Airetikos

... e per tetto solo un cielo di stelle...


Il mio lavoro è anche questo, terminare la giornata ed invece di ritornare a casa, si va in albergo, in una delle mille e mille stanze sparse per il mondo.Stanze sempre diverse, ma che solo in rarissimi casi non si portano dietro la desolazione e la tristezza di un albergo da viaggiatori di commercio.Cambia molto l'umore delle persone, almeno il mio, quando si può tornare in una stanza allegra, in cui si nota la cura delle cose, in cui un quadro o un soprammobile indicano il desiderio di farti sentire a casa  e quando invece la port si apre su una stanza grigia, con le finestre chiuse, le tende tirate, la moquette per terra ed un orribile luce al neon che rende disumana ogni ombra, ogni contrasto.Un tavolino appoggiato ad una parete, una sedia, il letto e null'altro.Per evitare luoghi simili molte volte ho preferito fare più km, allontanarmi un poco, ma almeno sfuggire alla depressione.La stanza in cui mi trovo queste due sere si potrebbe definire senza infamia e senza lode, accogliente quanto un saio da frate ha però il vantaggio di prendere luce da un bellissimo Wasistdas che , come da foto, permette a chi sta nel lettuccio di guardare il cielo.Per ancora più incredibile fortuna sta piovendo, da un cielo grigio la pioggia autunnale ticchetta piano sui vetri , spezza un poco questo silenzio, fa compagnia e , se pure mette malinconia,  è una malinconia dolce che parla di giorni di sole che verranno ancora, dell'autunno presente dell'inverno imminente.Più tardi si tratterà di andare a mangiare e scegliere bene, i piatti della tradizione savoiarda sono ipercalorici e non me li posso permettere pena cancellare in poco tempo i risulttai di una stagioneMa questo più tardi, per ora sto leggendo un libro sdraiato sul letto, fuori il mondo continua la sua corsa, ma almeno per il momento può fare a meno di me.Alex