside e da qui il nome dovuto al culto del Dio Toro.Non sembra interessante che proprio qui a Torino vi sia il secondo museo Egizio al mondo per importanza dopo quello del Cairo?Dicevo che Torino è ben protetta, nella sua costruzione non c'è alcun elemento lasciato al caso, ma dovrei parlare dei fiumi, dovrei parlare delle quattro porte poste ai punti cardinali e dovrei sopattutto parlare dei quadrati magici che racchiudono la città e dei luoghi simbolo : la mole Antonelliana, la fontana dei Tritoni, la Gran Madre di Dio, (che ricorda un po' il Pantheon), il cuore bianco di Piazza Castello. unendo tra loro con linee immaginarie questi luoghi, come pure le varie residenze Sabaude ci troviamo davanti a dei pentacoli, le stelle a cinque punte.Proprio per queste sue caratteristiche, per le grotte alchemiche custodite e tuttora accessibili nel cuore della città, a Torino hanno soggiornato Nostradamus, Cagliostro, Fulcanelli, Paracelso oltre a Nietsche, Lombroso e John Dee.Ma se tutti questo ancora non vi basta per essere tranquilli dopo aver appena incontrato il Diavolo , posso dirvi che Torino è custodita da un talismano potentissimo. No, non quello che Apollonio di Tiyana avrebbe nascosto nella Terza Grotta Alchemica nel 98 DC, uno ancora più potente : il Sacro Graal.Ecco, se prima mi guardavate scettici adesso mi chiederete quanto ho bevuto e se ho la febbre.Vi assicuro che è tutto vero, venite con me nel Duomo.Ah, tra l'altro lo sapevate che il Duomo di San Giovanni è statocostruito su tre chiese preesistenti? quella di San Salvatore,la più antica, quella di San Giovanni Battista, dov’era conservata la mandibola del Battista e quella dedicata a Santa Maria del Duomo, Quindi il nostro duomo, che è poi una cattedrale essendo sede della cattedra vescovile , è una e trina ed ha la stessa caratteristica delle cattedrali di Chartres, Amiens, Rouen , costruite su tre chiese preesistenti richiamate tutte e quattro in una Profezia.Non lo sapevate?  Beh, se dovessi parlarne adesso sarebbe troppo lungo, magari lo si può fare mangiando qualcosa nei bar di Via Po che offrono anche l'aperitivo.Ma adesso entriamo nel Duomo, al fondo della navata di sinistra ci accoglie la Sindone.Già, vi sento protestare che volevate vedere il Graal!E questa cosa credete che sia?Il vaso , il contenitore in cui Giuseppe d'Arimatea ha raccolto il sangue di Cristo crocefisso, le Sang Real appunto.Ma davvero credevate che Giuseppe d'Arimatea avesse preso il calice dell'ultima cena? E quale era il vino nell'ultima cena se non il sangue di Cristo?Cosa più di questo lenzuolo ha raccolto il sangue e ha portato il segno dell'uomo crocefisso?Ho scelto di fare un giro rapido per la città magica, ma ho tralasciato per questioni di spazio la fontana Angelica, le porte, gli obelischi, la fontana dei dodici mesi, il portone del Diavolo, (ancora Lui), ci sono mille storie da raccontare, aneddoti, storie di Massoni, i Templari, le varie sette segrete che ancora si incontrano nei sotterranei e che per decenni hanno impedito che si effettuassero gli scavi per la metropolitana.E poi c'è la Torino Sabauda, la Torino Romana e si può finire salendo con l'ascensore panoramico sulla MOle, che ospita il museo del cinema) e lasciar andare lo sguardo sulle Alpi che circondano la mia terra come una muraglia che protegge gli uomini e la loro storia .Alex